sondaggi maggio 2025 segnano tensioni nella coalizione tedesca tra cdu, spd e l’ascesa dell’afd
La Germania affronta un’instabilità politica crescente, con la CDU in calo e l’AfD in ascesa, mentre le tensioni interne sulla guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese complicano ulteriormente la situazione.

La politica tedesca è in crisi, con la CDU in calo e l’AfD in crescita; tensioni interne sulla guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese dividono la coalizione di governo, complicando la stabilità politica. - Unita.tv
La situazione politica in Germania mostra segnali di crescente instabilità. I sondaggi di maggio 2025 evidenziano un panorama elettorale molto frammentato con la cdu-csu guidata da Friedrich Merz in calo e un’AfD che recupera terreno. Le divisioni all’interno della coalizione di governo si riflettono sulle scelte riguardanti la guerra in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese, tematiche che hanno acceso un dibattito acceso tra i principali partiti.
La situazione nei sondaggi: la perdita di terreno della cdu e l’avanzata dell’afd
Le rilevazioni effettuate su un campione di 2.006 elettori mostrano una flessione per la coalizione cdu-csu, che ottiene il 26% , segnata da una leggera erosione di consensi tutt’altro che trascurabile in un contesto già incerto. Parallelamente l’AfD accelera raggiungendo il 25% , dimostrando un recupero significativo e confermandosi come una forza in crescita. Lo spostamento degli equilibri riguarda anche gli altri partiti: il spd si ferma al 16%, i Verdi scendono all’11%. Questo quadro testimonia la difficoltà della coalizione guidata da Merz e Scholz a mantenere un equilibrio stabile e soddisfacente per il proprio elettorato.
Il malcontento si riflette in parte nella crescente attenzione verso l’estrema destra, che sembra raccogliere consensi di protesta. La riduzione dei voti per la cdu potrebbe essere connessa alle ultime decisioni e dichiarazioni del cancelliere, percepite da alcuni elettori come controverse o incerte. In effetti, l’AfD sta capitalizzando su un disagio politico diffuso, mentre spd e Verdi perdono terreno probabilmente a causa di una linea politica poco incisiva su temi caldi come la sicurezza e la politica estera.
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Merz e le tensioni interne su Ucraina e conflitto israelo-palestinese
A giugno 2025 Friedrich Merz ha adottato una linea più dura riguardo il conflitto in Ucraina, revocando le restrizioni sulle armi a lungo raggio destinate a Kiev. Questa decisione permette alle forze ucraine di colpire obiettivi sul suolo russo, scelta definita dal cancelliere come “indispensabile per frenare l’invasione.” La risposta della Russia, per mezzo del portavoce Dmitry Peskov, è stata stringata: “la mossa aumenterebbe i rischi e ostacolerebbe gli sforzi internazionali per la pace.”
Parallelamente, Merz ha preso posizione sul conflitto a Gaza, criticando l’operato israeliano e condannando le sofferenze inflitte ai civili, un cambio rispetto ad una tradizionale linea tedesca più favorevole a Israele. Questa svolta ha creato scompiglio tra i partiti della coalizione. Il partner di governo spd ha mostrato dissenso evidente: il vicecancelliere Lars Klingbeil ha respinto l’idea di una modifica sostanziale nella politica militare della Germania, ribadendo che “non ci sono state novità rispetto al governo precedente.”
La posizione di Merz ha generato tensioni forti, che si sono espresse in aperti contrasti tra cdu e spd. Alcuni esponenti spd come Ralf Stegner hanno definito la revoca delle restrizioni sulle armi una mossa che “rischia di estendere il conflitto senza offrire una reale soluzione.” Su Gaza, spd ha chiesto un approccio più deciso, incluse richieste di sospensione dell’export di armi verso Israele. I timori riguardano in particolare il potenziale aumento delle tensioni nella regione e l’aggravarsi della crisi umanitaria.
Spd e le richieste di misure concrete nel medio oriente
All’interno del spd si è aperto un fronte critico sulle scelte del cancelliere. Rolf Mützenich, ex capogruppo parlamentare, ha chiesto la sospensione immediata delle forniture di armi verso Israele. A suo avviso, il blocco degli aiuti umanitari a Gaza è inaccettabile e richiede una reazione più decisa da parte della Germania. Matthias Miersch, altro esponente di rilievo, ha appoggiato le critiche di Merz sul comportamento di Tel Aviv, ma ha esortato il governo a passare dalle parole ai fatti, invocando un “cessate il fuoco immediato e una negoziazione più intensa con il governo Netanyahu.”
Felix Klein, commissario tedesco contro l’antisemitismo, ha denunciato senza reticenze la crisi umanitaria che si è venuta a creare nella striscia di Gaza. L’ha definita “inammissibile”, richiamando l’attenzione sulla necessità di interventi umanitari urgenti e sulla responsabilità morale delle nazioni europee. Queste posizioni hanno aumentato la pressione sulla leadership della coalizione, rendendo sempre più complicata la gestione di un fronte interno diviso su questioni di politica estera e di sicurezza.
Scenari politici e riflessi sugli equilibri europei
La battaglia di Merz per mantenere il consenso politico interno si scontra con la crescita dell’AfD e le spinte contrastanti dentro la stessa coalizione. I dati dei sondaggi indicano che se da un lato il sostegno alle forniture militari all’Ucraina resta solido , la possibilità di utilizzare armi a lungo raggio divide nettamente l’elettorato. Chi sostiene politiche più pacifiste, specie nell’area spd e Verdi, guarda con sospetto a queste misure.
Il nodo israelo-palestinese resta un punto di frattura che accentua le tensioni nel governo. La posizione critica di Merz verso Israele ha ampliato le differenze con il spd, che preme per iniziative concrete come il blocco dell’export di armi. La difficoltà per Merz sta nel bilanciare l’attenzione per la sicurezza nazionale con le richieste di coesione politiche e sociali provenienti dal suo stesso esecutivo.
La Germania, con la sua posizione chiave nell’Unione europea, appare come una pedina importante per le dinamiche continentali sul piano geopolitico. Le evoluzioni interne, i cambiamenti dei consensi, e le tensioni sulla politica estera saranno osservate con cura da Bruxelles e dai governi vicini. Questo scenario riflette la complessità della situazione politica tedesca, che non sembra avere un percorso semplice nei prossimi mesi.