Sondaggi politici italia 2025: fdi stabile al vertice, crescita m5s e affluenza in calo ai referendum
Nel 2025, il panorama politico italiano vede Fratelli d’Italia in testa, con Partito Democratico e Movimento 5 Stelle in ripresa, mentre l’affluenza ai referendum continua a calare.

Nel 2025 in Italia, Fratelli d'Italia guida le intenzioni di voto, mentre Partito Democratico e Movimento 5 Stelle mostrano segnali di ripresa. Calo dell’affluenza elettorale e tensioni internazionali influenzano un quadro politico in evoluzione, con nuove dinamiche anche nelle elezioni amministrative. - Unita.tv
Nel 2025, le rilevazioni sulle intenzioni di voto in Italia mostrano un quadro politico in movimento, con Fratelli d’Italia che continua a guidare, mentre il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle offrono segnali di ripresa. Il contesto è attraversato da una partecipazione elettorale difficile, soprattutto nei referendum, e da una competizione serrata nelle elezioni amministrative. La situazione internazionale e le tensioni interne contribuiscono a modellare il clima politico attuale.
L’andamento dei principali partiti italiani tra consensi e leadership
Fratelli d’Italia resta la forza politica più seguita, attestandosi stabilmente poco sopra il 30%. Il merito sembra riconducibile alla leadership di Giorgia Meloni, la quale ha mantenuto saldo il controllo sulla coalizione di centro-destra nonostante alcune tensioni all’interno. Il governo da lei guidato ha visto l’approvazione degli italiani salire al 41%, dati Ipsos di fine aprile, forse per una maggiore coesione interna e una linea estera più definita.
Il Partito Democratico, dopo una fase di calo o stagnazione, ha riguadagnato terreno, arrivando a superare il 22%. Questo incremento, pur significativo, non mette in discussione la supremazia di FdI, ma indica una certa capacità del PD di attrarre consensi soprattutto nelle aree urbane e nei settori giovanili più attenti alle politiche sociali.
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Il Movimento 5 Stelle, invece, mostra una inversione di tendenza più marcata. Dopo un lungo periodo negativo, ha raggiunto il 12,4%, grazie forse a un rinnovato impegno su tematiche ambientali e sociali, temi che stanno ritornando al centro del dibattito pubblico. La ripresa del M5S si riflette anche nel piano organizzativo e in nuove strategie di dialogo con l’elettorato più giovane.
Tra gli altri partiti minori, spicca l’Alleanza Verdi e Sinistra , che ha superato Azione e Italia Viva. Il successo di questa formazione sembra collegato alla crescente attenzione degli italiani ai temi climatici, ambientali e alla giustizia sociale. Azione e Italia Viva, viceversa, hanno segnato una flessione, evidenziando difficoltà nel mantenere una base stabile di consensi.
Il problema dell’affluenza: i motivi dietro il calo ai referendum
I referendum più recenti hanno registrato percentuali di partecipazione molto basse, un fenomeno che desta preoccupazione. L’affluenza ridotta riflette un distacco crescente tra una parte della popolazione e il sistema politico, forse dovuto a un calo di fiducia nelle istituzioni. Alcune analisi mettono in luce una comunicazione debole da parte dei partiti, incapaci di mobilitare e informare in modo efficace sull’importanza e i contenuti delle consultazioni.
Il problema non è nuovo né solo italiano. Anche altri Paesi europei osservano tendenze simili, riconducibili a diversi fattori. Tra questi, la disillusione verso la politica tradizionale e la percezione di scarsa efficacia delle decisioni collettive. Inoltre, le trasformazioni sociali e tecnologiche cambiano il modo in cui le persone si informano sulla politica, creando nuove sfide per raggiungere gli elettori.
Il calo d’interesse è aggravato dalla presenza di una società più frammentata, dove l’impegno civico non si traduce automaticamente in partecipazione elettorale. La mancanza di un messaggio chiaro da parte delle forze politiche spinge molti a non recarsi alle urne, soprattutto nelle consultazioni che richiederebbero una preparazione più approfondita.
Le elezioni amministrative come specchio delle nuove dinamiche politiche locali
Le elezioni amministrative del 2025 hanno rappresentato un termometro efficace delle tendenze politiche nelle realtà territoriali. In città come Genova, Taranto e Ravenna, il confronto ha messo in luce equilibri in trasformazione e un crescente peso di temi locali rispetto a quelli nazionali. I risultati mostrano un intreccio tra tradizionali competizioni di partito e nuove forze emergenti, il tutto influenzato dal radicamento sul territorio.
Queste tornate elettorali sono fondamentali perché misurano la capacità dei partiti di rispondere alle aspettative dei cittadini nelle piccole e medie realtà. Chi riesce a ottenere consensi qui, spesso costruisce un vantaggio utile anche su scala nazionale. Le amministrative, con le loro sfumature, evidenziano come la politica italiana sia ancora molto legata al rapporto diretto con gli elettori.
I cambiamenti emersi mostrano come forze politiche minori, pur non avendo un consenso nazionale paragonabile, possano crescere e condizionare gli equilibri locali. La competizione nei municipi diventa quindi un laboratorio, dove si sperimentano strategie e si affina la presenza politica fuori dai grandi centri.
Influenza del contesto internazionale sulle scelte politiche italiane
Il quadro politico italiano del 2025 non si può comprendere senza considerare le influenze dall’esterno. L’Italia mantiene un ruolo attivo nel contesto europeo e nelle relazioni internazionali, affrontando questioni complesse legate alla sovranità e all’economia. Alcune forze politiche hanno manifestato riserve sul rapporto con l’Unione Europea, mettendo in discussione alcune politiche comunitarie.
Le sfide globali, in particolare la crisi economica che coinvolge diversi Paesi e le difficoltà ambientali, impongono risposte coordinate. L’Italia si trova a dover bilanciare gli impegni internazionali coi bisogni interni, e questo equilibrio influenza le scelte di governo e il consenso verso le sue scelte. Le tensioni tra Stati membri e la pressione per adottare soluzioni condivise creano un contesto complicato.
Queste dinamiche esterne si riflettono nella politica nazionale sia nelle decisioni economiche sia in quelle sociali. L’incertezza globale accentua i timori di alcuni elettori, che cercano sicurezza in soluzioni più nazionaliste, mentre altri puntano su aperture e collaborazione internazionale.
Gli eventi internazionali, quindi, si intrecciano con l’agenda politica italiana, contribuendo a definire rapporti di forza, priorità e orientamenti all’interno dei partiti e nella società.