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Presentato a Roma respiro, il dispositivo portatile per monitorare la qualità dell’aria in tempo reale

Un nuovo dispositivo portatile, Respiro, sviluppato da università e aziende italiane, misura la qualità dell’aria a Roma, fornendo dati utili per migliorare la salute urbana e consapevolezza ambientale.

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"Respiro" è un dispositivo portatile sviluppato in Italia per monitorare in tempo reale la qualità dell’aria urbana, fornendo dati precisi su inquinanti e condizioni ambientali per migliorare la salute e la sostenibilità delle città. - Unita.tv

Un nuovo strumento portatile per misurare la qualità dell’aria arriva a Roma, frutto di una collaborazione tra università e aziende tecnologiche italiane. Respiro è stato progettato per offrire dati precisi e aggiornati sull’inquinamento atmosferico, permettendo agli utenti di valutare l’ambiente intorno a loro e muoversi in modo più consapevole. La presentazione è avvenuta nel maggio 2025, segnando un passo avanti nella difesa della salute urbana grazie alla tecnologia.

Nascita e sviluppo del progetto respiro

Respiro è nato dall’idea di creare uno strumento semplice ma completo, capace di monitorare in tempo reale la qualità dell’aria nelle città. L’università di Milano-Bicocca ha preso parte al progetto con il suo gruppo di ricerca sull’ambiente, collaborando con ROAD , un polo di innovazione tecnologica situato a Roma. Anche XearPro srl, un’azienda specializzata in soluzioni elettroniche avanzate, ha contribuito al dispositivo.

Il lavoro congiunto di queste realtà ha portato alla costruzione di un apparecchio leggero e indossabile, che non solo misura diverse sostanze nocive nell’aria, ma fornisce anche informazioni geografiche precise. Così gli utenti possono sapere esattamente dove si trovano le zone più inquinate in città e modificare i propri percorsi di conseguenza, per tutelare la salute. Questa sinergia ha permesso di unire le competenze universitarie con l’esperienza industriale e tecnologica, accelerando la realizzazione di un dispositivo utile per chi vive in ambienti urbani.

Le principali funzionalità tecniche di respiro

Il cuore di respiro è la capacità di rilevare molteplici parametri ambientali con alta precisione. Il dispositivo misura anidride carbonica , monossido di carbonio e polveri sottili e ultrafini, elementi chiave per quantificare lo stato dell’inquinamento nell’aria. Accanto a questi, monitora variabili come temperatura, umidità e pressione atmosferica, dati rilevanti per capire l’andamento ambientale.

Ogni informazione viene registrata insieme alla posizione esatta in cui è stata raccolta, grazie a un sistema di georeferenziazione. Questo sistema permette di visualizzare le concentrazioni di inquinanti non solo in un momento preciso, ma anche in diversi punti della città. Così, è possibile individuare percorsi più salubri o identificare aree problematiche da segnalare a chi si occupa della gestione urbana. La versatilità dello strumento lo rende adattabile a diverse situazioni, tanto da poter essere utilizzato da privati, ciclisti, runner o semplici passanti, interessati a proteggere il proprio benessere quotidiano.

Presentazione a Roma: chi ha partecipato e cosa è stato detto

Il lancio di respiro si è svolto il 21 maggio 2025 nel quartiere Ostiense a Roma, all’interno degli spazi del Gazometro, sede del polo tecnologico ROAD. L’evento ha richiamato l’attenzione di rappresentanti accademici e dirigenti aziendali parte del progetto. Tra i protagonisti, la rettrice dell’università di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, che ha dato rilievo al contributo della ricerca accademica nella realizzazione del dispositivo.

Claudio Granata, presidente di ROAD e direttore delle relazioni con gli stakeholder di Eni, ha illustrato l’impegno delle grandi aziende italiane a sostegno dell’innovazione tecnologica nel settore ambientale. ROAD nasce infatti dall’unione di società come Eni, gruppo Ferrovie dello Stato, Acea e altre realtà, con lo scopo di promuovere progetti concreti per migliorare la sostenibilità urbana. Al dibattito hanno partecipato i ricercatori coinvolti nel dispositivo, scambiandosi idee e prospettive sulle potenzialità di respiro in contesti reali.

Respiro come strumento di miglioramento ambientale e salute pubblica

Respiro offre un contributo concreto alla gestione della qualità dell’aria in città, permettendo a ogni cittadino di conoscere meglio ciò che respira. Avere dati puntuali e aggiornati sugli inquinanti aiuta a evitare zone a rischio e a prendere misure preventive per la propria salute, come scegliere percorsi più puliti o modificare le attività all’aperto in base ai livelli di smog.

Inoltre, la raccolta di dati georeferenziati può funzionare come base per iniziative di controllo e intervento delle amministrazioni pubbliche. Identificare i punti più critici della città apre la strada a piani mirati contro l’inquinamento, con benefici diretti sulla salute dei residenti. Lo strumento aiuta a trasformare una questione spesso percepita solo in modo astratto, in un fatto concreto e misurabile, facendo sentire le persone coinvolte nella difesa dell’ambiente in cui vivono.

La tecnologia wearable e il ruolo di respiro nel contesto attuale

Respiro incarna la crescente attenzione verso dispositivi indossabili che monitorano parametri personali e ambientali. Nel 2025, la tecnologia IoT si è diffusa in molti ambiti della vita quotidiana. In questo senso, respiro rappresenta una delle applicazioni in grado di tradurre informazioni complesse in dati chiari e utili, accessibili direttamente dagli utenti in modo immediato.

La capacità di fornire dati in diretta e di collegarli alla posizione rende respiro uno strumento facilmente integrabile in progetti più ampi di smart city, dove più dispositivi forniscono insieme un quadro completo della situazione urbana. L’attenzione verso tecnologie di questo tipo sta diventando sempre più centrale, sia per motivi di salute pubblica sia per una gestione responsabile dell’ambiente urbano.

Possibilità di utilizzo futuro e sviluppi previsti per respiro

Le applicazioni pratiche di respiro potrebbero estendersi in vari modi. Oltre all’uso personale quotidiano, potrebbe essere integrato nei sistemi di monitoraggio delle amministrazioni comunali, contribuendo a mappe dettagliate dell’inquinamento e a sistemi di allertamento per residenti e turisti. Potrà anche essere adottato in ambiti lavorativi o sportivi, dove conoscere le condizioni dell’aria è fondamentale.

Altri sviluppi potrebbero riguardare la misurazione di ulteriori parametri ambientali, come la qualità dell’acqua o i livelli di rumore nelle città. La tecnologia alla base di respiro è scalabile e si presta a diversi adattamenti, aprendo spazi per nuove applicazioni nel campo dell’ecosistema urbano e della tutela della salute. Si ipotizza anche un collegamento più stretto con app mobili che ne facilitino l’uso e la condivisione delle informazioni in tempo reale.

Le sfide tecniche e operative da superare

Non mancano però ostacoli da affrontare per rendere il progetto davvero efficace su larga scala. La precisione delle misurazioni deve rimanere affidabile anche in situazioni ambientali estreme, come forti variazioni di temperatura o alta umidità. Per questo servono continue verifiche e calibrazioni del dispositivo.

Un altro punto critico riguarda l’integrazione dei dati raccolti con le infrastrutture esistenti di gestione urbana. Le amministrazioni pubbliche dovranno investire per adattare i loro sistemi e accogliere le informazioni fornite da dispositivi come respiro. Solo così sarà possibile trasformare la raccolta dati in interventi concreti. Inoltre resta da capire in che modo il dispositivo potrà essere utilizzato in modo accessibile e diffuso tra la popolazione.

Respiro arriva in un momento in cui la tecnologia indossabile trova spazio in ogni aspetto della vita, portando con sé la promessa di far sentire ogni persona più partecipe e responsabile nella prevenzione di rischi ambientali. A Roma e in altre città italiane, questo piccolo strumento può cambiare il modo in cui si vive l’aria quotidiana.