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Voli in ritardo estate 2025: ecco cosa c’è dietro al “bonus da 500 euro” e chi ne ha diritto

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Bonus voli estate 2025: cosa prevede davvero la “regola delle 4 ore” e a chi spetta l’indennizzo da 500 euro - Unita.tv
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Il bonus da 500 euro per i voli in ritardo non è un incentivo, ma un indennizzo legato a una riforma europea. Ecco cosa prevede la nuova norma e chi può richiederlo.

Con l’inizio dell’estate e il consueto aumento delle prenotazioni aeree, torna al centro dell’attenzione il tema dei rimborsi per ritardi e cancellazioni. Stavolta però non si parla di promozioni o incentivi turistici, bensì di una proposta di riforma europea destinata a ridefinire i diritti dei passeggeri. Tra notizie fuorvianti e titoli sensazionalistici, ha iniziato a circolare con insistenza l’espressione “bonus da 500 euro”. Una cifra che ha attirato l’interesse di molti, ma che in realtà fa riferimento a un indennizzo massimo previsto dalle nuove regole allo studio da parte del Consiglio dei ministri dei trasporti dell’Unione Europea.

La nuova regola delle 4 ore e l’indennizzo da 500 euro

Secondo la proposta in discussione a Bruxelles, il diritto al rimborso per ritardo aereo sarà riconosciuto solo se lo stesso supera le quattro ore per tratte inferiori ai 3.500 km. Si tratta di una modifica sostanziale rispetto all’attuale normativa, che garantisce già l’indennizzo dopo 3 ore di ritardo. In caso di cancellazione del volo, invece, la compagnia aerea sarà obbligata a proporre un’alternativa entro 3 ore, altrimenti scatterà il diritto del passeggero a organizzarsi autonomamente. In quest’ultimo caso si potrà ottenere un risarcimento fino al 400% del valore del biglietto, con un massimale fissato a 500 euro.

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Bonus voli estate 2025: cosa prevede davvero la “regola delle 4 ore” e a chi spetta l’indennizzo da 500 euro – Unita.tv

Il nuovo schema non rappresenta un bonus promozionale, ma una forma di tutela economica per chi subisce disservizi significativi. L’intenzione dell’Unione Europea è di introdurre criteri uniformi e più precisi per l’erogazione degli indennizzi, anche se la soglia più alta richiesta per farli valere ha suscitato preoccupazioni tra le associazioni dei consumatori, che parlano di un possibile arretramento nella tutela dei diritti dei viaggiatori.

Le regole attuali e cosa potrebbe cambiare per chi vola in estate

Al momento, i rimborsi aerei sono regolati dal Regolamento UE 261/2004, che prevede compensazioni economiche da 250 a 600 euro in caso di ritardo, cancellazione o overbooking, con importi calcolati sulla distanza della tratta. Il limite attuale per il ritardo è fissato a 3 ore, e le compagnie sono già tenute a fornire assistenza e alternative di viaggio. La proposta di riforma punta ad aggiornare una normativa considerata in parte datata, ma rischia di innalzare le soglie minime per l’accesso al rimborso, rendendo più difficile ottenere un indennizzo per ritardi “contenuti”.

Per i viaggiatori dell’estate 2025, nulla cambia nell’immediato: la proposta non è ancora legge e dovrà essere approvata da Parlamento e Consiglio Europeo. Se entrerà in vigore, le nuove regole porteranno con sé maggiori responsabilità per le compagnie aeree e soglie più alte per accedere ai rimborsi. In compenso, il massimale di 500 euro renderà più trasparente il tetto massimo ottenibile nei casi di disservizio grave, evitando lunghe trafile legali.

Per ora, chi vola e subisce disagi deve continuare a fare riferimento alla normativa attuale, che resta pienamente in vigore. I consumatori sono comunque invitati a documentare ogni ritardo o cancellazione, conservare ricevute e comunicazioni ufficiali, e rivolgersi a sportelli dedicati per attivare le procedure di rimborso.

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