Procura di Trieste dispone nuovi esami irripetibili sul caso di liliana resinovich dopo due anni
La procura di Trieste avvia nuovi accertamenti tecnici irripetibili sul caso di Liliana Resinovich, scomparsa nel dicembre 2021 e ritrovata morta a gennaio 2022, per chiarire aspetti ancora oscuri.

La procura di Trieste avvia nuovi accertamenti tecnici irripetibili sul caso di Liliana Resinovich, con esperti forensi di rilievo, per chiarire aspetti ancora oscuri della sua morte. - Unita.tv
L’inchiesta sulla scomparsa e la morte di liliana resinovich, la donna di 63 anni trovata cadavere nel gennaio 2022 dopo essere sparita nel dicembre precedente, entra in una nuova fase di approfondimenti. La procura di trieste ha annunciato che, martedì, saranno disposti accertamenti tecnici irripetibili. Questi esami mirano a chiarire aspetti ancora poco noti e potrebbero contribuire a far luce su diversi dubbi nelle indagini. Nei prossimi giorni si conosceranno le specifiche prove che gli esperti incaricati dovranno svolgere per il proseguimento del caso.
La decisione della procura di trieste: nuovi accertamenti su liliana resinovich
Martedì la procura di trieste darà il via a nuovi esami tecnici nelle investigazioni sulla morte di liliana resinovich, che era scomparsa a dicembre 2021 e ritrovata senza vita nel gennaio successivo. La notizia è stata resa nota contestualmente all’avviso di procedura inviato ai familiari della donna. Tuttavia il sostituto procuratore non ha voluto anticipare quali analisi specifiche verranno eseguite. Queste saranno dettagliate solo nel provvedimento formale che nominerà gli esperti incaricati. Secondo quanto trapelato, si tratta di accertamenti irripetibili, cioè verifiche che non potranno essere replicate in futuro, restituendo così un valore molto preciso ai risultati.
Il nome di liliana resinovich è tornato sotto i riflettori dopo il silenzio che era seguito alla prima fase dell’inchiesta. Le nuove analisi rappresentano un tentativo di approfondire aspetti che la consulenza iniziale aveva indicato come meritevoli di ulteriori approfondimenti. La scelta di affidare queste prove a specialisti di fama e con esperienza in casi complessi indica la volontà di esplorare piste ancora aperte e non chiarite.
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Gli esperti scelti per i nuovi esami e i potenziali approfondimenti genetici
Per gli accertamenti tecnici irripetibili la procura ha chiamato un team di specialisti riconosciuti. Tra loro figura la dottoressa cristina cattaneo, antropologa forense che aveva già lavorato sul caso nelle prime perizie. La sua esperienza sarà accanto a quella di altri esperti, tra cui elena pilli, nota per aver partecipato a inchieste di grande impatto mediatico come quelle di yara gambirasio, elisa claps, melania rea e serena mollicone.
Pilli porta nel gruppo una competenza particolare nell’estrazione e nella caratterizzazione molecolare del dna degradato in ambito forense. È probabile, quindi, che i nuovi esami si concentreranno su analisi genetiche dettagliate, magari usando tecnologie più avanzate rispetto a quelle impiegate in precedenza. I reperti da riesaminare includono elementi piliferi trovati sugli indumenti e sui sacchetti che avvolgevano il corpo di liliana resinovich. Il confronto tra dati vecchi e nuovi potrebbe far emergere indizi finora sfuggiti o confermare ipotesi già formulate.
Il fatto che pilli e cattaneo abbiano già collaborato in altri casi importanti rassicura sulla qualità scientifica del lavoro affidato. Ci si aspetta che questa squadra riesca a trovare risposte precise, soprattutto sulle tracce biologiche che in passato avevano dato un quadro parziale della vicenda.
Le competenze di ris e i dubbi sulla lesione alla vertebra di liliana resinovich
Nel gruppo di periti incaricati rientrano anche figure come oscar ghizzoni, ex ufficiale dei ris con esperienza in diversi campi: tossicologia, esplosivi, balistica, impronte digitali e merceologia. Il suo compito potrebbe riguardare l’analisi di guanti sequestrati a casa di sebastiano visintin – l’uomo legato al caso – per verificare un eventuale collegamento con l’impronta individuata su uno dei sacchi usati per il corpo di liliana resinovich.
Gli accertamenti potrebbero comprendere anche l’esame di cordini o matasse di spago trovati nell’abitazione del vedovo, e del filamento giallo rinvenuto nel maglione sequestrato a visintin. Questi elementi potrebbero fornire chiavi per ricostruire movimenti o azioni inedite legate ai momenti finali della vita di liliana resinovich.
Al maresciallo ris rosario casamassima, conosciuto per aver partecipato a indagini complesse come quella di serena mollicone, è affidato un ruolo importante nella revisione dei dati forensi. Sorprende l’assenza di un radiologo forense tra gli incaricati, segnale che la procura, almeno in questa fase, non intenda concentrarsi sulle controversie riguardanti la presunta rottura di una vertebra della vittima. Questa questione resta aperta e potrà essere riaperta in futuro secondo l’andamento del procedimento.
La partecipazione dei consulenti di parte e il coinvolgimento dei familiari
Gli accertamenti tecnici non saranno esclusiva dei consulenti nominati dalla procura. Sono attesi anche i periti di parte, cioè gli specialisti designati dai legali dei soggetti coinvolti nell’inchiesta. Siccome sono interessati alla verità sui fatti anche i familiari di liliana resinovich, il fratello della vittima, la nipote veronica e la cugina silvia radin hanno ottenuto la possibilità di essere assistiti da propri consulenti.
Questo permette un confronto più aperto delle conclusioni scientifiche e garantisce trasparenza nelle verifiche che da qui a breve saranno svolte. Il confronto tra diverse analisi e pareri tecnici potrà chiarire molti nodi che finora hanno lasciato interrogativi.
Il caso di liliana resinovich torna quindi sotto i riflettori con un numero elevato di esperti coinvolti, analisi complesse e attese per risultati potenzialmente decisivi. La procura di trieste prosegue nelle indagini, con accertamenti tecnici destinati a incidere sulle basi delle ricostruzioni finora avanzate. Martedì si saprà quali incarichi precisi saranno assegnati e quali accertamenti partiranno. Restano intanto al centro gli interrogativi sul destino di una donna scomparsa quasi tre anni fa e il cui caso continua a suscitare interesse e attenzione nel capoluogo giuliano.