Risultati elezioni portogallo 2025 tra sistema proporzionale e nuovo voto anticipato
Le elezioni legislative portoghesi del 18 maggio 2025 introducono il voto mobile per aumentare la partecipazione, mentre il sistema proporzionale favorisce partiti minori in un contesto di instabilità politica.

Le elezioni legislative portoghesi del 18 maggio 2025, segnate dall’introduzione del voto mobile e da un sistema proporzionale senza sbarramento, si svolgono in un clima di crisi politica e forte frammentazione parlamentare, con sfide significative per la formazione di governi stabili. - Unita.tv
Le elezioni legislative portoghesi del 18 maggio 2025 rappresentano una sfida cruciale per il Paese. Con un sistema proporzionale diffuso su 22 circoscrizioni, incluso il continente e le regioni autonome di Madeira e Azzorre, ogni voto si traduce in un seggio all’Assemblea della Repubblica. In questo contesto, nuove modalità di partecipazione come il voto mobile segnano un cambiamento significativo nel modo in cui i cittadini esercitano il diritto al voto.
Il voto mobile, una novità per aumentare la partecipazione
Una delle innovazioni più rilevanti di queste elezioni è stata l’introduzione del “voto mobile.” Questa nuova modalità ha attirato l’attenzione di oltre 333.000 elettori che hanno deciso di votare in anticipo, tra il 10 e il 17 maggio, scegliendo liberamente il seggio più comodo, senza limitazioni legate alla residenza. Lo scopo era facilitare l’accesso al voto, soprattutto per chi lavora o si trova lontano dal proprio domicilio elettorale nei giorni del voto ufficiale.
Il voto mobile è pensato anche per ridurre la pressione sui seggi durante la giornata principale delle elezioni, distribuendo la partecipazione in più giorni e migliorando la logistica. L’adesione record registrata mostra come questa soluzione incontri un’esigenza reale degli elettori, che spesso si scontrano con impegni lavorativi o personali.
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Questa misura si colloca in un periodo in cui il tasso di affluenza alle urne ha mostrato segni di calo nei Paesi europei: rendere più semplice il diritto di voto può contrastare l’apatia elettorale. Il Portogallo, con questa innovazione, spera di raccogliere una partecipazione più ampia e rappresentativa. La sfida però sarà monitorare l’impatto concreto sul risultato finale e tracciare eventuali criticità nella gestione del nuovo sistema.
Sistema elettorale proporzionale e presenza dei partiti minori
Il Portogallo utilizza un sistema elettorale proporzionale puro senza soglia di sbarramento nazionale. Questo permette a gruppi politici di dimensioni ridotte di ottenere seggi nel parlamento anche con percentuali di voto molto basse. Le 22 circoscrizioni corrispondono ai distretti continentali e alle regioni autonome di Madeira e Azzorre, distribuendo così i 230 seggi in modo che rispecchino fedelmente la volontà degli elettori.
Partiti come il PAN, focalizzato su temi animalisti, e Livre, che porta avanti istanze ecologiste, riescono a garantire la loro presenza in parlamento pur senza raggiungere percentuali elevate di voto. Questo sistema favorisce quindi una rappresentanza più articolata, includendo voci diverse rispetto a quelle dei principali schieramenti tradizionali. Di fatto, la mancanza di una soglia impedisce che una parte consistente del voto venga dispersa, rendendo possibile la nascita di nuove formazioni politiche.
Sfide di un parlamento frammentato
Tale distribuzione crea però un quadro parlamentare frammentato. I piccoli gruppi possono entrare in gioco durante le trattative per formare coalizioni, ma spesso la divisione e la molteplicità di rappresentanze rendono difficile la costruzione di maggioranze stabili. L’esperienza degli ultimi anni, con consultazioni frequenti e governi minoritari, riflette proprio questa complessità.
Crisi politica e instabilità come sfondo delle elezioni anticipate
Le elezioni del 18 maggio sono state anticipate dopo una crisi che ha travolto il governo di minoranza guidato da Luís Montenegro, leader dell’Alleanza Democratica . Il motivo scatenante è stato un caso che ha coinvolto la famiglia di Montenegro in un conflitto d’interesse, emerso a marzo 2025, che ha generato tensioni e indebolito ulteriormente un esecutivo già fragile.
La storia recente del Portogallo politico mostra un quadro segnato da tre elezioni in soli quattro anni. La difficoltà nel costruire maggioranze solide e durature ha spesso impedito di completare le legislature, aumentando l’instabilità. La sfiducia nelle istituzioni cresce, alimentando il terreno per la diffusione di forze anti-sistema.
Il presidente Marcelo Rebelo de Sousa ha sciolto il parlamento in questo clima di incertezza, invitando la popolazione a partecipare numerosa alle urne per legittimare il governo che verrà. Lo scenario però resta difficile. Il partito di estrema destra Chega, guidato da André Ventura, sfrutta il malcontento associando tematiche come immigrati e corruzione per guadagnare consensi. Questo ha contribuito a polarizzare ulteriormente il quadro politico.
Il ruolo di andré ventura e la polarizzazione
André Ventura, leader di Chega, ha escluso impegni di sostegno senza una parte consistente del governo assegnata al suo movimento. Questa posizione irrigidisce il campo politico. In queste condizioni, il Portogallo rischia di trovarsi di fronte a una nuova situazione di stallo istituzionale, con un esecutivo minoritario destinato a durare poco. Questa situazione accade in un momento in cui l’Europa chiede stabilità ai governi per affrontare incertezze economiche e tensioni geopolitiche.
Risultati elettorali e ipotesi di coalizione in un parlamento diviso
Secondo le indagini più recenti di Pitagórica, l’Alleanza Democratica resta il primo partito con il 32%, anche se ha perso un punto percentuale rispetto ad aprile. Il Partito Socialista di Pedro Nuno Santos ha perso qualche punto, fermandosi al 25%. Chega si conferma terzo partito con un aumento di due punti, attestandosi al 18%. Parallelamente, i liberali di Iniziativa Liberale si mantengono intorno al 7%, mentre i monarchici del CDS-PP raccolgono una minoranza che può avere un ruolo di supporto.
Non si intravede comunque una maggioranza assoluta per l’Alleanza Democratica. Per governare Montenegro dovrebbe cercare una coalizione con formazioni minori, ma gli attriti interni emergono subito. Il rifiuto di collaborare con Chega, considerato un elemento troppo divisivo, complica i negoziati. Dall’altra parte il Partito Socialista potrebbe cercare alleanze con il Blocco di Sinistra e la coalizione ecologista CDU, tuttavia le differenze di programma impediscono accordi facili.
Nella campagna elettorale si sono alternate accuse e polemiche. Pedro Nuno Santos ha puntato il dito contro Montenegro, definito egoista per la mancanza di iniziative negoziali con la sinistra moderata. Ventura ha invece cavalcato il malessere promettendo una rottura netta con le élite politiche. Lo scenario sembra, ad oggi, segnare un Portogallo politicamente diviso con un importante 40% di giovani under 35 che giudicano il sistema incapace di rappresentarli.