Uso del cellulare tra i giovani nei paesi Ocse: rischi e abitudini di una generazione sempre connessa
L’uso del cellulare tra i giovani nei Paesi Ocse è quasi universale, con opportunità educative e rischi come dipendenza, cyberbullismo e necessità di interventi educativi da parte di famiglie e scuole.

Lo studio OCSE evidenzia l’uso diffuso di smartphone e dispositivi digitali tra i giovani, mettendo in luce opportunità educative ma anche rischi come dipendenza, cyberbullismo e disuguaglianze socioeconomiche, sottolineando il ruolo fondamentale di famiglie, scuole e istituzioni nell’accompagnamento digitale. - Unita.tv
L’uso del cellulare tra i giovani nei Paesi aderenti all’Ocse è ormai quasi universale, con una forte presenza di dispositivi digitali nelle mani di adolescenti e bambini. Un recente studio dell’Ocse ha esaminato l’accesso e le modalità d’uso di smartphone, computer e tablet tra i ragazzi dai 9 ai 15 anni, delineando un quadro che lascia emergere sia opportunità educative che preoccupazioni legate a rischio di dipendenza, privacy e cyberbullismo.
Diffusione del cellulare tra i giovani nei paesi ocse: numeri e differenze sociali
Secondo i dati raccolti dall’Ocse, quasi il 98% dei ragazzi di 15 anni possiede un cellulare e oltre il 96% ha libero accesso a dispositivi digitali come tablet e computer. Questi numeri descrivono un contesto in cui i telefoni intelligenti sono diventati strumenti quasi indispensabili per comunicare, studiare e socializzare. Più sorprendente è la diffusione tra i bambini delle elementari: tra i 9 e i 10 anni circa il 70% utilizza già uno smartphone, segnando un ingresso precoce nell’era digitale.
Differenze socioeconomiche nell’utilizzo dei dispositivi
Non mancano però differenze socioeconomiche evidenti: i ragazzi provenienti da famiglie meno abbienti tendono ad utilizzare questi dispositivi prima dei coetanei più benestanti. Questa tendenza indica probabilmente una diversa modalità di gestione del tempo libero, ma pone interrogativi sulle capacità di controllo e di accompagnamento all’uso di questi strumenti.
L’ampia accessibilità ai dispositivi rende quindi la tecnologia un elemento imprescindibile della vita quotidiana dei giovani. La diffusione massiccia fa da sfondo a rischi e comportamenti che vanno attentamente monitorati dalle famiglie e dalle scuole, per evitare che l’accesso precoce si traduca in un’esposizione rischiosa a contenuti e situazioni difficili da gestire.
Modi di usare il cellulare e la tecnologia tra i bambini e adolescenti
L’Ocse ha distinto le modalità di utilizzo della tecnologia in base all’età. I più piccoli tendono ad avvicinarsi al cellulare soprattutto per motivi educativi e informativi, utilizzandolo per compiti scolastici o per scambiarsi informazioni. Al tempo stesso, tra i bambini di 9-10 anni, una parte importante usa questi strumenti anche per socializzare con amici e compagni di classe, creando un legame diretto con il mondo digitale fin da piccoli.
Tra i quindicenni prevale invece un uso maggiormente ricreativo: circa il 60% dice di utilizzare il cellulare soprattutto per svago. Qui si registra anche un fenomeno caratteristico dei ragazzi di seconda generazione: il 70% di loro crea o modifica contenuti originali, come video o storie per i social network. Questo dato riflette una crescita nell’abilità digitale e nella creatività, che però porta con sé necessità di insegnare un uso consapevole delle piattaforme e delle informazioni condivise.
Tecnologia e contesti culturali
Risulta importante sottolineare come i diversi usi rispecchino non solo le fasi di crescita ma anche i contesti culturali e sociali in cui i giovani si muovono. La tecnologia, perciò, accompagna la formazione del loro modo di relazionarsi con il mondo, con impatti non sempre prevedibili.
I rischi legati alla dipendenza, cyberbullismo e esposizione ai contenuti inappropriati
Nel quadro generale, emergono aspetti preoccupanti. Circa il 10% dei ragazzi sotto i 15 anni mostra atteggiamenti problematici legati alla dipendenza da dispositivi elettronici. Un dato che si fa più evidente se si considera che il 17% degli intervistati riferisce di sentirsi nervoso o stressato quando non può usare il cellulare. “Questo segnala una forma di dipendenza psicologica, che può influenzare negativamente lo stato di benessere dei giovani.”
Una conseguenza diretta riguarda il cyberbullismo: il 42% dei quindicenni ha subito insulti o molestie online, mentre tra gli 11enni la percentuale resta significativa, intorno al 10%. Questi episodi mettono in evidenza quanto i rischi legati all’uso della rete siano già presenti in età precoce e richiedano interventi mirati per proteggere i ragazzi.
Differenze di genere nei rischi digitali
Le differenze di genere si mostrano chiare: le ragazze rischiano maggiormente di sviluppare un attaccamento patologico ai social network, mentre i ragazzi sono più esposti a problemi con i videogiochi e alla diffusione di notizie false. Quest’ultimo fenomeno contribuisce a deformare la percezione della realtà, costituendo un ulteriore elemento di complessità nella crescita digitale.
Gli esperti sottolineano come sia fondamentale intervenire dall’educazione familiare e scolastica per creare un rapporto più equilibrato con la tecnologia. “Scelte consapevoli e momenti di pausa si candidano come strumenti indispensabili per prevenire le ricadute negative di un utilizzo intenso e spesso non controllato.”
Il ruolo delle istituzioni educative e sociali nell’accompagnamento digitale
Il quadro delineato dallo studio Ocse sottolinea la necessità di un impegno condiviso tra scuole, famiglie e istituzioni per guidare i giovani nell’uso della tecnologia. Le scuole, in particolare, possono favorire l’alfabetizzazione digitale con programmi mirati che insegnino ai ragazzi a riconoscere i pericoli e a gestire problemi come il cyberbullismo o la dipendenza.
Gli interventi educativi devono puntare a costruire comportamenti responsabili, promuovendo la consapevolezza su temi come la privacy e le fonti delle informazioni. Al di là di fornire semplici strumenti, occorrerebbe creare spazi di dialogo aperto dove i giovani possano affrontare i loro dubbi e difficoltà legate al mondo digitale.
Coinvolgimento delle famiglie e politiche di tutela
Nel contesto sociale, anche le famiglie svolgono un ruolo cruciale. È fondamentale che i genitori mantengano un dialogo costante con i figli su questi temi e stabiliscano regole condivise sull’uso dei dispositivi. Monitorare senza invadere, offrire supporto e capire quando ci si trova davanti a segnali di sofferenza diventano elementi indispensabili per prevenire derive.
Le politiche a livello nazionale e internazionale, infine, devono garantire un ambiente digitale più sicuro, con strumenti di controllo, campagne di sensibilizzazione e sostegno alle scuole. Solo così si può provare a contenere i rischi associati a una presenza sempre più massiccia dei giovani nei mondi online.