La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha lanciato un avvertimento preciso e senza margini di interpretazione sulla questione russa e il conflitto in Ucraina. Nel corso del suo intervento al Parlamento europeo ha sottolineato che la Russia rappresenta un pericolo concreto e duraturo per la sicurezza del continente. Ha criticato fermamente la strategia di Vladimir Putin che punta a piegare l’Ucraina con la forza, mettendo in guardia sulle conseguenze di compromessi al ribasso che potrebbero scatenare nuove crisi.
La posizione netta di von der leyen sulla guerra e il futuro dell’ucraina
Von der Leyen ha definito inaccettabile ogni ipotesi di pace che passi per una resa imposta dall’aggressore. Per la presidente, una trattativa firmata sotto ricatto non farebbe che dare via libera a Mosca per tentare altre offensive in futuro. La richiesta forte è quella di sostenere Kiev in modo concreto, rafforzando le istituzioni ucraine, la struttura economica e soprattutto la capacità militare. Solo così l’Ucraina potrà presentarsi al tavolo delle trattative con una posizione credibile. von der Leyen ha insistito che «il futuro dell’Ucraina è strettamente legato al nostro», evidenziando come la difesa ucraina equivalga a proteggere l’Europa intera da ulteriori minacce. La leader ha ribadito che* «non si può accettare che la paura e le bombe diventino strumenti per dettare le regole sul continente»*.
Il concetto di una pace giusta e il bisogno di un’architettura di sicurezza nuova
La pace che von der Leyen auspica deve poggiare su quel rispetto imprescindibile della sovranità ucraina. Solo così potrà aprirsi una fase nuova per l’intero continente. Questa pace non potrà però durare se non si elaborerà una struttura di sicurezza europea completamente diversa da quella attuale. La presidente della Commissione ha chiarito che la guerra in Ucraina ha mostrato i limiti delle attuali alleanze e strategie difensive, e che un ripensamento profondo è necessario se si vuole evitare il ripetersi di conflitti. È un invito rivolto a tutti gli stati membri a non chiudersi dietro vecchie logiche, perché la sicurezza europea va costruita su basi condivise e rafforzate.
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La dipendenza energetica dalla russia: von der leyen diffida di mosca
Uno dei passaggi più significativi del discorso è stato dedicato alle forniture energetiche. Von der Leyen ha ricordato le numerose interruzioni unilaterali del gas da parte della Russia, in anni chiave come il 2006, 2009, 2014, 2021 e durante lo scoppio della guerra. Questi eventi, secondo la presidente, mostrano quanto sia pericoloso affidarsi a Mosca per garantire energia vitale. Nonostante ciò, alcuni continuano a proporre di riaprire i canali commerciali con la Russia, ignorando gli effetti devastanti che la dipendenza ha già avuto sulle economie europee. Von der Leyen ha ribadito che qualsiasi ritorno a questo modello sarebbe un errore.
Strategie europee per tagliare i legami energetici con la russia
L’Unione europea ha già ottenuto risultati importanti nella riduzione degli acquisti di gas, abbassando la quota da Mosca dal 45% al 13%. Anche gli acquisti petroliferi hanno subito tagli sostanziali. Gli sforzi non si limitano a ridurre la dipendenza ma cercano di sostituire le fonti con alternative rinnovabili e un consumo più attento. Paesi come gli Stati Uniti, la Norvegia, il Giappone e la Corea del Sud hanno assunto un ruolo da protagonisti nel rifornire l’Europa nei momenti più difficili, confermando legami commerciali più affidabili e stabili rispetto alla Russia. L’azione complessiva ha reso possibile immaginare per il Vecchio continente un futuro energetico diversificato e meno vulnerabile.
L’adesione dell’ucraina all’unione europea come elemento chiave per la sicurezza
Von der Leyen ha indicato come crucialmente strategico il passo di accogliere l’Ucraina all’interno dell’Unione europea. Per lei non si tratta solo di giustizia politica ma anche di stabilità continentale. L’ingresso di Kiev nella comunità europea rappresenterebbe un cambio reale nelle dinamiche di sicurezza, confermando la volontà di difendere libertà e democrazia. Questo implica accettare anche i costi di tale scelta in termini di impegno e sacrifici da parte dei paesi membri. Il messaggio è chiaro: l’Europa deve eliminare ogni ambiguità sul fronte politico ed energetico per poter presentarsi forte di fronte a minacce esterne, senza rischi di compromessi pericolosi.