Home Trump annuncia nuovi colloqui con Putin per provare a fermare la guerra in Ucraina nel 2025

Trump annuncia nuovi colloqui con Putin per provare a fermare la guerra in Ucraina nel 2025

Donald Trump annuncia un colloquio telefonico con Vladimir Putin per discutere un cessate il fuoco e la ripresa del commercio, mentre la Russia pone condizioni per la pace con l’Ucraina.

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Donald Trump annuncia una telefonata con Putin per discutere un cessate il fuoco e la ripresa del commercio, cercando di rilanciare i negoziati di pace nel conflitto tra Russia e Ucraina. - Unita.tv

L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha riacceso i riflettori sugli sforzi diplomatici per il conflitto tra Russia e Ucraina. Ha comunicato via social che lunedì mattina, alle 10 ora di Washington — cioè le 16 in Italia — avrà un colloquio telefonico diretto con Vladimir Putin. Dietro questa iniziativa c’è l’intento di riprendere un dialogo che fermi le ostilità e provi a sanare una guerra che si trascina ormai da anni con un pesante bilancio di morti e distruzioni.

Il contesto del conflitto tra Russia e Ucraina e le parole di Trump

La guerra in Ucraina procede senza tregua da oltre tre anni, con ondate continue di combattimenti che hanno causato migliaia di vittime su entrambe le parti. Putin e Zelensky sono le figure principali di un confronto che coinvolge anche l’occidente nella sua configurazione geopolitica. In questo quadro, Trump ha deciso di intervenire direttamente, dopo mesi di silenzio.

Temi al centro della conversazione telefonica

Il tycoon ha chiarito che al centro della telefonata con Putin ci saranno due temi: innanzitutto un cessate il fuoco che possa fermare il «bagno di sangue», con oltre 5.000 soldati russi e ucraini che perdono la vita ogni settimana. Poi, nell’agenda anche la ripresa del commercio, segnale dell’intenzione di sciogliere almeno alcune tensioni economiche legate al conflitto. Questa telefonata arriva poche ore dopo il primo incontro diretto tra le due parti a Istanbul, il primo da anni, e sottolinea la volontà di Trump di giocare un ruolo più attivo nella mediazione.

La posizione del cremlino e le condizioni per la pace

Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha confermato che si stanno preparando i dettagli per la conversazione tra Putin e Trump. Il governo russo continua però a porre paletti precisi. Prima di un eventuale incontro diretto tra Putin e Zelensky, Mosca richiede lo scambio pianificato dei prigionieri di guerra e un’intesa chiara su un cessate il fuoco.

Condizioni di Mosca per un accordo

La Russia insiste anche su alcune condizioni a lungo richieste: il riconoscimento delle annessioni territoriali avvenute nel corso del conflitto, la neutralità di Ucraina rispetto alla Nato e la fine degli scontri. Peskov ha lasciato intendere che, pur con queste premesse, il dialogo rimane possibile, anche se la sua evoluzione dipenderà dal rispetto di questi requisiti.

Iniziative internazionali e il ruolo del Vaticano nei colloqui di pace

Oltre all’intervento di Trump, anche altri attori cercano di stimolare il percorso verso la pace. Marco Rubio, segretario di stato degli Stati Uniti, ha espresso impegno per fermare la guerra e ha avuto contatti diretti con Sergej Lavrov, ministro degli esteri russo. Rubio ha indicato la disponibilità del Vaticano a ospitare futuri negoziati di pace tra Russia e Ucraina.

La posizione della santa sede

La Santa Sede non viene considerata un mediatore ufficiale, ma piuttosto un luogo neutrale e accettato dalle parti per incontri di questo genere. Rubio ha ricordato anche il ruolo umanitario della chiesa nel conflitto, come nello scambio di prigionieri e nel rimpatrio dei bambini ucraini sottratti durante la guerra. Papa Leone XIV ha infine promesso un impegno concreto per la pace, segnalando che anche il Vaticano intende contribuire a interrompere il conflitto.

Trump e il suo approccio diretto: le prospettive di incontri e pressioni

Trump ha più volte detto ai media, come a Fox News, di ritenere necessario un incontro diretto con Putin, per discutere da vicino una possibile intesa di pace. Ha affermato di avere un «ottimo rapporto» col presidente russo e l’ha invitato a un faccia a faccia. Non a caso, Trump ha mostrato stanchezza per i continui incontri con terzi e ha dichiarato che Putin condivide questa esigenza.

Leva finanziaria e dialogo diplomatico

L’ex presidente americano è anche pronto a usare la leva finanziaria contro Mosca, se serve, per spingere verso una soluzione formalizzata. Da parte sua, Mosca si mantiene ferma su certe condizioni, ma non esclude che il percorso diplomatico vada avanti. Il clima resta dunque molto teso, con gli scambi diplomatici che vanno calibrati insieme agli sviluppi sul terreno e alle decisioni politiche.

Gli equilibri in questa guerra sembrano sempre un passo avanti o indietro a ogni nuova dichiarazione. La telefonata annunciata da Trump rischia di essere una nuova tappa importante nel tentativo di frenare un conflitto che, dopo anni, pesa ancora sul futuro di tutta l’area euroasiatica.