Home Quando i bambini raccontano i nonni: storie di affetto in un tempo di relazioni fragili

Quando i bambini raccontano i nonni: storie di affetto in un tempo di relazioni fragili

Ad Agrigento, la Federazione Nazionale Pensionati CISL Sicilia e Nonni 2.0 premiano i giovani per il concorso “Io e i miei nonni”, evidenziando l’importanza dei legami intergenerazionali nella società contemporanea.

Quando_i_bambini_raccontano_i_

Nel maggio 2024 ad Agrigento, la Federazione Nazionale Pensionati CISL Sicilia e l’associazione Nonni 2.0 hanno premiato i giovani vincitori del concorso “Io e i miei nonni”, valorizzando il legame affettivo e sociale tra nonni e nipoti e promuovendo un dialogo intergenerazionale. - Unita.tv

Nel maggio 2024 ad Agrigento si è svolta una cerimonia importante, organizzata dalla Federazione Nazionale Pensionati CISL Sicilia insieme all’associazione Nonni 2.0, per premiare i giovani partecipanti al concorso nazionale “Io e i miei nonni”. Il contest ha raccolto racconti, poesie e lettere scritti da studenti da tutta Italia, capaci di mettere in luce un legame spesso trascurato: quello tra nipoti e nonni. Attraverso queste testimonianze si è intravista una realtà diversa da quella che dipinge una società frammentata e senza radici, soprattutto all’interno delle famiglie.

Storie di bambini e ragazzi: il nonno come centro di affetto e presenza quotidiana

I testi arrivati al concorso offrono un’ampia varietà di esperienze ma testimoniano un filo comune: i nonni sono figure di riferimento solido. I bambini raccontano momenti condivisi carichi di affetto e semplicità, dalla cucina in compagnia alle chiacchierate piene di ricordi o insegnamenti. Letizia Stefanini, una bambina di 7 anni di Legnano, ha descritto con parole semplici e autentiche il piacere di stare con i nonni, sottolineando il valore del tempo dedicato insieme, fatto di gesti concreti e parole che costruiscono un legame profondo.

La presenza dei nonni si svela come fonte di gioia ma anche di equilibrio, nell’aiutare a comprendere il valore dei limiti e della fragilità umana, temi che emergono anche dalle poesie e lettere degli adolescenti. Francesca Filocamo, studentessa palermitana, ha espresso il lutto per la perdita dei suoi nonni in versi che parlano di una memoria viva e piena d’amore che resiste oltre l’assenza fisica. È un quadro emotivo che conferma quanto il rapporto con i nonni sia un punto fermo, anche quando non possono più esserci.

Questa percezione sfida l’idea di una società liquida e instabile. I giovani piazzano infatti i nonni come ancore affettive nelle loro vite, con una funzione essenziale nel loro sviluppo emotivo e sociale. Non sono mai figure marginali o superficiali ma interlocutori preziosi e portatori di continuità tra le generazioni.

La tavola rotonda: un dialogo sulle relazioni intergenerazionali e le sfide del presente

Alla premiazione del concorso è seguita una tavola rotonda intitolata “L’alleanza fra generazioni: anziani protagonisti del futuro”. Hanno partecipato rappresentanti della CISL, dell’associazione Nonni 2.0, e l’arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, per riflettere sulle dinamiche sociali che legano giovani e anziani.

I relatori hanno messo l’accento su problemi nuovi e urgenti come la trasformazione del mondo del lavoro legata alle nuove tecnologie. Questa evolve le modalità di relazione e scambio tra generazioni, chiedendo di ripensare le occasioni di incontro e collaborazione fra chi entra nel mercato e chi lo ha attraversato. La previdenza sociale resta al centro del dibattito per evitare che le tensioni tra generazioni sfocino in conflitti con conseguenze di lungo termine per tutti.

Si è anche parlato di educazione. Rifondare il rapporto tra scuola e famiglia, rafforzare il ruolo di genitori e nonni nei percorsi formativi è necessario, soprattutto partendo dall’articolo 30 della Costituzione, che sancisce la responsabilità dei genitori nell’educazione dei figli ma viene spesso dimenticato nella pratica. Questo intreccio di figure e ruoli si rivela fondamentale per sostenere i giovani in un contesto sempre più complesso.

Il ruolo vitale dei nonni e il tessuto familiare come risorsa sociale

Un tratto distintivo emerso dall’incontro è stato il modo in cui si percepisce la vecchiaia. I nipoti la vedono come un tempo ricco di vita e saggezza, lontano dal cliché negativo di una fase della vita da scartare. Il cardinale Angelo Scola, nel suo libro recente “Nell’attesa di un nuovo inizio”, parla proprio della perdita di questo binomio vecchiaia-saggezza che ha accompagnato la storia dell’umanità per secoli. Non solo il concorso ma anche le parole di mons. Damiano confermano che la vecchiaia mantiene un ruolo significativo nella società e nelle famiglie.

L’arcivescovo ha descritto la famiglia come una rete solida dove si intrecciano ruoli e legami, da genitori a figli, da nonni a nipoti. Questo tessuto resta vivo, nonostante alcune narrazioni sociali insistano sull’idea di rapporti fragili e privi di ancoraggi. La famiglia rappresenta quindi un ambiente in cui i rapporti durano e creano continuità.

Dialogo e convivenza tra generazioni

Il dialogo emerso da Agrigento evidenzia come anziani e giovani siano chiamati a una convivenza attiva. Un futuro con maggior rispetto e attenzione alle condizioni degli anziani riguarda tutti perché impulsa relazioni forti e reciproche. Le esperienze dei ragazzi dimostrano che, accanto a sfide sociali e culturali, riemergono sentimenti autentici e rapporti solidi al centro della vita quotidiana.

Le testimonianze raccolte e i dibattiti svolti restituiscono l’immagine di un paese dove il legame fra generazioni esiste e si rinnova anche in presenza di cambiamenti sociali profondi. Questo emerge come una chiave di interpretazione affidabile quando si osservano le famiglie italiane oggi.