La transizione verso veicoli a zero emissioni in Italia si presenta come una sfida complessa, con molte startup che si trovano ad affrontare ostacoli significativi. Mentre il mercato delle auto elettriche fatica a decollare, emergono nuove iniziative nel settore dei servizi, suggerendo un cambiamento di strategia per affrontare le sfide attuali.
Difficoltà nel mercato delle auto elettriche
Il panorama delle auto elettriche in Italia è caratterizzato da un contesto difficile, simile a quello di altri paesi. Le startup che tentano di entrare nel mercato della produzione di veicoli elettrici si trovano a dover affrontare una realtà complicata. A differenza della Cina, dove l’industria automobilistica ha visto una crescita rapida, l’Italia ha visto una diminuzione del supporto governativo per le nuove iniziative. I fondi pubblici sono stati ridotti e concentrati su produttori già affermati come BYD e Geely, lasciando poco spazio per le nuove aziende.
Un esempio emblematico è quello di Microlino, una startup torinese specializzata nella produzione di quadricicli elettrici. Fondata nel 2022, ha dovuto fermare la produzione a causa della mancanza di componenti e di un calo degli ordini, passando da venticinque unità assemblate al giorno a sole sei. Anche Energica Motor Company, nota per le sue moto elettriche, ha dovuto affrontare gravi difficoltà , portando i libri in tribunale nel mese di ottobre. Automobili Estrema, che mira a produrre auto sportive elettriche, non è riuscita a ottenere lo stabilimento ex Maserati di Grugliasco, evidenziando ulteriormente le sfide che le nuove aziende devono affrontare.
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Gianfranco Pizzuto, fondatore di Automobili Estrema, ha espresso la sua frustrazione dopo aver incontrato vari attori del settore, affermando che nonostante gli sforzi, non è riuscito a ottenere il supporto necessario. La sua decisione di concentrarsi su progetti personali riflette il clima di incertezza che circonda il settore.
Startup innovative nel settore dei servizi
Nonostante le difficoltà nel mercato della produzione di veicoli elettrici, alcune startup italiane stanno trovando successo nel settore dei servizi legati all’auto elettrica. Torino, storicamente un centro per l’innovazione, ospita diverse di queste iniziative. Tuc, fondata nel 2016, ha sviluppato un connettore innovativo che permette di installare accessori per la mobilità elettrica su qualsiasi modello di auto. L’azienda ha recentemente attratto nuovi investitori, tra cui Camfin, portando a un aumento di capitale di circa 4 milioni di euro.
Un’altra startup promettente è Reefilla, fondata nel 2021, che si occupa di riutilizzare vecchie batterie trasformandole in sistemi di accumulo di energia. Questa azienda offre anche soluzioni di ricarica mobile, simili a quelle di E-Gap, che nel 2023 ha iniziato a operare a Roma, fornendo ricariche a domicilio per veicoli elettrici.
Maxi, un’altra realtà che si sta affermando in Italia, punta a fornire ai tassisti un servizio all-inclusive con veicoli elettrici e ricariche illimitate. Daze, un’azienda bergamasca, produce sistemi di ricarica per uso domestico, facilitando l’accesso alla mobilità elettrica per i cittadini. Queste iniziative rappresentano un tentativo di rispondere alle esigenze di un mercato in evoluzione e di adattarsi alle nuove normative europee riguardanti l’elettrificazione e il divieto di motori termici entro il 2035.
Il futuro di queste startup è strettamente legato alle decisioni politiche e alle strategie adottate a livello europeo, che potrebbero influenzare significativamente il panorama della mobilità elettrica in Italia.
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