Uomo di 28 anni con forbici aggredisce passanti a bologna, carabinieri lo bloccano con taser

Un cittadino marocchino di 28 anni ha seminato il panico a Bologna armato di forbici, aggredendo passanti e ferendo due carabinieri prima di essere fermato. Interventi politici sollecitano misure più severe.
A Bologna un 28enne marocchino in stato di alterazione ha seminato il panico armato di forbici; fermato dai carabinieri con un taser, è stato ricoverato e rischia il rimpatrio. - Unita.tv

Un episodio di violenza ha scosso bologna nel pomeriggio del 5 maggio 2025. Un cittadino marocchino di 28 anni, in stato evidente di alterazione, ha creato panico tra i passanti armato di forbici, tentando di aggredire chiunque incontrasse sul suo cammino. L’uomo, con precedenti penali e già destinatario di un decreto di espulsione, è stato fermato dai carabinieri dopo un intervento rapido che ha evitato conseguenze più gravi.

La dinamica dell’aggressione e gli interventi a bologna

Intorno alle 17:30, in alcune strade centrali di bologna come via matteotti e piazza dell’unità, il 28enne ha iniziato a camminare senza maglietta e a piedi scalzi, brandendo un paio di forbici con cui ha cercato di aggredire passanti. Diverse persone sono fuggite spaventate mentre un cittadino ha tentato di disarmarlo, subendo però ferite alle gambe e al volto. La scena, raccontata dettagliatamente da alcuni testimoni, ha preso la piega di una vera e propria emergenza.

Le chiamate ai carabinieri si sono moltiplicate nel giro di pochi minuti. I militari, arrivati tempestivamente sul posto, hanno fermato l’uomo usando un taser, uno strumento non letale che rilascia scosse elettriche per immobilizzare i soggetti. Nonostante fosse a terra e bloccato, il marocchino ha continuato a colpire i carabinieri, ferendone due in maniera lieve. Il rapido intervento ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente.

Precedenti dell’aggressore e circostanze dell’arresto

L’uomo coinvolto non era sconosciuto alle forze dell’ordine. Risulta essere stato già trattenuto in un centro per i rimpatri a roma alla fine del 2024, ma era tornato in libertà in modo non chiaro e, quindi, ancora presente in italia senza permesso. Il fatto che fosse ancora a circolare liberamente ha destato critiche e preoccupazioni, soprattutto considerando i suoi molteplici precedenti penali.

Le forze dell’ordine bolognesi hanno confermato che il 28enne era in evidente stato di alterazione da sostanze stupefacenti al momento dell’aggressione. Per questo motivo è stato trasferito in terapia intensiva all’ospedale sant’orsola. Queste condizioni hanno aggiunto complessità alla gestione dell’evento e alla sua tenuta sotto controllo.

Casi simili in italia: i rischi di aggressioni in strada

L’episodio di bologna richiama alla mente quanto successo a rimini a capodanno 2025, quando un giovane egiziano armato di coltello ha aggredito passanti. L’intervento dei carabinieri con l’uso di armi da fuoco ha posto fine alla minaccia, causando la morte dell’aggressore. Questi fatti segnalano l’urgenza di misure più rigide nella gestione di persone pericolose o instabili presenti sul suolo nazionale.

Nel caso bolognese, fortunatamente, la situazione non è sfociata in tragedia e le persone ferite hanno ricevuto cure mediche senza rischi letali. Questo episodio però rinforza il dibattito sulla sicurezza urbana e su come evitare che persone con precedenti o fuori legge possano agire indisturbate nelle città italiane.

Reazioni politiche e richieste di intervento

L’episodio ha suscitato reazioni nel mondo politico, con interventi come quello di stefano cavedagna, eurodeputato di fratelli d’Italia, che ha definito bologna una “zona franca” a causa di episodi come questo. Si è parlato di rischio guerriglia urbana e la necessità di interventi mirati per evitare nuovi episodi simili in futuro.

La speranza è che, una volta dimesso dall’ospedale, il 28enne venga rimpatriato. La sua presenza non autorizzata e gli atti violenti commessi sottolineano le difficoltà nel gestire certe situazioni e la necessità di una risposta più ferma e coordinata delle autorità sul territorio e a livello nazionale.