Un’importante indagine italiana rivela come una quota significativa di persone con tumore si approcci all’alimentazione in modo non corretto fin dai primi momenti della diagnosi. Questo fenomeno riguarda soprattutto tumori aggressivi e può influire negativamente sulla risposta alle terapie e sulla qualità della vita dei pazienti. Nonostante ciò, i supporti nutrizionali specifici restano ancora poco diffusi nei centri oncologici del paese.
L’incidenza delle diete errate tra i malati di tumore
Secondo una ricerca riportata dal Corriere della Sera, quasi il 80% dei pazienti oncologici segue una dieta sbagliata già al momento della diagnosi. La media nazionale si assesta intorno al 33%, ma in certe realtà e in presenza di neoplasie particolarmente aggressive come quelle alla testa, allo stomaco e al pancreas il dato può raggiungere anche il 60-80%. Questo quadro si aggrava durante il percorso terapeutico e con l’avvio dei trattamenti, poiché le esigenze nutrizionali cambiano e aumentano.
L’influenza dell’alimentazione sulla malattia
Il valore di questi numeri è direttamente collegato a quanto l’alimentazione influisca sulla capacità dell’organismo di affrontare la malattia. Un cibo sano, composto da alimenti freschi, poco salati e senza zuccheri raffinati, aiuta a sostenere l’organismo durante le terapie, migliorandone la tolleranza e le probabilità di successo degli interventi chirurgici. Diverse ricerche hanno sottolineato che un malato su quattro non muore soltanto a causa del tumore, ma per complicazioni derivanti dalla malnutrizione, un aspetto troppo spesso trascurato nel percorso di cura.
Leggi anche:
L’importanza del sostegno nutrizionale nelle cure oncologiche
Il ruolo di un’alimentazione appropriata nei malati oncologici ha guadagnato attenzione con studi come quelli sulla dieta mima digiuno, che hanno mostrato come certi regimi alimentari possano potenziare l’efficacia delle terapie antitumorali. Il collegio italiano dei primari di oncologia segnala la necessità di offrire un supporto nutrizionale fin dalle prime fasi della malattia, una richiesta che però risulta difficile da concretizzare in quasi la metà dei centri oncologici italiani.
Dichiarazioni dalla dottoressa lucia fioretto
Un quadro che emerge con chiarezza è quello presentato dalla dottoressa Lucia Fioretto, presidente di CIPOMO, che ha evidenziato come più della metà dei pazienti segua già diete sbagliate, con circa il 10% che si presenta in chiara condizione di malnutrizione e un ulteriore 42% vicino a tale stato. Fioretto ha puntualizzato che una dieta equilibrata rappresenta un punto di partenza non solo per prevenire il tumore ma anche per migliorare la risposta alle cure, sostenere il sistema immunitario e rendere la vita del paziente meno gravosa.
Questi aspetti ribadiscono che l’alimentazione non deve essere considerata solo da un punto di vista calorico ma deve includere caratteristiche quali il forte contenuto di antiossidanti, proprietà antinfiammatorie e facilità di digestione del cibo.
Le complessità tra peso corporeo e malnutrizione nei pazienti oncologici
Non è sempre intuitivo collegare la malnutrizione alla perdita evidente di peso. Negli studi italiani si sottolinea come molti malati arrivino già con un eccesso di peso, che si aggiunge ai problemi nutrizionali legati al tumore. Entrambi gli stati, sovrappeso e magrezza, comportano rischi e possono peggiorare la prognosi.
Il punto di vista del dottor federico grosso
Il dottor Federico Grosso dell’ospedale universitario di Alessandria ha evidenziato che la maggior parte dei medici oncologici considera fondamentale accompagnare la terapia medica con un supporto dietologico personalizzato. Non a caso, il 97% degli specialisti propone una presa in carico specifica, mentre il 98% sostiene l’importanza di fornire informazioni precise ai pazienti sui regimi alimentari più adatti durante la malattia.
Questi dati indicano un crescente riconoscimento dell’importanza del rapporto tra peso corporeo, alimentazione e esiti clinici. Gestire correttamente il peso, sia evitando l’obesità che il calo eccessivo, è parte integrante del percorso terapeutico per migliorare la qualità di vita e l’efficacia dei trattamenti oncologici.
L’attuale proposta di supporto alimentare nei centri oncologici italiani
Nonostante i numeri negativi sulla diffusione di diete corrette tra i pazienti, quasi il 90% dei centri oncologici valuta lo stato nutrizionale dei pazienti in fasi successive ai trattamenti. Si tratta di un dato importante, che mostra come la consapevolezza aumenti man mano che si affronta il percorso di cura. Tuttavia, la mancanza di interventi nutrizionali sin dall’inizio rimane un problema.
L’obiettivo dichiarato, da parte dei professionisti come Grosso, è offrire ai pazienti un’assistenza che non si limiti soltanto alla lotta contro il tumore, ma che consideri anche il benessere generale, attraverso piani alimentari sviluppati su misura in base alla condizione di ciascuno.
In definitiva, la sfida resta quella di superare i divari tra diagnosi e terapia, fornendo ai malati oncologici un sostegno alimentare che possa sostenere la cura e migliorare l’esperienza del paziente durante l’intero percorso di malattia.