Sentenza Ue, messaggi tra von der Leyen e pfizer al centro di un caso sulla trasparenza nei contratti vaccinali
La Corte dell’Unione europea condanna la Commissione per la mancata trasparenza sui messaggi tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla, sollevando interrogativi sulla gestione dei contratti vaccinali con Pfizer.

La Corte UE ha condannato la Commissione per aver negato l’accesso ai messaggi tra Ursula von der Leyen e il CEO di Pfizer, evidenziando problemi di trasparenza nei contratti vaccinali da 35 miliardi di euro. - Unita.tv
La Corte dell’Unione europea ha condannato la Commissione per aver negato l’accesso ai messaggi scambiati tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer. Quei messaggi, cruciali per i negoziati su un contratto da 1,8 miliardi di dosi di vaccino anti-Covid, erano finora rimasti nascosti e non registrati ufficialmente. Il caso mette in luce le difficoltà nel rendere pubblici documenti alla base di un accordo di circa 35 miliardi di euro, riaccendendo il dibattito sulla trasparenza a Bruxelles, soprattutto in vista delle elezioni europee del 2026.
La sentenza del tribunale ue sulla mancata trasparenza nei contratti con pfizer
Il Tribunale dell’Unione europea ha respinto le giustificazioni fornite dalla Commissione, che aveva sostenuto di non poter fornire i messaggi perché non erano catalogati come documenti ufficiali. La corte ha invece stabilito che la Commissione ha violato i principi di trasparenza, ordinando la pubblicazione degli scambi tra von der Leyen e il ceo di Pfizer. Questa decisione indica che le comunicazioni via sms hanno avuto un ruolo sostanziale durante trattative fondamentali ed esigeva un accesso pubblico.
Contenuto dei messaggi e rilievo pubblico
La presa di posizione della corte ha evidenziato che quei messaggi, pur essendo scambiate in modo informale, contenevano dettagli utili alle decisioni di grande impatto pubblico e sanitario. È stato definito “non plausibile” il racconto della Commissione secondo cui non si saprebbe come rintracciare questi scambi. La sentenza rappresenta una batosta per l’istituzione europea, già criticata per la gestione diretta e poco trasparente del maxi-contratto vaccinale.
I dubbi sull’uso di canali non ufficiali nelle trattative vaccinali
L’uso degli sms per trattare un accordo così importante mette in discussione le procedure adottate per sottoscrivere contratti di questa portata. Da fonti della Commissione si afferma che i messaggi contenevano “dettagli operativi” non adatti a diventare documenti ufficiali, ma associazioni e cittadini denunciano un sistema che lascia spazio a decisioni strategiche senza traccia scritta, alimentando sospetti di complicità con Pfizer e altre aziende farmaceutiche.
Audizione di emer cooke sul tema trasparenza
Emer Cooke, direttrice dell’Agenzia europea per i medicinali , ha sottolineato durante un’audizione parlamentare che la fretta imposta dall’emergenza pandemica ha richiesto flessibilità nei negoziati. Tuttavia, ha ribadito che la trasparenza non dovrebbe venire meno neanche in situazioni di urgenza. Il caso fa emergere la difficoltà nel bilanciare rapidità e controllo pubblico, specie quando si tratta di contratti che influenzano la salute di milioni di cittadini europei.
Le reazioni politiche e le possibili conseguenze della vicenda
L’eurodeputato verde Philippe Lamberts ha commentato che se un sms non è considerato documento ufficiale, si apre la porta a trattative segrete in ogni ambito. La sentenza del tribunale potrebbe innescare altre richieste di accesso a comunicazioni riservate, dopo che più di 20 ong hanno preannunciato azioni legali simili per accordi su gas, tecnologia e altri ambiti strategici.
Spinte per una revisione del regolamento europeo
I gruppi Renew e Verdi spingono per una revisione urgente del regolamento sulla trasparenza , con l’obiettivo di includere anche i messaggi privati nelle informazioni pubblicabili. Non mancano però i populisti che sfruttano lo scandalo per attaccare le istituzioni europee nel loro complesso, indebolendo la fiducia dei cittadini verso Bruxelles. Con le prossime elezioni europee sempre più vicine, il caso Pfizergate si profila come un tema caldo nel dibattito politico e istituzionale nei mesi a venire.