Home Ultima chiamata per opporsi all’uso dei dati personali nell’addestramento di Meta AI su Facebook, Instagram e WhatsApp

Ultima chiamata per opporsi all’uso dei dati personali nell’addestramento di Meta AI su Facebook, Instagram e WhatsApp

Con l’introduzione di Meta AI, gli utenti devono decidere entro breve se opporsi all’uso dei propri dati su Facebook, Instagram e WhatsApp per l’addestramento dell’intelligenza artificiale di Meta.

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Meta AI di Meta utilizza i dati pubblici degli utenti per addestrare la sua intelligenza artificiale, offrendo una finestra temporale per opporsi all’uso dei propri contenuti, ma senza effetto retroattivo sui dati già raccolti. - Unita.tv

La questione dell’uso dei dati personali sui social è tornata sotto i riflettori con l’arrivo di Meta AI, il nuovo sistema di intelligenza artificiale targato Meta che si basa sui contenuti condivisi dagli utenti per migliorare le risposte offerte. Questa tecnologia è già presente da mesi su piattaforme come Facebook, Instagram e WhatsApp e sfrutta i post, le storie e i commenti per perfezionare i suoi algoritmi. Nei prossimi giorni scade il termine utile per dichiarare esplicitamente il proprio rifiuto a far parte di questo processo di addestramento. Rifiutare dopo questa finestra rimarrà possibile, ma senza effetto retroattivo: i dati già acquisiti resteranno quindi utilizzabili.

Cosa è meta ai e come utilizza i dati degli utenti

Meta AI nasce con l’obiettivo di fornire agli utenti un assistente virtuale capace di rispondere a domande complesse e supportare la navigazione tra la grande mole di contenuti pubblicati su Facebook, Instagram e WhatsApp. Il sistema si basa su un modello di intelligenza artificiale che, per essere efficace e adeguato ai contesti culturali e geografici differenti, necessita di un vasto addestramento fatto sui dati reali degli utenti. Al momento, negli Stati Uniti ha già raccolto una quantità significativa di informazioni, mentre l’inclusione del pubblico europeo, tra cui quello italiano, rappresenta il prossimo stadio di sviluppo.

L’azienda guidata da Mark Zuckerberg utilizza commenti, storie, post e altri dati pubblici per addestrare Meta AI, escludendo però i contenuti considerati privati o criptati. Ad esempio, le conversazioni WhatsApp restano protette dalla crittografia end-to-end e non possono essere usate per l’addestramento, garantendo così un limite alla raccolta dati. Ma per tutto il resto, Meta AI ha accesso materiale per apprendere come rispondere in modo più preciso e puntuale alle richieste degli utenti.

Il diritto di opposizione e i termini per chi non vuole concedere i propri dati

Non tutti gli utenti gradiscono l’idea che i propri contenuti finiscano nell’insieme di dati destinati all’addestramento di un sistema di intelligenza artificiale. Per questo Meta ha previsto una finestra temporale per opporsi esplicitamente a questo trattamento. La comunicazione ai profili coinvolti è arrivata tramite notifiche e mail, ma per chi non ha ancora espresso una scelta né confermato il consenso c’è tempo fino a oggi o domani. Scaduto questo termine, l’azienda potrà continuare a usare tutti i dati pubblicati in passato.

L’opposizione è un diritto confermato e rispettato, ma in caso venga esercitato solo dopo il termine stabilito, sarà valido soltanto per i dati futuri, non per quelli già acquisiti. Questo significa, per chi non si muove entro il termine, il ritorno impossibile sui dati già raccolti e usati per l’addestramento.

Come compilare il modulo per negare l’uso dei dati per meta ai

La procedura per opporsi a Meta AI si presenta piuttosto semplice e accessibile sia da desktop sia da mobile. Due diversi strumenti sono a disposizione: tramite siti web specifici o direttamente dalle impostazioni delle app social. Su Facebook, si può entrare in “Impostazioni”, poi al “Centro sulla privacy” e cercare la voce “opporti” evidenziata in blu, che apre un modulo già parzialmente precompilato con l’indirizzo mail collegato al profilo. Su Instagram, la procedura è simile: “Impostazioni” > “Maggiore informazioni e assistenza” > “Informazioni” > “Informativa sulla privacy”, dove appare il “diritto di opposizione”.

Il modulo richiede l’inserimento della mail e una motivazione per l’opposizione: questa è facoltativa, quindi chi desidera può soltanto confermare senza aggiungere nessun dettaglio.

In genere, dopo la compilazione, la risposta di Meta arriva entro 24 ore con la conferma dell’opposizione registrata.

Bloccare l’uso dei dati condivisi dagli altri utenti, un passaggio spesso dimenticato

Oltre a tutelare la propria decisione individuale, esiste un altro tipo di opposizione da considerare, meno noto ma significativo: bloccare l’uso per l’addestramento delle informazioni condivise da altri utenti. Immagini, post, o tag in cui si appare, possono infatti essere utilizzati da Meta AI anche se l’interessato non ha mai dato il proprio consenso diretto.

Per questo Meta mette a disposizione un ulteriore modulo specifico, indipendente da quelli nelle impostazioni delle app, che permette di impedire l’uso del proprio dato “indiretto”. Questo modulo deve essere compilato manualmente e inviato per fermare che contenuti caricati da altri, recanti la propria immagine o citazione, vengano usati per le stesse finalità di addestramento.

L’attenzione a questo passaggio è importante, soprattutto in una società dove i contenuti multimediali vengono condivisi frequentemente e possono includere persone senza che queste abbiano un controllo immediato.

Il termine ultimo per accedere all’opposizione decennale è imminente: la scelta riguarda migliaia di italiani che si trovano davanti a un bivio tra tutela della privacy e partecipazione alla formazione dei nuovi strumenti digitali di Meta.