Negli ultimi anni, la ricerca tecnologica ha fatto passi importanti nel campo della visione notturna, con novità che potrebbero modificare profondamente la nostra percezione dell’ambiente al buio. Un gruppo di scienziati dell’Università di Scienza e Tecnologia della Cina ha messo a punto un prototipo di lenti a contatto capaci di trasformare la luce infrarossa in una forma visibile per l’occhio umano. Questo dispositivo non necessita di alimentazione esterna e promette di abbattere le barriere tipiche degli strumenti attuali, aprendo prospettive in ambiti come sicurezza, medicina e comunicazioni.
La visione notturna e lo spettro elettromagnetico: cosa rende possibile vedere al buio
Il desiderio di vedere al buio ha affascinato l’uomo da sempre. La nostra vista normale è limitata a una piccola parte dello spettro elettromagnetico, quella della luce visibile, che equivale a meno di un ottavo dell’intero spettro. Animali come api e uccelli percepiscono anche l’ultravioletto, ovvero lunghezze d’onda più corte di quelle visibili. Al contrario, specie come pipistrelli e alcuni serpenti captano i raggi infrarossi, onde più lunghe che aiutano a individuare forme anche in assenza di luce.
Questa capacità naturale di alcuni animali ha ispirato gli scienziati a replicare il fenomeno per uso umano. La luce infrarossa, essendo invisibile a occhio nudo, può però portare informazioni utili, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione. Gli strumenti manuali finora disponibili sono per lo più voluminosi e richiedono batterie. Il salto tecnico sta nel riuscire a tradurre quei segnali invisibili in una forma visibile senza apparecchi ingombranti.
Come funzionano le lenti a contatto a infrarossi sviluppate in cina
Le lenti a contatto ideate dal team cinese sfruttano nanoparticelle speciali in grado di assorbire la radiazione infrarossa e poi emettere una luce con lunghezza d’onda più corta, cioè visibile. Questo processo di conversione che avviene a livello microscopico non ha bisogno di nessuna fonte energetica esterna, rendendo il dispositivo molto leggero e pratico da indossare.
Le lenti sono completamente trasparenti, così chi le indossa mantiene una visione normale durante il giorno e passa in modo naturale alla «vista notturna» semplicemente captando i raggi infrarossi presenti nell’ambiente. Interessante è la loro capacità di rendere visibile l’infrarosso anche con gli occhi chiusi, grazie alla particolare natura delle nanoparticelle che riescono a trasmettere segnali visivi attraverso le palpebre. Questa caratteristica potrebbe offrire nuove chance anche in condizioni difficili dove l’occhio non può aprirsi.
Dettagli tecnici sulla conversione dell’infrarosso e le caratteristiche delle lenti
Alla base del funzionamento c’è la fluorescenza delle nanoparticelle inserite nelle lenti che catturano il calore a infrarossi e lo rilasciano come una luce più breve, nello spettro visibile. Tale conversione avviene senza bisogno di batterie, alimentatori o qualsiasi fonte di energia esterna e non richiede componenti elettronici o meccanici.
Le lenti hanno un aspetto trasparente per non interferire con la normale vista, garantendo una doppia funzionalità: visione di giorno e visione notturna, senza dover indossare strumenti diversi o pesanti. Questa soluzione elimina anche i problemi di alimentazione che affliggono i tradizionali dispositivi per la visione notturna. Inoltre, il design e la leggerezza le rendono adatte a un uso lungo, almeno nella teoria preliminare, benché siano necessari test più approfonditi per garantirne il comfort prolungato.
Un altro elemento rilevante è la capacità di funzionare anche con gli occhi chiusi, sfruttando la traslucenza delle palpebre e le proprietà delle nanoparticelle. Ciò apre la strada a applicazioni in scenari dove la visione tradizionale è impossibile o limitata, come ambienti fumosi o con scarsa luminosità.
Possibili usi pratici delle lenti a contatto a infrarossi in diversi campi
Le lenti a contatto a infrarossi potrebbero trovare diversi campi di applicazione. Nel settore della sicurezza, la capacità di visualizzare la luce infrarossa senza dispositivi ingombranti apre a usi militari e civili: vigilanza notturna, comunicazioni nascoste e controllo accessi potrebbero cambiare forma. Ad esempio, grazie a impulsi infrarossi intermittenti, si potrebbero trasmettere messaggi segreti o codici di verifica per limitare le frodi e proteggere beni di valore.
In ambito soccorso, queste lenti aiuterebbero chi opera in ambienti senza luce, tra fumo o detriti, a localizzare più facilmente persone in difficoltà, senza dover portare strumenti pesanti o batterie di riserva. L’adattabilità immediata tra visione normale e infrarossa aumenta la rapidità d’intervento.
Nel campo medico, la conversione dell’infrarosso in luce visibile può essere impiegata per identificare nelle prime fasi patologie che si manifestano con variazioni di temperatura corporea, come infiammazioni o infezioni. Potrebbe diventare un nuovo strumento non invasivo per migliorare diagnosi e monitoraggi senza apparecchi complessi.
Il team autore della scoperta e i riconoscimenti ottenuti
A guidare il progetto è stato il neuroscienziato Tian Xue, ricercatore presso l’Università di Scienza e Tecnologia della Cina. Durante la presentazione della scoperta, Tian ha sottolineato come il dispositivo rappresenti un primo passo verso strumenti indossabili che ampliano la percezione senza dover ricorrere a sistemi invasivi o ingombranti.
La ricerca, diffusa sulla rivista Cell nel 2025, ha ricevuto attenzione nel mondo scientifico per l’innovazione e la concretezza delle applicazioni potenziali. La pubblicazione su una testata prestigiosa rafforza la credibilità dei risultati e lascia spazio a sviluppi futuri.
Costi stimati e sfide verso la produzione in serie
Gli scienziati stimano che il prezzo di produzione attuale delle lenti si aggiri intorno ai 200 dollari per paio. Questo costo, considerando la tecnologia e l’assenza di alimentazione necessaria, risulta competitivo rispetto ai dispositivi tradizionali per la visione notturna, spesso più ingombranti e costosi.
Il passaggio dalla fase prototipale alla produzione su larga scala necessita di ulteriori investimenti. Occorrerà perfezionare i processi per garantire standard elevati di sicurezza, affidabilità e durata. Lo sviluppo industriale dovrà anche rispondere a normative sanitarie specifiche, vista la natura a contatto diretto con gli occhi.
Nonostante queste sfide, il costo contenuto rende plausibile l’adozione della tecnologia in contesti diversi, dalle forze speciali a usi civili meno specialistici, aprendo scenari di diffusione più ampia nei prossimi anni.
Rischi, precauzioni e questioni etiche legate alla tecnologia delle lenti
Il dispositivo presenta alcune criticità che vanno approfondite. Prima di tutto, la sicurezza dell’occhio umano rimane un tema centrale: l’esposizione prolungata a segnali visivi generati artificialmente o a conversione di radiazione potrebbe avere effetti non ancora noti. Serve un monitoraggio medico rigoroso per valutare eventuali danni o fastidi su periodi lunghi.
C’è anche il dilemma legato all’uso in contesti di sorveglianza o controllo. La possibilità di vedere al buio senza essere individuati potrebbe alimentare abusi o violazioni della privacy. Regolamentare il possesso e l’impiego di questo tipo di dispositivi diventerà urgente, per evitare usi impropri o illegali.
Infine, la tecnologia richiede un equilibrio tra innovazione e rispetto dei diritti, con decisioni politiche e giuridiche che saranno determinanti per il suo sviluppo responsabile.
Ultimo aggiornamento il 26 Maggio 2025 da Serena Fontana