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Prisma, la serie tv italiana che racconta l’adolescenza e le sfide della generazione z tra identità e provincia

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La serie tv Prisma, disponibile su Prime Video dal settembre 2022 e in arrivo su Rai 2 nel luglio 2025, si concentra sulle vicende di due gemelli di Latina e del loro gruppo di amici. Creata da Alice Urciolo e Ludovico Bessegato, già noti per Skam Italia, questa produzione CrossProductions affronta temi come la crescita personale, il confronto con l’identità di genere e la fluidità sessuale. La storia va oltre il classico teen drama per proporre un ritratto corale della generazione z che spesso resta inascoltata dagli adulti.

La trama di prisma: storie intrecciate nella provincia di latina

Al centro della narrazione ci sono Andrea e Marco, interpretati dall’esordiente Mattia Carrano. I due gemelli vivono a Latina insieme a un gruppo variegato di amici con sogni ed esperienze diverse. La serie esplora i sentimenti tipici dell’adolescenza ma anche questioni più complesse legate all’identità personale. Non si limita a seguire un solo protagonista ma mostra più storie intrecciate che avanzano parallelamente senza forzature narrative.

Ambientazione e contesto storico-sociale

Ambientare la vicenda in una città come Latina – fondata durante il periodo fascista – aggiunge uno strato storico-sociale importante alla trama. Il contesto provinciale non è solo sfondo ma influenza le dinamiche tra i personaggi e riflette tensioni reali presenti nelle comunità italiane contemporanee.

Libertà espressiva e rappresentazione: cosa distingue prisma da altri teen drama

Prisma nasce dalla volontà dei creatori Urciolo e Bessegato di superare i limiti imposti da produzioni precedenti come Skam Italia. Il progetto cerca una libertà narrativa che dia voce a chi spesso viene ignorato dagli adulti o dai media tradizionali: gli adolescenti con le loro complessità emotive ed esistenziali.

La scelta del cast è significativa: Mattia Carrano debutta qui dimostrando capacità intense nell’interpretare ruoli doppi; Chiara Bordi interpreta Carola, ragazza con disabilità fisica che sfida stereotipi sull’identità corporea. Questi dettagli contribuiscono a rendere Prisma una finestra autentica sulla realtà giovanile odierna.

La serie evita toni politicizzati o manifestazioni esplicite; preferisce inserire temi delicati all’interno delle dinamiche quotidiane dei protagonisti alternando momenti leggeri ad altri commoventi senza cadere nel didascalico o nel melodrammatico.

Alcune critiche sulla forma narrativa

Nonostante i punti forti nella scrittura corale e nella caratterizzazione naturale dei personaggi, alcune scelte stilistiche hanno ricevuto osservazioni critiche. L’uso frequente delle scene al rallentatore appare talvolta ridondante mentre l’assenza quasi totale degli adulti nelle prime puntate può risultare poco credibile rispetto alla vita reale degli adolescenti.

Tuttavia questi aspetti non oscurano l’impressione generale positiva lasciata dalla spontaneità del racconto televisivo italiano raro nei prodotti simili attuali. Prisma propone quindi un modello diverso rispetto ai format rigidi concentrati su singoli protagonisti stagionali evidenziando invece un universo narrativo fluido dove più voci convivono senza gerarchie fisse.

Il confronto inevitabile con skam italia: continuità ed evoluzione del teen drama italiano

Skam Italia ha segnato uno spartiacque nei teen drama italiani portando sullo schermo emozioni mai raccontate prima in modo diretto; Prisma riprende questo lascito ampliandolo verso una serialità meno segmentata per personaggio ma più corale nelle sue trame parallele.

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Questo approccio rende Prisma “più vero” secondo alcuni critici perché rispecchia meglio la complessità sociale adolescenziale invece di chiudersi entro confini tematici rigidi ogni stagione come accadeva in Skam Italia. Il risultato è una narrazione moderna pensata per durare oltre episodi isolati grazie alla varietà dei punti vista coinvolti nel racconto quotidiano della crescita giovanile oggi.

Tematiche affrontate da prisma tra identità sessuale social media e provincialismo

Prisma tocca argomenti delicati quali l’esplorazione sessuale, il rapporto conflittuale fra giovani e adulti, la pressione sociale esercitata dai social network. Questi elementi emergono attraverso situazioni realistiche vissute dai protagonisti: dalla ricerca dell’accettazione personale alle difficoltà relazionali fino al desiderio sincero d’indipendenza.

Il valore aggiunto sta anche nell’ambientazione provinciale scelta consapevolmente dagli autori. Questa scelta permette d’indagare contraddizioni tipiche delle piccole realtà italiane dove tradizione culturale convive spesso con aperture nuove creando tensioni palpabili nello sviluppo individuale.

Aspetti positivi riguardano inoltre regia efficace, colonna sonora trap azzeccatissima , interpreti capacissimi specie Mattia Carrano doppio protagonista. Qualche critica riguarda però timidezze narrative: sarebbe stato interessante vedere maggior rischio creativo soprattutto sul piano drammatico.

Consigli per chi vuole scoprire prisma oggi sui canali streaming italiani

Per gli appassionati del genere teen dramedy puro senza contaminazioni crime o fantasy, Prisma rappresenta sicuramente titolo consigliabile soprattutto se si ammirava già Skam Italia. Offre uno sguardo fresco sulle nuove generazioni mettendo al centro storie personali complesse fuori dalle solite etichette facili.

Chi desidera orientarsi facilmente tra le proposte televisive può provare app gratuite dedicate allo streaming come TV Tips dotate d’una funzione match capace d’indicare contenuti coerenti ai propri gusti personali evitando perdite inutili tempo dietro titoli meno pertinenti.

In definitiva Prisma conferma quanto sia possibile realizzare fiction italiane capaci ancora oggi d’intercettare bisogni emotivi veri pur mantenendo leggerezza narrativa adatta anche agli spettatori meno abituati ai drammi adolescenziali più intensi.

Written by
Andrea Ricci

Andrea Ricci non cerca l’ultima notizia: cerca il senso. Blogger e osservatore instancabile, attraversa cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile essenziale, quasi ruvido. I suoi testi non addolciscono la realtà, la mettono a fuoco. Scrive per chi vuole capire senza filtri, per chi preferisce le domande alle risposte facili.

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