Tommaso ottomano chitarrista e regista che accompagna lucio corsi all’eurovision 2025
La collaborazione tra Tommaso Ottomano e Lucio Corsi all’Eurovision Song Contest 2025, con il brano “Volevo essere un duro”, segna un momento cruciale nella loro carriera musicale e artistica.

L’articolo racconta il sodalizio tra Tommaso Ottomano e Lucio Corsi, dalla collaborazione musicale al successo con il brano "Volevo essere un duro" al Festival di Sanremo 2025 e all’Eurovision Song Contest, evidenziando il talento poliedrico di Ottomano tra musica e regia. - Unita.tv
La presenza di Tommaso Ottomano al fianco di Lucio Corsi all’Eurovision Song Contest 2025 ha attirato l’attenzione di molti appassionati di musica e spettacolo. Ottomano non è solo chitarrista ma anche regista di videoclip e campagne pubblicitarie, con collaborazioni importanti e numerosi premi alle spalle. La sua collaborazione con Lucio Corsi segna un momento cruciale nella carriera di entrambi, con il brano “Volevo essere un duro” che ha conquistato il secondo posto al Festival di Sanremo 2025. Questo articolo racconta il percorso di Ottomano, il legame con Corsi e l’impatto avuto sulle scene musicali italiane recenti.
La carriera artistica di tommaso ottomano tra musica e regia
Tommaso Ottomano si è distinto nel mondo della musica e non solo, conciliando due attività creative molto diverse. Già apprezzato come chitarrista, ha ampliato il suo raggio d’azione nel campo della regia, lavorando per nomi noti del panorama musicale italiano. Collabora con artisti di spicco come Jovanotti e i Maneskin, seguendo la produzione di videoclip che hanno ricevuto ampi consensi di critica e pubblico. Il suo talento è stato premiato al Videoclip Music Awards, dove ha conquistato il titolo di regista dell’anno, un riconoscimento che sottolinea la qualità e l’originalità del suo lavoro dietro la macchina da presa.
Oltre ai videoclip, Ottomano ha portato il suo estro anche nelle campagne pubblicitarie di famosi brand di moda, curando la regia di spot e produzioni visive che hanno ottenuto risonanza. Non è raro che artisti con una formazione musicale approdino alla regia, tuttavia la storia di Ottomano dimostra una versatilità rara nelle due arti, mostrando come le competenze in ambito musicale possano influenzare la narrazione visiva.
Il sodalizio tra ottomano e corsi
Il sodalizio artistico con Lucio Corsi nasce proprio da questa doppia capacità di Ottomano, che non si limita a esibirsi come chitarrista ma entra nel processo creativo in modo profondo. Il brano “Volevo essere un duro“, scritto insieme, testimonia la sintonia tra i due. Questo pezzo ha fatto parlare molto nei mesi scorsi, ottenendo quel secondo posto a Sanremo che li ha proiettati direttamente sul palco dell’Eurovision. I temi del brano e il modo in cui è stato accolto dal pubblico mettono in luce una collaborazione solida e fruttuosa che va oltre la semplice esecuzione musicale.
Il legame profondo tra tommaso ottomano e lucio corsi raccontato in esclusiva
Tommaso Ottomano ha descritto Lucio Corsi come un fratello, una definizione che riflette un’intimità rara nel mondo dello spettacolo. Più che colleghi, i due sembrano condividere una vera e propria amicizia, capace di sostenersi durante momenti di difficoltà e festeggiare insieme i successi. In un’intervista concessa a Open, Ottomano ha sottolineato come il calore del pubblico nei confronti del pezzo “Volevo essere un duro” sia stato una sorpresa per entrambi. Non era scontato che il messaggio riuscisse a raggiungere così profondamente chi ascolta, e invece è avvenuto.
La partecipazione a Sanremo ha rappresentato una tappa fondamentale di questo percorso. Ottomano ha raccontato episodi che rivelano l’atmosfera backstage della manifestazione, come l’incontro con Antonello Venditti, che ha donato un cappello ai due artisti. Un gesto che entrambi hanno interpretato come una sorta di benedizione, tenendolo come portafortuna. Questo clima di complicità è palpabile anche nello spettacolo sul palco, dove Lucio Corsi ha colpito pubblico e critica con la sua interpretazione, caratterizzata da una luce particolare, una semplicità schiva e una fragilità che molti hanno ritrovato nelle parole della canzone.
Le emozioni trasmesse dal brano non si limitano a un singolo pubblico. Sono nate da esperienze personali e dalla volontà di raccontare momenti difficili, ma anche di offrire una speranza attraverso la musica. Ottomano evidenzia che la forza di una canzone risiede proprio nel suo potere di raggiungere il cuore di chi la ascolta, nessun cliché o espediente commerciale. La sincerità dei sentimenti emerge con chiarezza dall’intesa tra i due artisti.
Viaggio dalla scrittura del brano allo spettacolo live: la genesi di “volevo essere un duro”
L’idea per “Volevo essere un duro” ha preso forma durante momenti intimi della vita di Tommaso Ottomano. Ha raccontato di immagini che gli tornavano in mente mentre scriveva, come quella di sé seduto sul letto, fissando il poster dei suoi idoli musicali. Era un modo per dar corpo alla speranza di superare avversità e insicurezze, affidandosi alla musica come rifugio e sostegno. Questo aspetto autobiografico ha contribuito a rendere il brano autentico e comprensibile per tanti.
La scrittura della canzone è un processo che ha richiesto una collaborazione intensa tra Ottomano e Corsi, capace di unire le loro sensibilità personali. Il risultato è una composizione che parla di difficoltà e desideri senza mai perdere la misura della delicatezza. La scelta del titolo rispecchia questo equilibrio, perché “volere essere un duro” è più un modo di affrontare le proprie paure che una dichiarazione di forza.
Dal brano alla scena dell’Eurovision Song Contest il passo è stato breve ma intenso. L’evento ha rappresentato una vetrina internazionale dove i due artisti hanno portato la loro musica. La preparazione e la messa in scena hanno richiesto concentrazione e passione, due elementi che emergono chiaramente nella performance trasmessa a milioni di spettatori. La conquista del secondo posto a Sanremo ha qualificato di diritto la loro partecipazione e l’accoglienza del pubblico ha confermato quanto il messaggio rimanga vivo.
Intanto, in Europa, si sono accesi altri riflettori sul contest che ha visto un successo importante anche per la Lettonia, con l’esibizione che ha conquistato i social. Nel panorama delle canzoni in gara l’attenzione rimane alta per tutte le proposte, ma il legame e la storia dietro “Volevo essere un duro” sono diventati uno dei momenti più raccontati.
Note sulla scena e sui protagonisti dell’eurovision song contest 2025
L’Eurovision Song Contest 2025 si presenta come un evento capace di mettere in luce diversi talenti europei e non solo. Tra le proposte musicali c’è anche la canzone “Bur Man Laimi” della Lettonia, che ha conquistato l’attenzione sui social per un’esibizione fuori dal comune. Questo dimostra come il contest resti un’occasione per far emergere stili e sensibilità molto varie, spesso capaci di sorprendere anche il pubblico più abituato.
Un altro nome che ha attirato curiosità è Laura Thorn, che rappresenta il Lussemburgo con il brano “La Poupée Monte Le Son“. Anche se il Paese non è tra i favoriti per la vittoria, la presenza di artisti differenti amplia l’offerta musicale e stimola il confronto tra generi e idee. Accade così che l’Eurovision diventi non solo gara canora, ma vero osservatorio culturale.
Dietro le quinte e storie umane
Le modalità di presentazione, le scenografie, e i momenti dietro le quinte sono altri aspetti che catturano l’interesse di giornalisti e fan. Ogni artista, dietro la sua esibizione, porta una storia personale che si mescola con la dimensione internazionale che il contest richiede. Nel caso di Lucio Corsi e Tommaso Ottomano, questa storia si è fatta sentire con forza, contribuendo a un’edizione che verrà ricordata anche per i legami umani e creativi che si sono costruiti dentro e fuori dal palco.