Home Stefano tacconi e la sua rinascita dopo l’aneurisma che ha rischiato di togliergli la vita

Stefano tacconi e la sua rinascita dopo l’aneurisma che ha rischiato di togliergli la vita

La drammatica esperienza di Stefano Tacconi, colpito da aneurisma cerebrale nel 2022, evidenzia il ruolo cruciale della famiglia e l’importanza del supporto emotivo nella sua lunga ripresa.

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Stefano Tacconi ha superato un aneurisma cerebrale grazie al pronto intervento del figlio e al sostegno della famiglia, vivendo una profonda trasformazione personale durante la lunga ripresa. - Unita.tv

La difficile esperienza vissuta da Stefano tacconi, ex portiere di calcio, ha colpito molti. Nel 2022 un aneurisma cerebrale ha messo a rischio la sua esistenza, trasformando una giornata qualunque in una sfida contro la morte. Accanto a lui, la famiglia ha avuto un ruolo decisivo nel soccorrerlo e accompagnarlo durante la lunga ripresa. Il racconto di quegli istanti drammatici emerge dalle parole di tacconi stesso, affidate a “Domenica In” e riproposte recentemente.

L’aneurisma cerebrale e il momento del malore in astigiano

Nel settembre del 2022, Stefano tacconi si trovava in provincia di astigiano, pronto per un impegno benefico quando è stato colto da un malore improvviso. La sintomatologia è stata rapidissima: un forte mal di testa, che si è subito trasformato in perdita di coscienza e coma. È stato suo figlio Andrea, presente sul posto, a intervenire prontamente. Andrea ha eseguito le prime manovre di soccorso, tra cui un massaggio cardiaco, che hanno permesso di stabilizzare tacconi in attesa dell’ambulanza.

Un gesto che ha salvato una vita

Il pronto intervento di Andrea ha fatto la differenza tra la vita e la morte. Stefano tacconi ha raccontato come sia passato in pochi secondi da un normale mal di testa a una condizione critica. È rimasto in coma per circa quindici giorni, durante i quali il risveglio appariva incerto. La moglie, Laura Speranza, era invece a casa ad attenderli nell’ansia e nello sconforto. Il giorno del compleanno di Laura si è trasformato nel peggior incubo, quando ha ricevuto la chiamata di una dottoressa che le ha comunicato la gravità della situazione.

Il sostegno familiare come leva per la ripresa

La famiglia ha giocato un ruolo centrale durante questo periodo di difficoltà. Il racconto fatto da tacconi a “Domenica In” sottolinea il coraggio e la presenza di suo figlio Andrea in quei momenti drammatici. Andrea è stato il primo a intervenire, con sangue freddo e prontezza, gestendo l’emergenza fino all’arrivo dei medici.

Laura Speranza ha condiviso il dolore e l’angoscia durante quei giorni, raccontando come una telefonata abbia cambiato ogni cosa. Il suo racconto evidenzia lo sconforto di chi, da casa, assiste impotente alle fasi critiche della malattia di un proprio caro. Il sostegno emotivo e la vicinanza reciproca hanno rappresentato lo zoccolo duro per la rinascita di tacconi, che ha poi affrontato un cammino lungo e impegnativo.

La forza della famiglia

Il supporto “non è solo fisico ma soprattutto emotivo”, ha sottolineato Laura. “Senza la famiglia, sarebbe stato molto più difficile” ha aggiunto.

I cambiamenti dopo il coma e il lato più umano di Stefano tacconi

Dopo il risveglio dal coma, tacconi ha vissuto non solo una battaglia fisica ma anche una trasformazione personale. Nel corso dell’intervista a “Domenica In”, ha raccontato come l’esperienza lo abbia reso una persona più emotiva e sensibile. La moglie, Laura, a fianco durante tutto il percorso, ha spiegato con piccoli aneddoti come Stefano sia cambiato nel modo di vivere i sentimenti.

Un messaggio d’amore che parla da sé

Una scena raccontata dalla moglie riguarda un messaggio scritto da Stefano poco dopo il risveglio, sul quale ha semplicemente inciso “S+L”, iniziali che indicano il legame con lei. Laura Speranza ha ricordato anche il loro primo incontro, avvenuto durante un ritiro, e il modo in cui tacconi l’ha conquistata con determinazione e passione. Dopo oltre trent’anni di vita insieme, quel cambiamento emotivo sembra avere dato nuova luce al loro rapporto.

Le testimonianze degli amici

Le registrazioni vocali che l’ex portiere ha ricevuto durante il coma da parte di amici, come Totò Schillaci, sono ora una testimonianza tangibile di quel periodo. Stefano ascolta quei messaggi per sentirsi più vicino a loro. L’evento, drammatico e difficile, ha in qualche modo rafforzato legami familiari e amicali, confermando l’importanza della presenza e dell’affetto nei momenti di crisi.