A Cesena arriva la frase-codice “scusa c’è Angela?” per aiutare le donne in pericolo nei locali pubblici
A Cesena debutta il progetto “Scusa c’è Angela?”, un’iniziativa per supportare le donne in situazioni di pericolo nei locali pubblici, attivando una rete di aiuto discreto e tempestivo.

A Cesena debutta il progetto "Ask for Angela", un'iniziativa internazionale che permette alle donne in pericolo nei locali pubblici di chiedere aiuto in modo discreto tramite una frase convenuta, coinvolgendo amministrazione, associazioni e gestori per garantire sicurezza e supporto immediato. - Unita.tv
Un nuovo progetto debutta a Cesena per offrire sostegno discreto alle donne che si trovano in situazioni di pericolo nei bar e nei locali pubblici. La parola d’ordine sarà “Scusa c’è Angela?”, frase codificata per chiedere aiuto senza attirare l’attenzione di eventuali aggressori. Il programma fa parte di un’iniziativa internazionale e coinvolge l’amministrazione comunale, associazioni locali e attività commerciali.
Il progetto ask for Angela e la sua storia
L’idea nasce nel Regno Unito nel 2016 come risposta concreta contro molestie e violenze nei luoghi pubblici frequentati più spesso da donne. Il metodo prevede che la vittima chieda al personale la frase convenuta “Scusa c’è Angela?”, permettendo così allo staff di attivare una serie di misure per tutelare la persona in difficoltà senza esporsi direttamente. Questo sistema vuole garantire un aiuto pronto e discreto, evitando che la donna debba spiegare esplicitamente la propria condizione di pericolo al rischio di essere ascoltata da chi la minaccia.
Dal suo lancio, il programma ha riscosso interesse in diverse città europee e oggi raggiunge anche Cesena grazie a un lavoro congiunto fra l’amministrazione comunale e la rete antiviolenza territoriale. Il progetto si inserisce in un quadro più ampio di iniziative contro la violenza di genere, puntando su un’azione semplice ma immediata sul territorio cittadino. La collaborazione con gli esercenti di bar e locali rappresenta un passaggio cruciale per far sì che il sistema si diffonda e diventi operativa una rete di sostegno capillare.
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Come funziona l’iniziativa nei bar e locali di cesena
Il punto di riferimento per le donne che si trovano in situazioni di disagio sarà il personale addetto nei locali aderenti. La distribuzione di materiale informativo è già iniziata, con l’obiettivo di coinvolgere quante più attività possibili. Successivamente, i gestori riceveranno una formazione che spiega come rispondere efficacemente a ogni richiesta d’aiuto. Questo percorso formativo sarà gratuito e volto a fornire tutte le indicazioni pratiche per assicurare un intervento tempestivo.
Nel concreto, una volta ricevuta la richiesta con la frase “Scusa c’è Angela?”, lo staff potrà attivare diversi strumenti di protezione: ad esempio chiamare un taxi per accompagnare la donna in sicurezza fuori dal locale. Se necessario, il personale potrà anche intervenire direttamente chiedendo alla persona molesta di allontanarsi. Nei casi più estremi, è previsto l’allarme alle forze dell’ordine per un intervento immediato. L’intento è non lasciare la vittima sola e garantirle un aiuto agile e riservato.
Le azioni previste mirano a rispondere rapidamente, senza esporre la donna a ulteriori rischi o imbarazzi. Tutta la fase di formazione vuole far sì che il personale pubblico acquisisca sensibilità e strumenti concreti per gestire la situazione, rispettando la privacy e la delicatezza del caso. L’adesione dei locali sarà volontaria ma sostenuta dall’amministrazione, che punta a creare una rete diffusa pronta ad accogliere tutte le donne che potranno trovarsi in difficoltà.
Il ruolo delle associazioni e il coinvolgimento delle categorie commerciali
Dietro l’iniziativa c’è un lavoro di squadra fra più realtà territoriali. L’amministrazione comunale ha attivato la collaborazione della rete antiviolenza presente in zona, che svolge attività di supporto e assistenza alle donne vittime di abusi. A fianco di questi organismi si sono schierate le associazioni di categoria che rappresentano i commercianti cesenati, come Confcommercio e Confesercenti. Il loro coinvolgimento è fondamentale per garantire una diffusione capillare del progetto fra i gestori di bar e locali.
L’Arci ha offerto la propria collaborazione, mettendo a disposizione la propria esperienza nel campo sociale e culturale. Questa sinergia ha permesso di mettere a punto un piano operativo che va dalla formazione del personale all’ideazione del materiale informativo, passando per la promozione del progetto nella città. L’obiettivo condiviso è far diventare il sistema “Ask for Angela” una risorsa utilizzabile in modo spontaneo ed efficace da tutte le donne residenti o in visita a Cesena.
Il dialogo continuo fra enti pubblici, realtà associative e categorie commerciali vuole superare la divisione fra sfera sociale e mondo dell’impresa, coinvolgendo tutti in un impegno a tutela delle persone più vulnerabili. Questa rete locale si appoggia a modelli già sperimentati in altre nazioni, rendendoli però operativi e adeguati al contesto cesenate. Il riscontro positivo delle prime adesioni indica un’attenzione crescente verso le misure di protezione in ambienti frequentati da molti cittadini.
I prossimi passi per la diffusione e l’attivazione del programma
Il progetto è stato presentato pubblicamente nel pomeriggio di una recente giornata a Cesena, con l’intento di raggiungere la massima visibilità e attenzione della comunità. La distribuzione del materiale informativo presso i locali interessati sta procedendo, e presto partiranno le sessioni di formazione rivolte ai gestori e al personale. Questi incontri hanno lo scopo di fornire indicazioni chiare sulle procedure da seguire e sui segnali da cogliere in caso di allarme.
Agli ospiti dei locali sarà comunicata la possibilità di chiedere aiuto in modo discreto, attraverso la frase convenuta, per avere un supporto rapido senza dover spiegare ad alta voce la propria situazione. Il sistema sarà monitorato per testarne l’efficacia e per raccogliere segnalazioni utili a migliorare l’intervento. Saranno coinvolte forze dell’ordine locali che, in caso di attivazione, potranno intervenire tempestivamente per tutelare la sicurezza della donna.
La speranza è che il progetto diventi un modello replicabile in altre città italiane, dimostrando come piccole azioni possano fare la differenza contro la violenza di genere. Cesena punta così a diventare una città più attenta e sensibile a questo problema, coinvolgendo attivamente chi lavora nei luoghi di socialità quotidiana. Ogni locale che aderisce amplia la rete che può offrire una via d’uscita a chi si sente minacciata, offrendo uno spazio sicuro anche nei momenti più difficili.