Quanto costa mantenere una casa in Italia nel 2025: spese medie tra nord e sud a confronto
Il costo medio per mantenere una casa in Italia supera i 15.000 euro annui, con differenze significative tra nord e sud, influenzate da mutuo, utenze e tasse locali.

L'articolo analizza i costi medi per mantenere una casa in Italia nel 2025, evidenziando significative differenze tra nord e sud in mutui, utenze e tasse locali, con spese annue che variano da circa 8.500 euro a oltre 24.000 euro a seconda della città. - Unita.tv
Mantenere una casa in Italia comporta costi che vanno ben oltre la semplice rata del mutuo o l’affitto. Spese per le utenze, manutenzione ordinaria e straordinaria incidono in modo significativo sul bilancio familiare. Secondo una ricerca recente delle società Mutui.it e Facile.it, il costo medio mensile per una famiglia supera i 1.200 euro, con differenze marcate tra nord e sud del Paese.
Spese medie annue per la casa: da nord a sud quanto cambia il costo della vita
Secondo l’indagine di Facile.it e Mutui.it, una famiglia italiana spende complessivamente intorno ai 15.000 euro all’anno per mantenere una casa, includendo mutuo o affitto, bollette e spese di manutenzione. Questo calcolo deriva dalla raccolta dati su 10 città italiane rappresentative di diverse aree: Cagliari, Torino, Firenze, Milano, Palermo, Napoli, Bologna, Genova, Roma e Bari.
Chi vive al nord affronta costi ben diversi rispetto a chi preferisce il sud o le isole. A Milano, la città più cara del nord, la spesa annua arriva fino a 24.000 euro, paragonata a Roma con 21.000 euro circa. Nel meridione, Palermo si distingue come località dove il costo di mantenimento scende ai 8.500 euro annui. Questa disparità – quasi del 47% in più al nord rispetto al sud – deriva sia dalle differenze nei prezzi delle case che dalle spese accessorie.
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La città di Bari, ad esempio, registra prezzi per mutui e spese minori rispetto a Firenze e Bologna, ma anche queste città del centro-nord oscillano sopra la media nazionale. Quindi la collocazione geografica della casa resta il fattore principale per comprendere quanto pesa sostenerla.
Quale peso ha il mutuo e il valore degli immobili nelle diverse città italiane
Il primo elemento considerato nella stima dei costi è il mutuo per abitazioni in zone semi centrali delle 10 città indicate. Secondo i dati del 2025, un appartamento a Milano costa mediamente 465.000 euro, a Roma si abbassa a 410.000, mentre Bari e Palermo presentano valori più contenuti, sotto questa soglia.
Durata del mutuo stimata in 25 anni con un’implicazione rilevante sul bilancio famigliare, perché per i proprietari l’impegno mensile assorbe tra il 75 e l’85% del reddito totale. Questo dato mostra come la rata del mutuo rappresenti la voce più pesante nelle spese complessive per chi è indebitato con la banca.
Per le famiglie che scelgono l’affitto la spesa si mantiene fresca ma comunque consistente, senza dimenticare che in molte città centro-settentrionali, anche prezzi medi per locazioni rimangono elevati rispetto al sud. Il mercato immobiliare stesso riflette questa tendenza geografica con valori diversi che pesano sull’economia domestica.
La voce utenze domestiche: tariffe più alte al nord, differenze tra città e regioni
Altro capitolo cruciale riguarda le utenze di casa, cioè gas, energia elettrica e acqua. L’analisi delle tariffe mostra che chi abita al nord dell’Italia paga circa il 29% in più rispetto al centro, e il 48% in più rispetto alle regioni del sud e alle isole.
Le città del nord devono affrontare anche costi più elevati dovuti a consumi energetici maggiori durante l’anno, legati al clima più rigido. Questo si traduce in bollette più pesanti soprattutto nella stagione invernale, con un impatto notevole sulla spesa complessiva familiare.
Anche città vicine, come Torino o Bologna, risentono di questa forbice di prezzo rispetto a Napoli o Palermo, dove il clima mite rende meno onerose le spese di riscaldamento. L’energia elettrica e il gas rappresentano quindi una parte importante del bilancio domestico ma hanno costi diversi a seconda della posizione geografica.
La tassa tari tra nord e sud: costi più alti nelle città meridionali
La Tari, tassa comunale sui rifiuti, è un’altra voce di spesa considerata nell’indagine. A differenza del mutuo e delle utenze, in questo caso il costo risulta maggiore nelle città del sud e nelle isole. La differenza stimata è intorno al 16% in più rispetto alle città del nord.
Roma e Milano sono i due estremi di questa variazione: i romani pagano circa il 25% in più per la Tari rispetto ai milanesi. Questi numeri evidenziano come le tasse locali incidano in modo diverso sul bilancio delle famiglie, a prescindere dalle altre spese.
Inoltre, i comuni del centro Italia spesso ricadono in una fascia intermedia ma potrebbe sorprendere come alcune grandi città della penisola mantengano tariffe meno pesanti per i rifiuti rispetto ad altre realtà più piccole. La Tari conferma come la localizzazione geografica e la gestione comunale siano determinanti per la spesa finale.
Complessità e differenze nel mantenere una casa in Italia nel 2025
Lo studio di Facile.it e Mutui.it sottolinea come il costo totale per mantenere una casa nel nostro Paese sia il risultato di molteplici fattori, in cui incidono mutuo, utenze, tasse locali e spese di manutenzione. Le differenze tra nord e sud coinvolgono tanti aspetti quotidiani della vita domestica.
Chi vive a Milano o Roma deve mettere in conto una spesa media quasi tripla rispetto a chi risiede a Palermo, segno delle disuguaglianze economiche e degli svantaggi di alcune aree. Il mercato immobiliare e la distribuzione delle risorse energetiche contribuiscono a questa forbice.
Per chi pianifica un acquisto o un affitto è fondamentale valutare non solo il prezzo di partenza della casa, ma anche i costi accessori che si aggiungono negli anni. La gestione del bilancio familiare passa quindi attraverso scelte precise, legate al territorio in cui ci si stabilisce e alle condizioni economiche del momento.