Quaranta sei persone, salvate tre giorni fa nel canale di Sicilia, sono arrivate al porto di crotone questa mattina. Dopo un lungo trasferimento di quasi 40 ore a bordo della nave Louise Michel, sono state messe in sicurezza e portate in un centro di accoglienza. Il viaggio è stato necessario a causa della decisione di far sbarcare i migranti in un porto sicuro diverso da Lampedusa.
Il salvataggio nel canale di sicilia e il trasferimento a lampedusa
Il 3 maggio scorso, la nave Louise Michel, gestita dall’omonima ong, aveva soccorso 197 persone nel braccio di mare tra la Sicilia e la Libia. Tra i salvati c’erano dieci minori, compresa una neonata di pochi mesi. Per ragioni operative, le autorità italiane hanno disposto lo sbarco di parte dei migranti in diversi porti. Mentre una parte era stata trasferita sulla motovedetta della Guardia costiera e condotta a lampedusa, 46 persone rimaste a bordo hanno dovuto affrontare un trasferimento più lungo verso crotone.
Motivo della distribuzione nei porti
Il motivo di questa scelta risiede nella necessità di distribuire i carichi nei vari punti di arrivo, evitando sovraffollamenti. La nave della ong, acquistata con i fondi raccolti dalla vendita di un’opera di Banksy, è gestita da un equipaggio prevalentemente femminile. Questo dettaglio è stato sottolineato sia per la particolarità che per la sicurezza garantita durante il trasferimento.
Arrivo della nave louise michel al porto di crotone e operazioni di sbarco
La nave, dopo quasi 40 ore di navigazione dal luogo del soccorso, ha raggiunto il porto di crotone poco dopo le otto del mattino del 6 maggio. Le operazioni di sbarco sono state organizzate dalla prefettura di crotone e svolte dall’ufficio immigrazione della questura locale. A supporto dei poliziotti, ha lavorato il gabinetto provinciale della polizia scientifica per assicurare il rispetto delle procedure.
Supporto sanitario e controlli
Il lato sanitario è stato seguito dai medici e dal personale dell’ufficio vulnerabilità dell’Asp di crotone. Durante i controlli non sono emersi problemi rilevanti, nonostante il lungo viaggio. L’assistenza medica ha coinvolto verifiche generali per condizioni di salute e monitoraggio dei più giovani e dei soggetti più fragili.
Provenienza e destinazione finale dei migranti sbarcati
Le 46 persone sbarcate appartengono a diversi paesi. La maggioranza proviene da eritrea e pakistan, rispettivamente 23 e 18 individui. Inoltre, sono presenti tre persone di origine somala e due provenienti dal bangladesh. Dopo le operazioni di sbarco, i migranti sono stati portati al centro di accoglienza di isola capo rizzuto, struttura deputata all’accoglienza temporanea.
La prima accoglienza a isola capo rizzuto
Il centro di isola capo rizzuto resterà la tappa iniziale per questi migranti, dove avranno accesso a servizi di base e assistenza. Da lì, le autorità valuteranno le fasi successive, amministrative o di trasferimento verso altre strutture. Questo arrivo testimonia le difficoltà delle operazioni di soccorso in mare e la complessità della gestione sui territori, specie quando si tratta di gruppi numerosi con diverse nazionalità.