
Malattia e assenza dal lavoro: basta un giorno di ritardo per perdere il posto - Unita.tv
La Cassazione ha confermato che l’assenza per malattia può essere licenziato senza preavviso. Ecco cosa cambia e quando si è davvero tutelati.
Quando si sta male, la priorità è spesso la salute. Ma se si è dipendenti, è fondamentale comunicare immediatamente l’assenza all’azienda. Non farlo può costare caro: la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 13747/2025, ha stabilito che anche un ritardo di un giorno può giustificare il licenziamento per giusta causa, salvo casi di impossibilità oggettiva a comunicare. Il messaggio è chiaro: avvisare è un dovere, non un’opzione.
Il ritardo nella comunicazione può giustificare il licenziamento
Il caso esaminato riguarda una lavoratrice che si è assentata per motivi di salute per cinque giorni, ma ha avvisato l’azienda solo a distanza di tempo. L’azienda ha interpretato il silenzio come una violazione del rapporto di fiducia e ha avviato il licenziamento per giusta causa. Il ricorso della dipendente non ha avuto esito positivo: la Cassazione ha confermato la decisione.

Secondo i giudici, il lavoratore deve comunicare tempestivamente l’assenza e motivarla. Il datore può dimostrare il mancato avviso tramite badge mancanti, assenze non giustificate nei registri, messaggi non risposti o email inevase. Anche una PEC ignorata o una segnalazione su app aziendali può costituire prova del comportamento omissivo. In mancanza di spiegazioni immediate, l’azienda ha pieno diritto di interrompere il rapporto di lavoro.
Quando si è tutelati: cosa deve dimostrare il lavoratore
Esiste una sola possibilità per evitare il licenziamento in caso di mancata comunicazione: dimostrare di non aver potuto avvisare per motivi oggettivi e indipendenti dalla propria volontà. Parliamo di malori improvvisi, incidenti, ricoveri urgenti o assenza totale di mezzi di comunicazione. Ma attenzione: serve documentazione ufficiale, come certificati medici, referti ospedalieri o attestazioni formali da parte di strutture sanitarie.
Anche se il certificato di malattia viene trasmesso per via telematica nei giorni successivi, il dipendente ha il dovere di avvisare subito l’azienda con un messaggio, una telefonata o qualsiasi segnale utile. Nelle piccole imprese, anche un solo giorno di silenzio può creare disagi e, secondo la legge, rappresentare un comportamento grave.
Il consiglio è chiaro: mai rimandare la comunicazione, anche in caso di malessere. In gioco non c’è solo il posto di lavoro, ma anche la fiducia dell’azienda e la propria tutela legale.