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Torna la paura di una nuova guerra a tripoli tra milizie di haftar e governo unità nazionale

La Libia affronta una nuova crisi militare a Tripoli dopo l’uccisione del generale Abdel Ghani al-Kikli, con scontri tra milizie filogovernative e ribelli che minacciano la stabilità della capitale.

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La Libia rischia una nuova crisi militare a Tripoli dopo l’uccisione del generale Abdel Ghani al-Kikli, con scontri tra milizie filogovernative e divisioni interne che minacciano la fragile stabilità della capitale. - Unita.tv

La Libia si ritrova ancora una volta sull’orlo di una crisi militare che potrebbe scuotere profondamente la stabilità della capitale Tripoli. Le tensioni, riaperte dall’uccisione del generale Abdel Ghani al-Kikli, capo di una delle milizie più influenti della città, hanno riportato alla luce il conflitto tra il governo di unità nazionale guidato da Abdul Hamid Dbeibah e le forze ribelli sotto Kalifa Haftar. Quel che si profila è una lotta per il controllo di Tripoli che rischia di sfociare in scontri armati su larga scala.

La divisione della libia e le milizie che si contendono il potere

Fin dal 2011 la Libia non ha mai trovato una vera stabilità. La caduta di Muammar Gheddafi ha lasciato un vuoto di potere che ha spaccato il paese in due: a ovest c’è il governo di unità nazionale, riconosciuto a livello internazionale, mentre a est si è affermato il controllo di Haftar e dei suoi seguaci. Entrambe le fazioni si appoggiano a numerose milizie armate, alcune con legami più o meno stretti ai rispettivi governi. Questo mosaico rende difficile stabilire una linea chiara di comando e facilita l’instabilità.

Tripoli come frontiera principale dello scontro

Tripoli è sempre rimasta la frontiera principale di questo scontro. Qui operano milizie come la Support and Stability Apparatus , guidata fino a poco tempo fa da Abdel Ghani al-Kikli, che esercitava un’influenza strategica sulla capitale affiancando l’esercito regolare. Accanto alla SSA operano anche altre formazioni filo-governative come la Forza congiunta di Misurata, la 444esima e la 111esima brigata. La presenza di queste forze ha garantito un equilibrio fragile, ma la SSA negli ultimi tempi si era distaccata dal governo centrale, alimentando sospetti su possibili spostamenti di alleanze verso Haftar.

L’agguato a al-kikli e la svolta nelle tensioni a tripoli

Lunedì scorso Tripoli è stata teatro di un evento che ha cambiato l’assetto della città: l’uccisione di Abdel Ghani al-Kikli e della sua scorta. Il generale, noto per il suo mandato sulla milizia SSA, è stato colpito in un agguato. Poche ore dopo l’attentato la 444esima brigata, filo-governativa, ha rivendicato l’azione, coordinata dal capitano Mahmoud Hamza. Questa rivendicazione ha spiazzato molti, per via delle delicate alleanze tra le milizie.

Attacchi e arresti dopo l’agguato

Prima di rivendicare la morte di al-Kikli, la brigata 444 ha lanciato attacchi mirati contro le sedi della SSA a Tripoli. Secondo le loro dichiarazioni, sarebbero riusciti a catturare diverse posizioni e ad arrestare decine di miliziani della SSA, definendoli ribelli. La missione ONU in Libia ha rapidamente espresso preoccupazione per l’escalation, visto che le zone colpite sono densamente popolate. Dopo gli attacchi la 444 ha assicurato che la calma era tornata, ma la situazione è apparsa subito più complessa.

Nuovi scontri tra milizie filogovernative e rilancio delle tensioni nella capitale

A poche ore dal raid della 444esima brigata, alcuni media libici hanno riportato nuovi scontri nella notte tra ieri e oggi. Le forze coinvolte sono di nuovo la 444esima e un’altra milizia legata al governo ribelle, nota come Forza speciale di deterrenza o Radaa. Gli scontri si sono estesi in più zone di Tripoli e hanno messo in luce divisioni interne anche tra i gruppi filo-governativi.

Il primo ministro Dbeibah è un grande sostenitore della brigata 444, ma il Consiglio presidenziale che si oppone in parte a lui, sostiene invece la milizia Radaa. Questo strappo politico ha complicato ancora di più il quadro, aprendo la strada a ulteriori conflitti tra le stesse forze di governo. L’analista Jalel Harchaoui ha ricordato che le ore che seguiranno saranno decisive e potranno portare ripercussioni forti su tutto il territorio libico.

La Libia si confronta oggi con una crisi che rischia di amplificare violenze già radicate da anni di guerra civile. Tripoli torna ad essere il centro di una guerra tra milizie alle porte di una riconferma del controllo politico-militare. La dinamica interna si intreccia con interessi esterni e resta da capire come evolverà la situazione nelle prossime ore, con la comunità internazionale che osserva con attenzione.