Un’inchiesta condotta dalla squadra mobile, coordinata dalla pm sabrina monteverde, ha portato all’iscrizione di 15 agenti di polizia locale nel registro degli indagati per diversi episodi di lesioni e peculato. Le accuse si riferiscono a fatti accaduti tra gennaio 2024 e febbraio 2025, quando le forze dell’ordine hanno messo sotto la lente casi di presunti abusi durante accompagnamenti negli uffici e appropriazioni illecite. Questo articolo ricostruisce i dettagli delle vicende, le modalità degli episodi e gli elementi emersi durante le indagini.
I casi di lesioni durante gli accompagnamenti negli uffici
Le indagini hanno rilevato tre episodi distinti in cui le persone accompagnate negli uffici di polizia locale hanno subito percosse. In tutti i casi, le vittime sono straniere, tra cui anche un minorenne. Le lesioni riportate vanno da prognosi di tre giorni fino a ventuno. Le ricostruzioni della squadra mobile descrivono aggressioni che hanno superato il limite dello svolgimento delle normali procedure di trattenimento.
Violenze senza giustificazioni plausibili
Le fonti ufficiali indicano che i pestaggi risultano avvenuti al momento dell’accompagnamento o durante la permanenza in struttura, senza giustificazioni plausibili per usare la forza in quel modo. Gli agenti coinvolti sono accusati di aver inflitto maltrattamenti, in alcuni casi determinando condizioni di salute precarie per le vittime. L’indagine ha focalizzato anche la dinamica degli eventi, acquisendo testimonianze e prove per documentare la condotta che ha portato alle lesioni.
Questi episodi sono considerati particolarmente gravi perché coinvolgono persone in stato di limitazione della libertà e con una protezione prevista dalla legge, soprattutto nel caso del minore. Le autorità competenti stanno valutando l’entità delle sanzioni in relazione alla gravità dei fatti e al danno fisico subito. Le lesioni con prognosi superiori a ventuno giorni hanno implicazioni legali più severe, che possono portare a contestazioni di reati aggravati.
I due episodi di peculato contestati agli agenti
Il filone che riguarda il peculato riporta due episodi specifici in cui alcuni agenti avrebbero sottratto beni durante l’attività di polizia. Il primo caso riguarda la presa di 1.200 euro da un appartamento occupato abusivamente, dalle forze dell’ordine sgomberato. I soldi, presumibilmente proprietà di chi occupava l’immobile, sarebbero stati prelevati dagli agenti in modo illecito.
Appropriazioni indebite contestate
Nel secondo episodio l’accusa coinvolge alcuni agenti che avrebbero preso una piccola quantità di cannabis, pari a 0,26 grammi, da una persona fermata dalle forze di polizia. Questo piccolo quantitativo è al centro della contestazione perché considerato come oggetto di appropriazione indebita.
Questi episodi di peculato sono stati scoperti durante le perquisizioni negli uffici di servizio. Gli investigatori hanno raccolto prove che collegano direttamente gli agenti alle presunte appropriazioni. Il fatto che i beni sottratti siano di poco valore materiale non riduce la gravità del reato, in quanto si tratta di abuso della posizione e violazione della fiducia pubblica.
Ritrovamento di manganelli non in dotazione durante le perquisizioni
Durante le perquisizioni eseguite negli uffici dove gli agenti operavano, sono emersi altri elementi che aggravano la posizione di alcuni indagati. All’interno degli armadietti sono stati trovati manganelli di tipo “Tonfa” che non risultano assegnati ufficialmente.
Questi strumenti, vietati fuori dal normale equipaggiamento di servizio, rappresentano un problema di sicurezza e di rispetto delle procedure. Il possesso e l’utilizzo di questi manganelli rientrano nelle verifiche per capire se vi sia stato un uso improprio della forza o una preparazione a interventi non autorizzati.
Possibili implicazioni per la violenza
La presenza dei Tonfa negli spazi personali degli agenti è stata ipotizzata come parte di comportamenti non conformi al regolamento e potrebbe essere collegata ad alcuni degli episodi di violenza oggetto dell’indagine. Le autorità stanno approfondendo la provenienza e l’uso di questi oggetti per ricostruire se e come abbiano contribuito a fatti patologici nella gestione dei fermati.
Da qui proseguono le attività investigative per accertare responsabilità e modalità di condotta, mentre il clima all’interno della polizia locale appare teso in attesa di ulteriori sviluppi e possibili misure disciplinari.