A corsico una lite familiare finisce con un accoltellamento: 35enne grave in ospedale
Aggressione a Corsico: un uomo di 35 anni è stato gravemente ferito da padre e figlio durante una lite familiare. Entrambi sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio.

A Corsico, una discussione familiare tra padre e figlio ha portato a un'aggressione con coltello contro il nuovo compagno della madre, ferito gravemente. I due aggressori sono stati fermati con l'accusa di tentato omicidio. - Unita.tv
Nel comune di corsico, alle porte di milano, una discussione familiare è sfociata in un’aggressione con coltello che ha messo a rischio la vita di un uomo di 35 anni. L’intervento delle forze dell’ordine e dei soccorsi ha portato al fermo di due persone, padre e figlio, coinvolti nell’episodio avvenuto domenica sera. La vicenda racconta di tensioni cresciute in una famiglia segnata da separazioni e nuovi legami.
Il contesto familiare all’origine della tensione
La vicenda ha origine in una famiglia composta da due genitori separati, entrambi di origine peruviana, e dal loro figlio diciannovenne nato a milano. Il padre ha 39 anni e la madre 43. Dopo la separazione, la donna ha avviato una relazione con un uomo ecuadoregno di 35 anni, nuova convivenza che avrebbe provocato risentimenti profondi nel padre e nel figlio.
Questa nuova situazione non è stata assolta con serenità. Le tensioni, accumulate nel tempo, si sono materializzate in un conflitto aperto. Le persone coinvolte avevano contatti frequenti ma caratterizzati da discussioni e litigi. La convivenza passata, insieme ai nuovi equilibri affettivi intrecciati con i sentimenti di gelosia e rancore, hanno portato a questo episodio violento.
Ruolo emotivo del figlio e padre
Il fatto che il figlio abbia agito insieme al padre indica una forte spaccatura familiare con un coinvolgimento emotivo profondo. Le fonti investigative suggeriscono che la situazione non fosse improvvisata, visto anche l’atteggiamento e la rapidità dell’aggressione.
La dinamica dell’aggressione e l’intervento dei soccorsi
L’aggressione è avvenuta intorno alle 22 di domenica 4 maggio, in via eugenio curiel a corsico. I protagonisti, tutti presenti nello stesso luogo, hanno dato vita a una discussione precipitata rapidamente nella violenza fisica. Non è chiaro se fosse un incontro concordato o casuale, ma la lite è sfociata in un attacco con coltelli da parte del padre e del figlio congolese contro l’ecuadoregno.
Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri della compagnia di corsico, la vittima ha ricevuto due fendenti al torace, estremamente gravi. L’uomo è caduto a terra, perdendo molto sangue, mentre la donna presente assisteva in stato di choc. Le modalità precise, ossia chi esattamente ha inferto le coltellate, restano da chiarire.
Soccorsi e ricovero
I soccorsi sono stati allertati immediatamente. Sul posto sono arrivati tre mezzi: ambulanza, automedica e un’autoinfermieristica dell’agenzia regionale emergenza urgenza. L’equipe ha trovato la vittima in condizioni disperate e lo ha portato rapidamente nell’ospedale di rozzano, dove è stato ricoverato nel reparto di rianimazione.
L’indagine e le misure cautelari adottate
Dopo l’aggressione, i due uomini coinvolti, padre e figlio, si sono dileguati. Le forze dell’ordine, attivate tempestivamente, hanno avviato le ricerche e in poche ore li hanno rintracciati. La procura ha disposto il fermo immediato per entrambi con l’accusa di tentato omicidio in concorso.
I carabinieri ipotizzano, anche sulla base di indizi, che l’aggressione non sia stata casuale ma premeditata. Elementi come il possesso preventivo dei coltelli suggeriscono una volontà di colpire già dalla fase di incontro. Le indagini continueranno per chiarire i dettagli e la dinamica esatta, comprese le responsabilità specifiche di ciascun aggressore.
L’uomo ferito resta in condizioni molto gravi. La prognosi è riservata e la sua sorte potrebbe influire sulla qualificazione del reato, che in caso di decesso della vittima diventerebbe omicidio volontario. Le autorità mantengono il massimo riserbo e monitorano costantemente l’evolversi della situazione clinica e giudiziaria.
«La situazione è delicata e richiede la massima attenzione da parte di tutti gli operatori coinvolti.»