Thunderbolts* il film dei nuovi avengers e della rinascita degli anti-eroi Marvel

Il film “Thunderbolts” dei Marvel Studios esplora temi di fragilità e riscatto attraverso anti-eroi, affrontando il malessere psicologico e segnando una nuova fase per l’universo Marvel.
Il film Marvel *Thunderbolts* esplora un gruppo di anti-eroi fragili e tormentati, affrontando temi di caduta, riscatto e salute mentale, segnando una nuova fase più umana e complessa nell’universo Marvel. - Unita.tv

Il nuovo film dei Marvel Studios, thunderbolts*, è arrivato nelle sale con un messaggio nascosto nel suo titolo. L’asterisco dopo thunderbolts non riguarda correzioni politiche o marketing, ma serve a collegare il film ai nuovi Avengers. Dietro quel simbolo si nasconde un racconto di eroi caduti e reietti che provano a riprendere il ruolo salvifico lasciato vacante nel mondo Marvel. Questo lungometraggio sembra non solo indicare una nuova fase per il franchise, ma anche salutare un periodo di passaggi difficili per l’universo cinematografico dei supereroi.

Un gruppo di personaggi fragili che conquista il pubblico

Sebbene thunderbolts* racconti una storia di fallimenti, di persone rotte e amareggiate, dimostra anche come questi personaggi possano conquistare lo spettatore. Non sono modelli perfetti, né grandi protagonisti invincibili. Sono persone comuni, smarrite, che scelgono di combattere nonostante tutto. Il film mostra come, anche dal dolore e dalla sconfitta, possa nascere una spinta a lottare per qualcosa di più grande.

Temi più umani dietro le maschere

Questa caratteristica rende la pellicola diversa dal solito. Non mostra semplicemente un racconto di eroi in costume, ma la fatica di restare umani dietro le maschere. Thunderbolts* diventa così un progetto che parla di caduta e riscatto, a partire da storie segnate dal passato e da un presente incerto.

Marvel, attraverso questa pellicola, apre una strada nuova raccontando fragilità e complessità che fino a poco tempo fa erano invisibili nel suo mondo. Quel piccolo asterisco nel titolo si trasforma in un simbolo che lega il passato con il futuro, tracciando un passaggio in cui anti-eroi diventano protagonisti in una storia ancora tutta da scrivere.

La squadra degli anti-eroi e la trama dietro thunderbolts*

Il film ruota attorno a una squadra formata da personaggi che, per varie ragioni, hanno fallito nel loro passato da supereroi o si sono trovati ai margini della società. Sono una banda di mercenari sotto il comando della contessa Valentina de Fontaine, interpretata da Julia Louis-Dreyfus. La contessa è sotto inchiesta dal Congresso degli Stati Uniti per esperimenti illegali e decide di eliminare gli eroi che potrebbero rappresentare una minaccia per lei, trovandosi così a dover affrontare anche gli stessi Thunderbolts. Tra i membri del gruppo spicca Yelena Belova, interpretata da Florence Pugh, che guida la squadra in missioni pericolose.

Nel film, la tensione cresce quando la contessa crea Sentry, un eroe che possiede poteri quasi illimitati. Sentry diventa una minaccia enorme, scatenando un Vuoto capace di inghiottire tutta New York. Questa presenza stravolge l’equilibrio della squadra e spinge i Thunderbolts a confrontarsi con sfide corazze fisiche e psicologiche, in un’ambientazione cupa e spesso amara.

Temi psicologici e riflessioni sul malessere degli eroi

Thunderbolts cerca di andare oltre le solite azioni spettacolari. Il film apre con scene intense dedicate alla salute mentale, mostrando Yelena in lotta con tendenze depressive dopo la morte della sorella Natasha. *Non è un caso che il disagio emotivo attraversi quasi tutti i protagonisti. Bob, che in seguito diventa Sentry, rappresenta al massimo questa sofferenza psicologica: uomo tormentato, capace di poteri distruttivi, il cui malessere interiore diventa causa di disastri.

Il film racconta i fantasmi della psiche e lo sforzo quasi sovrumano di affrontarli. Questi elementi diventano metafora per le azioni compiute, dando significato profondo alle missioni e alle battaglie sullo schermo. L’approccio scelto si allontana dalle storie più semplicistiche e si situa in una riflessione su debolezza, dolore e umanità degli eroi, elementi spesso trascurati nelle pellicole tradizionali dedicate ai supereroi.

Un film consapevole del suo ruolo nel momento attuale della marvel

Dietro ogni scena thunderbolts sembra riconoscere la situazione difficile dell’universo Marvel al 2025. Il Vuoto portato da Sentry ricorda molto *“Il Nulla” de La storia infinita, una metafora per l’oblio e la perdita d’interesse da parte del pubblico. Marvel sta attraversando un periodo in cui gli spettatori sembrano allontanarsi da quel mondo, mentre si aspetta l’arrivo imminente dei nuovi Fantastici 4 e la fase 6, che continuerà a ridefinire quel cosmo.

Il film si lascia contaminare da riferimenti e citazioni: Sebastian Stan appare come un omaggio a Terminator 2 nella sua estetica, mentre Sentry ricorda Superman nelle sue caratteristiche. La scena centrale, che mutua ispirazione da “Se mi lasci ti cancello”, affronta il disagio mentale con intensità e delicatezza rara. Questi elementi non sono solo omaggi, ma parte di una struttura che usa imitazioni per arricchirne il significato e costruire un dialogo con lo spettatore.