Mondo

Scoperta del Fossile di Lucertola Moderna più Antico: Una Svolta nella Storia Evolutiva

Un fossile di 205 milioni di anni, denominato Cryptovaranoides microlanius, è stato confermato come la più antica lucertola moderna conosciuta, retrodatando l’origine degli squamati di 35 milioni di anni. Le contestazioni sulla sua classificazione sono state respinte dopo un’approfondita rianalisi.

Conferma dell’Identità della Lucertola tra le Controversie

Un piccolo fossile scoperto nelle rocce del Triassico vicino a Bristol è stato identificato come la più antica lucertola moderna, risalente a 205 milioni di anni fa. Inizialmente studiato dai ricercatori dell’Università di Bristol, il reperto ha ridefinito la cronologia evolutiva delle lucertole moderne.

Recentemente, le conclusioni del team di Bristol sono state messe in discussione. Tuttavia, nuove analisi pubblicate su Royal Society Open Science confermano che il fossile appartiene agli anguiomorfi moderni, come gli anguidi e i varani. La scoperta sposta l’origine dell’intero gruppo delle lucertole e dei serpenti, noto come Squamata, indietro di 35 milioni di anni.

Origine del Nome e Analisi Anatomiche

Nel loro studio iniziale, il dottor David Whiteside, la dottoressa Sofia Chambi-Trowell e il professor Mike Benton hanno chiamato il fossile Cryptovaranoides microlanius, che significa “lucertola nascosta, piccolo macellaio” per via dei suoi denti affilati probabilmente usati per tagliare le prede. L’analisi del cranio e dello scheletro ha permesso di collocarlo chiaramente all’interno degli squamati, vicino agli anguiomorfi.

Confutazione della Teoria Rivale

“Eravamo consapevoli che il nostro articolo avrebbe generato controversie,” ha spiegato il dottor Whiteside. “Ma eravamo sicuri di aver considerato ogni dettaglio possibile e di aver effettuato tutti i confronti necessari.”

Il professor Benton ha aggiunto: “Siamo rimasti sorpresi, forse persino scioccati, quando nel 2023 un altro team accademico ha suggerito che Cryptovaranoides non fosse una lucertola né un suo parente stretto, ma un arcosauromorfo, più vicino a coccodrilli e dinosauri.”

Raggiungimento del Consenso Scientifico

Nel verificare il loro lavoro originale e affrontare le critiche sollevate nello studio rivale, il team di Bristol ha esaminato tutti i dati disponibili, incluso il fossile originale e le scansioni a raggi X che rivelano dettagli nascosti nella roccia.

“La qualità delle immagini delle scansioni TC e l’accesso diretto al fossile ci hanno permesso di verificare tutte le loro affermazioni,” ha spiegato la dottoressa Chambi-Trowell. “Abbiamo scoperto che la maggior parte delle critiche erano infondate.”

Il professor Benton ha confermato: “Tutti i dettagli del cranio, delle mascelle, dei denti e delle ossa degli arti dimostrano chiaramente che Cryptovaranoides è una lucertola e non un arcosauromorfo.”

“Nella nostra nuova pubblicazione, rispondiamo punto per punto a ogni critica ricevuta, includendo fotografie aggiuntive del fossile e immagini 3D dalle scansioni, in modo che chiunque possa esaminare i dettagli.”

Il dottor Whiteside ha concluso: “Il risultato doveva essere verificato attraverso un’analisi filogenetica.

“Abbiamo codificato centinaia di caratteristiche anatomiche di Cryptovaranoides, di altre lucertole moderne e fossili, e di vari arcosauromorfi.”

“Dopo numerosi test, l’analisi ha confermato i nostri risultati iniziali: il piccolo rettile di Bristol è effettivamente la lucertola moderna più antica mai scoperta.”

Mercato

Profilo della BFF Bank

La BFF Bank, precedentemente conosciuta come Banca Farmafactoring, è specializzata nella gestione e cessione dei crediti, in particolare nel factoring pro soluto. Questa attività riguarda soprattutto i crediti vantati dalle aziende fornitrici nei confronti degli enti pubblici, inclusi quelli del sistema sanitario nazionale in Italia. Attraverso la sua controllata, Farmafactoring España S.A., la banca opera anche in Spagna e offre servizi di factoring pro soluto in Portogallo.

Risultati Finanziari Recenti

Negli ultimi anni, la BFF Bank ha mostrato una solida performance finanziaria, con risultati positivi evidenziati nei suoi bilanci dal 2020 al 2023.

  • Margine di Interesse: Nel 2023, il margine di interesse ha raggiunto i 292,78 milioni di euro, un aumento rispetto ai 271,90 milioni del 2022. Negli anni precedenti, nel 2021 e 2020, i risultati erano rispettivamente di 199,19 e 198,38 milioni di euro.
  • Margine di Intermediazione: Il margine di intermediazione, che rappresenta i profitti derivanti dalle operazioni della banca, è cresciuto costantemente. Nel 2023 ha toccato i 391,96 milioni di euro, superando i 380,50 milioni del 2022 e i 272,14 milioni del 2021. Nel 2020, il margine era stato di 209,34 milioni di euro.
  • Risultato di Gestione: Uno degli indicatori più importanti per valutare l’efficacia della gestione aziendale è il risultato di gestione. Nel 2023, questo indicatore si è attestato a 239,93 milioni di euro, in calo rispetto ai 337,11 milioni dell’anno precedente, ma comunque in crescita rispetto ai 196,46 milioni del 2021 e ai 126,85 milioni del 2020. Questo riflette la solidità operativa della banca, con percentuali di risultato di gestione sul margine di intermediazione pari al 61,21% nel 2023, sebbene inferiori rispetto all’88,60% del 2022.
  • Risultato Ante Imposte: Il risultato ante imposte, un altro indicatore chiave per comprendere la salute finanziaria della banca, è stato di 235 milioni di euro nel 2023, leggermente in calo rispetto ai 331,20 milioni del 2022. Tuttavia, resta superiore ai 196,66 milioni del 2021 e ai 123,71 milioni del 2020.
  • Utile di Esercizio: L’utile netto della BFF Bank per il 2023 è stato di 171,66 milioni di euro, una diminuzione rispetto ai 232,05 milioni del 2022. Nel 2021, l’utile era stato di 197,37 milioni, mentre nel 2020 si era fermato a 91,07 milioni di euro. Le percentuali di utile di esercizio sul margine di intermediazione evidenziano un calo al 43,80% nel 2023, rispetto al 60,99% del 2022.

Bilancio e Indicatori Patrimoniali

Il totale attivo della BFF Bank, che riflette il valore complessivo delle risorse detenute dalla banca, è passato da 6.051,31 milioni di euro nel 2020 a 12.292,27 milioni nel 2023. Questo incremento costante del totale attivo mostra una significativa crescita del business e della capacità di gestione dei crediti da parte dell’istituto.

Il patrimonio netto, che rappresenta la forza patrimoniale della banca, si è mantenuto stabile nel 2023, con 758,81 milioni di euro, quasi invariato rispetto ai 758,77 milioni del 2022. Tuttavia, si nota una crescita considerevole rispetto ai 571,60 milioni del 2021 e ai 462,58 milioni del 2020.

Infine, un importante indicatore di redditività è il ROE (Return on Equity), che misura il rendimento del patrimonio netto. Nel 2023, il ROE della BFF Bank si è attestato al 22,62%, un calo rispetto al 30,58% del 2022 e al 34,53% del 2021, ma comunque superiore al 19,69% del 2020. Questo riflette l’abilità della banca nel generare profitto rispetto al suo capitale azionario.