Tensioni e arresto di Samardo Samuels nel condominio di via valtellina a Milano nel 2024-2025
L’ex cestista Samardo Samuels ha creato tensioni in un condominio di via Valtellina, Milano, portando a denunce e arresto per stalking dopo comportamenti molesti verso i residenti.

Samardo Samuels, ex cestista, è stato coinvolto in un lungo conflitto con i vicini del suo condominio a Milano, culminato in denunce, ordini restrittivi e un arresto per stalking, prima di decidere di trasferirsi. - Unita.tv
Samardo Samuels, ex giocatore professionista di basket, è finito sotto i riflettori italiani per una serie di episodi che hanno scosso i residenti di un condominio in via Valtellina, Milano. Scoperchiare cosa è successo in quei mesi permette di capire come si siano evoluti i fatti tra civili, forze dell’ordine e leggi.
Samardo samuels e il suo arrivo nel condominio di milano
Samardo Samuels, nato in Giamaica nel 1989, ha una carriera sportiva internazionale alle spalle, con esperienze in NBA come i Cleveland Cavaliers e in Euroleague con l’Olimpia Milano. Nel ottobre 2024 ha preso casa in un condominio di via Valtellina, il quartiere è tranquillo ma ben abitato.
Da subito però, la vita nell’edificio è stata segnata da eventi che hanno agitato i residenti. La convivenza ha mostrato crepe fin dai primi giorni, soprattutto per i comportamenti dell’ex giocatore. La presenza del suo cane, un cane corso, ha alimentato alcune preoccupazioni perché veniva spesso lasciato libero negli spazi comuni, senza guinzaglio. Questo ha rappresentato un fastidio e una fonte di paura per chi viveva lì.
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Gli scontri con i vicini e la crescente tensione in condominio
Le prime lamentele dei condomini sono state raccolte a dicembre 2024. Samuels veniva descritto da più persone come aggressivo: secondo alcuni, si avvicinava in modo minaccioso altrui che si trovavano vicino al suo appartamento o nel cortile. I residenti hanno raccontato episodi inquietanti: l’ex atleta di notte girava per la corte in mutande, a volte su un monopattino, spesso parlando da solo alternando inglese e italiano.
Questa condizione ha spinto gli abitanti a organizzarsi per monitorare i suoi movimenti, fino ad attivare una chat di WhatsApp condivisa per allertarsi a vicenda. La paura ha raggiunto il punto che alcuni genitori hanno modificato le proprie abitudini quotidiane, ritornando prima a casa dal lavoro per accompagnare i figli. La convivenza si è trasformata in tensione e angoscia diffusa.
Richieste di impatto legale e ordini restrittivi
Nel febbraio 2025 la situazione è arrivata a un punto critico. I residenti hanno presentato diverse denunce agli organi competenti. Un giudice ha emesso il 20 febbraio un divieto di avvicinamento nei confronti di Samuels verso alcuni inquilini coinvolti. Nonostante questo atto formale, l’ex giocatore ha ignorato le prescrizioni, continuando a generare disturbo.
In meno di due settimane, fra il 23 febbraio e il 6 marzo 2025, le forze dell’ordine sono intervenute cinque volte. Ogni volta per segnalazioni attinenti comportamenti molesti o violazioni del divieto. La tensione è arrivata al culmine la notte dell’arresto, quando una famiglia ha chiamato la polizia dopo che Samuels ha bloccato il corridoio impedendo a loro di entrare in casa. I familiari, inclusi due bambini, si sono rifugiati in cantina, terrorizzati.
Dettagli dell’arresto e procedimento legale
Durante il fermo notturno, la polizia ha trovato Samuels in casa con musica ad alto volume, in stato di ubriachezza e con il cane libero all’interno. Inizialmente l’ex cestista ha finto di non comprendere l’italiano e si è rinchiuso nell’abitazione, ma poi ha collaborato identificandosi dopo il consulto con il suo avvocato.
L’arresto è avvenuto con l’accusa di stalking e più violazioni del provvedimento restrittivo emesso dal tribunale, riferito a quattro condomini. Questo episodio ha portato a una maggiore attenzione mediatica sul caso, confermando la serietà delle accuse e la necessità di interventi più rigidi.
Da via valtellina alla decisione di trasferirsi
Dopo alcune settimane dall’arresto, Samuels ha lasciato il condominio di via Valtellina. I vicini hanno vissuto mesi difficili, segnati da paura e tensioni continue. L’addio definitivo dell’atleta ha rappresentato sollievo per chi aveva subito direttamente i suoi comportamenti.
La partenza è stata accolta con favore da molti e ha innescato riflessioni riguardo alle risposte delle autorità e all’efficacia delle misure di protezione per chi vive situazioni di stalking o forme di molestia. Il caso ha acceso il dibattito sulla sicurezza degli ambienti abitativi e sulla tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.
Implicazioni legali e sociali del caso samuels
Il processo a cui è stato sottoposto Samardo Samuels illustra le difficoltà che si possono incontrare nella gestione di vicende di stalking a livello condominiale. Il divieto di avvicinamento, strumento previsto dalla legge, si è dimostrato insufficiente da solo a fermare i comportamenti molesti.
Le persone coinvolte hanno subito uno stato di isolamento e timore che ha influito sulle loro abitudini quotidiane. Questo mette in evidenza la necessità di servizi di supporto più efficaci per le vittime e di interventi più tempestivi quando si segnalano i primi segnali di pericolo in contesti abitativi.
Episodi precedenti e atteggiamenti problematici
Non si tratta del primo episodio controverso per Samuels a Milano. Già nel 2017 era stato protagonista di un episodio che aveva suscitato polemiche: parcheggiò la sua Porsche su un posto riservato ai disabili, provocando uno scontro con la legittima proprietaria che gli aveva chiesto di spostare l’auto.
Samuels reagì insultando la donna e battendo con i pugni il cofano della vettura. Questo episodio rimarca un tipo di atteggiamento che alcuni definiscono ripetuto, benché ogni situazione debba essere valutata in modo separato e secondo la normativa vigente.
L’impatto sulla comunità e la reazione pubblica
La vicenda ha mobilitato l’opinione pubblica e la comunità locale. Il sollievo alla notizia che Samuels se ne andasse è stato palpabile per chi ha vissuto mesi d’ansia e disagio. Allo stesso tempo, molte persone hanno sollevato interrogativi sulle condizioni di sicurezza nelle abitazioni e sul trattamento delle vittime di abusi o minacce in contesti familiari.
I vicini hanno espresso sentimenti di gratitudine per la fine delle tensioni, ma restano questioni aperte riguardo alle politiche di intervento rapido e alla prevenzione di eventi simili. L’attenzione si concentra anche sul ruolo delle istituzioni nel garantire ambienti abitativi sereni e sicuri.