Sondaggi politici maggio 2025: il centrodestra rafforza il vantaggio nonostante tensioni interne e referendum
Il centrodestra, guidato da Meloni, cresce nei consensi nonostante tensioni interne e dissidi sul terzo mandato. La sinistra, con Elly Schlein al timone del PD, appare frammentata e in difficoltà.

I sondaggi di maggio 2025 mostrano un centrodestra in crescita nonostante tensioni interne, con Meloni protagonista anche a livello geopolitico; la sinistra appare frammentata e in difficoltà, mentre cala l’interesse verso i prossimi referendum. - Unita.tv
I recenti sondaggi politici indicano un consolidamento del centrodestra nei consensi, anche mentre si intensificano le tensioni interne nel governo e si avvicinano le elezioni amministrative e i referendum abrogativi. Il quadro italiano risulta complesso, intrecciato con dinamiche internazionali che vedono il ruolo della premier meloni sotto i riflettori nelle relazioni tra Usa e Ue. Le rilevazioni di demetra e demos, datate metà maggio 2025, mostrano dati chiari su consensi personali e di partito, in particolare con difficoltà che pesano sul partito democratico guidato da elly schlein. Al contempo si assiste a una frammentazione evidente nel campo progressista, mentre in casa maggioranza si marcano contrasti sul tema del terzo mandato in alcune regioni autonome.
Centrodestra in crescita nonostante le tensioni sul terzo mandato regionale
Le tensioni interne tra i partiti della maggioranza emergono soprattutto sul tema del terzo mandato per governatori in alcune regioni autonome come friuli venezia giulia e trentino alto adige. Nel consiglio dei ministri del 15 maggio 2025, la lega ha espresso dissenso votando contro il provvedimento sostenuto da fratelli d’italia che riguarda la provincia autonomia di trento. Questo episodio ha svelato una spaccatura significativa all’interno della coalizione. Tuttavia questi contrasti non hanno intaccato la crescita dei consensi mostrata dalle ultime rilevazioni elettorali.
La lega, che ha assunto un atteggiamento polemico in questo passaggio parlamentare, si trova dietro fratelli d’italia nei sondaggi ma mantiene una posizione importante con l’8,7% a livello nazionale. Forza italia invece staziona intorno all’8,6%, dimostrando un sostanziale equilibrio tra le due forze minori del centrodestra. Fratelli d’italia, invece, si conferma primo partito, attestandosi al 29,3% attestando un vantaggio netto su partito democratico. Questo scenario evidenzia come, malgrado l’incertezza e i dissidi interni, la coalizione conservi una base elettorale solida e in espansione.
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I riflettori sono puntati anche sul campo progressista, dove il partito democratico attraversa uno dei momenti più critici degli ultimi anni. La segretaria elly schlein fatica ad allargare la base oltre il 22%, secondo le rilevazioni di demetra, con un consenso personale contenuto al 24%. Questo dato mette in evidenza un evidente calo di fiducia verso la leadership del pd, che non riesce a recuperare terreno rispetto alla premiership di meloni e agli altri leader di centrodestra.
Il movimento 5 stelle si mantiene stabile al terzo posto con il 12,5%, superando leggermente la lega e forza italia, ma senza mostrare segnali di crescita significativa. Giuseppe conte, leader m5s, continua a essere una figura di rilievo nel panorama politico, tenendo distante i partiti dei due vicepremier leghista e forzista.
Nel complesso la sinistra appare frammentata e in difficoltà a costruire un’alternativa competitiva. Le differenze tra le forze progressiste, unite da posizioni differenti riguardo ai referendum di giugno, non facilitano una coesione elettorale in vista delle prossime tornate amministrative. La distribuzione disomogenea del consenso fa presagire una dura battaglia per i prossimi appuntamenti elettorali.
Premier meloni al centro della geopolitica tra usa e ue
Nel contesto internazionale la premier meloni resta un punto di riferimento nelle trattative fra stati uniti e unione europea, in particolare sulle questioni riguardanti l’ucraina e i rapporti con washington. Anche in questo ambito la sua presenza politica si traduce in un consenso personale che mantiene un livello notevole al 35%. Questo rating personale rafforza la posizione del suo partito e il peso politico dell’Italia negli equilibri tra le capitali occidentali.
Palazzo chigi mantiene così un’importanza strategica nell’ambito delle discussioni transatlantiche, un ruolo che contribuisce a sostenere il gradimento del governo nonostante le difficoltà interne. La capacità di mediazione dell’Italia sembra apprezzata da soggetti importanti in campo internazionale, che riconoscono in meloni una figura pragmatica e determinata, capace di rappresentare gli interessi nazionali in un momento di forte tensione geopolitica.
Questa centralità istituzionale contribuisce anche a dare ai sondaggi un quadro più definito, nel quale la leadership della premier si distingue nettamente rispetto agli altri protagonisti politici, sia del campo progressista che dello stesso centrodestra.
Referendum di giugno e scarso coinvolgimento dell’elettorato
Un’altra criticità evidenziata dalle rilevazioni riguarda il referendum abrogativo previsto per l’8 e 9 giugno 2025. Nonostante manchino meno di tre settimane, la consapevolezza dei cittadini sui quesiti rimane limitata. Il 52% dichiara di essere informato almeno minimamente sui cinque quesiti riguardanti temi come il jobs act e le politiche del lavoro, mentre il 39% ammette di ignorarne completamente il contenuto.
Questa scarsa conoscenza si riflette soprattutto fra i sostenitori del campo progressista, poiché i quesiti sono stati promossi dalla cgil e appoggiati in modo netto da elly schlein rompendo con i riformisti interni. Circa il 9% degli elettori non è neppure consapevole della data di svolgimento del voto referendario.
La situazione pone una sfida rilevante per chi vuole mobilitare una parte dell’elettorato su temi specifici di politica del lavoro e cittadinanza. Il clima di disinformazione e disinteresse potrebbe compromettere l’andamento delle urne e ridurre la partecipazione generale. Monitorare l’evoluzione di questa tendenza diventerà cruciale nelle prossime settimane, soprattutto in vista della campagna elettorale locale e della necessità di mobilitare gli elettori più motivati.
Consensi dei leader politici e differenze tra le forze parlamentari
Un altro elemento che emerge chiaramente è la differenza di popolarità tra i principali leader politici ai massimi livelli. Meloni domina con il 35% di consenso personale, seguita da conte al 29% e tajani appena dietro al 28%. Elly schlein si trova a un passo dal vicepremier salvini, con il 24% contro il 22%.
Tra gli altri nomi spiccano quelli di calenda e bonino al 21%, con bonelli e fratoianni al 18%. Renzi raggiunge il 14%, mentre beppe grillo, ormai distante dal m5s, si attesta al 9%. Questi dati offrono uno spaccato chiaro sulle gerarchie di popolarità e potrebbero influenzare equilibri interni ai partiti e strategie future di coalizione.
I numeri evidenziano inoltre come il campo progressista sia frammentato non solo sul piano programmatico ma anche nella leadership, una situazione che rende più complicato costruire una proposta efficace per le prossime elezioni e confermare il consenso degli elettori attuali.
Il centrodestra, anche con qualche difficoltà interna sul piano politico, mantiene intacta una maggiore coesione, almeno nel gradimento degli elettori, costituito da un sostegno solido verso la sua figura di punta e dai livelli di consenso di partito.