L’amministrazione comunale di milano ha deciso di modificare le tariffe d’ingresso ai musei civici, introducendo prezzi variabili da museo a museo. Il nuovo sistema entrerà in vigore da settembre 2025 e prevede un aumento delle entrate complessive, grazie anche alla diversificazione delle fasce di prezzo. Questa decisione segue anni di tariffe bloccate e mira a sostenere gli investimenti fatti per il miglioramento delle strutture culturali della città.
Nuove fasce tariffarie per i musei civici: cosa cambia
Il consiglio comunale di milano stabilirà singolarmente le nuove tariffe per ogni museo, entro un range che va dai 5 ai 15 euro. Questo significa la fine dell’unica tariffa uniforme che dal 2014 fissava l’ingresso a cinque euro in tutti i siti culturali pubblici cittadini. L’assessore alla cultura tommaso sacchi ha spiegato che la riforma partirà da settembre e coinvolgerà istituti come il museo del novecento, la gam, l’acquario civico e il museo archeologico.
Valutazione del valore culturale e attrattivo
La scelta si basa su una valutazione più precisa del valore culturale e attrattivo di ciascun polo espositivo. I musei con collezioni più ampie o particolari servizi offriranno biglietti più costosi rispetto ad altri meno frequentati o con esposizioni temporanee minori. Si punta così anche a equilibrare meglio gli introiti tra strutture diverse senza penalizzare troppo nessuno.
Impatto economico previsto dall’aumento dei biglietti
Attualmente gli incassi annuali derivanti dalla vendita dei biglietti superano i tre milioni di euro all’anno ma con le nuove tariffe si prevede un incremento vicino ai due milioni aggiuntivi ogni anno. Questo dato emerge dall’analisi degli ingressi registrati nei primi sei mesi del 2025: oltre un milione solo nella prima metà dell’anno.
Con quasi nove milioni di turisti annui in città, molti visitatori potranno contribuire al sostegno economico dei musei attraverso una spesa maggiore ma calibrata alle realtà specifiche degli istituti. La differenziazione inoltre permetterà al Comune una maggiore flessibilità nel finanziare interventi manutentivi o nuovi allestimenti senza gravare sulle casse pubbliche oltre misura.
Aumento calibrato alle visite turistiche
La diversificazione inoltre permetterà al Comune una maggiore flessibilità nel finanziare interventi manutentivi o nuovi allestimenti senza gravare sulle casse pubbliche oltre misura.
Motivazioni dietro l’aumento dopo anni di tariffe basse
Le ragioni principali dell’adeguamento sono legate agli importanti investimenti realizzati negli ultimi anni dal Comune per ammodernare le sedi espositive cittadine; si parla infatti di circa trenta milioni stanziati dal 2021 al 2026 solo per infrastrutture culturali. A questo si aggiungono donazioni private arrivate recentemente che hanno portato quasi venti milioni in opere d’arte alle collezioni permanenti.
Nonostante questi sforzi economici rilevanti, fino ad oggi le entrate dai ticket erano rimaste basse rispetto allo standard nazionale dove invece spesso i prezzi variano molto tra diversi poli museali cittadini ed extraurbani. La nuova politica tariffaria vuole quindi valorizzare maggiormente queste risorse artistiche rendendo sostenibile nel tempo la gestione degli spazi espositivi pubblici.
Modifica delle gratuità e introduzione nuovi ingressi paganti
Tra le novità più significative c’è anche il fatto che alcuni musei attualmente ad ingresso gratuito diventeranno a pagamento dal prossimo anno grazie all’introduzione della nuova bigliettazione automatica prevista nel corso del 2026. Tra questi ci sono il mudec , palazzo morandi, casa boschi di stefano, museo del risorgimento.
Al momento quasi metà degli accessi avviene tramite ingresso gratuito mentre poco meno della metà usufruisce ancora dello sconto ridotto o paga interamente il biglietto. Questi cambiamenti mirano dunque non solo ad aumentare gli incassi ma anche a uniformare regole ed evitare disparità nell’offerta commerciale rivolta ai visitatori locali e turisti stranieri.
Uniformazione delle tariffe
Questi cambiamenti mirano dunque non solo ad aumentare gli incassi ma anche a uniformare regole ed evitare disparità nell’offerta commerciale rivolta ai visitatori locali e turisti stranieri.
Tutela delle categorie fragili e mantenimento della milano museo card
L’assessore sacchi ha sottolineato come non siano stati fatti aumenti sproporzionati né penalizzazioni verso fasce deboli della popolazione. Le categorie considerate fragili continueranno infatti ad avere agevolazioni dedicate mentre rimarrà invariato il costo annuale della milano museo card, pari a quindici euro.
Questa tessera consente visite illimitate durante tutto l’anno presso tutti i musei comunali diventando così uno strumento vantaggioso soprattutto per chi frequenta abitualmente luoghi d’arte cittadini. Al momento non è prevista una tariffa speciale riservata esclusivamente ai residenti malgrado alcune richieste arrivate dai consiglieri comunali.
Sacchi ha espresso l’auspicio che presto tutti i cittadini possano disporre gratuitamente o comunque facilmente della Milano Museo Card rendendo così accessibili tutte le offerte culturali cittadine senza barriere economiche dirette sul singolo ingresso.