Home Roberto formigoni e il possibile ritorno in politica: tra riabilitazione e progetti per sanità e scuola

Roberto formigoni e il possibile ritorno in politica: tra riabilitazione e progetti per sanità e scuola

Roberto Formigoni richiede la riabilitazione politica dopo la condanna per corruzione, puntando a un possibile rientro nelle elezioni del 2027, con focus su sanità e istruzione in Lombardia.

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Roberto Formigoni ha richiesto la riabilitazione politica dopo la condanna per corruzione, preparandosi a un possibile ritorno alle elezioni del 2027, con un focus su sanità e istruzione basati sul modello di sussidiarietà pubblico-privato. - Unita.tv

Roberto Formigoni torna a far parlare di sé, non per una candidatura imminente ma per una richiesta formale di riabilitazione politica. Due anni dopo aver concluso la pena per una condanna per corruzione, l’ex presidente della regione Lombardia si muove con calma verso la possibilità di rientrare in scena in vista delle elezioni politiche del 2027. Il suo discorso si intreccia però con le questioni fondamentali che lo hanno sempre contraddistinto: la sanità e l’istruzione, con un modello ispirato alla sussidiarietà tra pubblico e privato.

La riabilitazione politica di roberto formigoni e le prime mosse dopo la condanna

A Monza, in un evento organizzato dall’associazione “Territorio e sussidiarietà”, fondata dal consigliere regionale Jacopo Dozio, Formigoni è tornato a parlare alle cronache con una notizia che si era mantenuta in sordina fino a poco tempo fa. L’ex governatore ha confermato di aver formalmente richiesto la riabilitazione politica tramite il suo avvocato, un passaggio previsto dalla legge dopo tre anni dalla fine della pena. La pratica servirà a ripristinare la possibilità di candidarsi e partecipare nuovamente alla vita politica. L’ex numero uno di Regione Lombardia ha detto di sentirsi tranquillo perché, a suo dire, “la sua condotta durante e dopo i domiciliari è stata corretta.”

Attesa prudente per un ritorno nel 2027

Nonostante alcune voci che lo indicavano come possibile candidato già per le europee del 2024, Formigoni ha sempre frenato ogni precipitazione. Ha sottolineato di voler aspettare il momento giusto per valutare un eventuale ritorno, “senza fretta e con la giusta distanza dai fatti giudiziari che lo hanno segnato.” La strategia sembra dunque quella di attendere un’opportunità più solida, forse proprio la tornata elettorale del 2027, oppure le regionali in Lombardia previste per il 2028.

Le critiche di formigoni al sistema sanitario lombardo post mandato

L’ex presidente ha avuto modo di ribadire certe sue convinzioni su un tema che in Lombardia ha dominato la sua agenda politica: la sanità. Nel corso dell’intervista a Telenova e durante l’evento di Monza, Formigoni ha espresso forti critiche verso le decisioni prese dalle giunte successive a lui, in particolare quelle di Roberto Maroni e Attilio Fontana. Ha accusato queste amministrazioni di avere smantellato il modello delle comunità di medici di base, un sistema che secondo lui avrebbe potuto contenere l’impatto della pandemia di Covid-19 evitando il tracollo degli ospedali.

Il valore delle reti di assistenza territoriale

L’ex governatore riporta a esempio le difficoltà affrontate nel 2019, quando in Lombardia fu diagnosticata una forma di malattia polmonare inconsueta che oggi si collega ai primi segnali del Covid. Se le reti di assistenza territoriale fossero state mantenute, sostiene, “ci sarebbe stata una migliore capacità di risposta.” Ribadisce quindi la necessità di tornare a puntare su un sistema sanitario sussidiario, che sappia bilanciare i ruoli tra pubblico e privato senza che uno sovrasti l’altro. La riduzione delle liste d’attesa resta per lui una priorità urgente, da affrontare con una visione più attenta al territorio.

La scuola paritaria e il modello sussidiario nel discorso politico di formigoni

L’attenzione di Formigoni non si limita alla sanità. Il tema della scuola paritaria per lui ha sempre avuto un posto centrale, a partire dai quattro mandati consecutivi alla guida della regione Lombardia. L’ex presidente richiama alla necessità di riconoscere e sostenere finanziariamente le scuole paritarie che, secondo lui, giocano un ruolo fondamentale insieme alla scuola pubblica.

Un patto per evitare lo sciopero del voto

Formigoni ha richiamato l’urgenza di stabilire un patto di fine legislatura per garantire un supporto economico importante a questo settore, pena uno “sciopero del voto.” Il modello proposto si fonda ancora una volta sulla sussidiarietà, cioè sulla collaborazione tra Stato e privato. L’istruzione deve inoltre avvicinarsi maggiormente al mondo del lavoro, con partnership tra scuole, aziende e officine sul territorio. Questo rapporto dovrebbe facilitare l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro e migliorare la formazione pratica.

Il tema dei finanziamenti resta centrale, così come la necessità di inserire competenze esterne nelle scuole pubbliche, un aspetto che per Formigoni complica ma non rende impossibile la riforma. Il suo discorso segue quindi la linea già tracciata durante i suoi anni alla presidenza della regione, aggiornata alle condizioni attuali e al dibattito politico contemporaneo.

I tempi del possibile rientro politico e le sfide future per formigoni

Al momento, il ritorno in politica di Roberto Formigoni non è ancora una certezza. La richiesta di riabilitazione è un passaggio burocratico chiave, che però non coincide con una candidatura già definita. Lui stesso mantiene un atteggiamento di prudenza e attesa. La data da segnare è il 2027, quando si terranno le elezioni politiche. È anche possibile che le regionali in Lombardia dell’anno successivo diano una nuova occasione.

Le difficoltà derivanti dalla condanna passata restano uno sfondo importante. La sua reputazione politica è stata intaccata, ma non sembra aver spento le sue ambizioni. Nel frattempo, Formigoni ha mostrato la voglia di riprendere il filo delle sue battaglie storiche, soprattutto nei settori della sanità e della scuola. Questi temi rischiano di tornare al centro del dibattito lombardo e nazionale proprio nel momento in cui l’ex governatore si prepara a valutare se e quando rimettersi in gioco.