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prenotazioni turistiche in Giappone in calo per la paura di un disastro annunciato il 5 luglio 2025

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Una profezia tratta da una graphic novel giapponese ha provocato un forte calo del turismo in Giappone, generando paura e incertezze tra i viaggiatori nonostante le smentite ufficiali. - Unita.tv
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Il turismo in Giappone ha subito un brusco rallentamento a causa di una profezia che annuncia un grave incidente proprio il 5 luglio 2025. Questo allarme, nato da una graphic novel giapponese, ha convinto molti turisti a rinunciare ai viaggi in Estremo Oriente, provocando il taglio di numerosi voli e un forte calo delle prenotazioni alberghiere soprattutto nei mesi di giugno e luglio. Le conseguenze si allargano anche ad altri Paesi asiatici, innescando ansie e incertezze sul futuro prossimo.

La profezia che ha messo in allarme il turismo giapponese

Tutto ha origine dal 1999 con la pubblicazione della graphic novel “The Future I Saw”, creata dall’artista giapponese Ryo Tatsuki. Nel primo volume Tatsuki aveva predetto con date precise lo tsunami del 2011, che colpì il Giappone causando più di 18.000 vittime e danni sistemici, inclusa la catastrofe nucleare di Fukushima. Questo precedente ha reso la nuova profezia più credibile agli occhi del pubblico, creando una paura diffusa su un nuovo evento catastrofico previsto per il 5 luglio 2025.

Nonostante l’assenza di fondamenti scientifici che avvalorino l’esistenza di un rischio imminente, il racconto della graphic novel e il seguito di eventi simili generano un clima di timore palpabile. Ryo Tatsuki, senza volerlo, sembra aver imprigionato il suo Paese in una narrativa che spaventa turisti e residenti, diventando il centro di una psicosi collettiva.

L’impatto reale sulle prenotazioni e sui voli internazionali

Le conseguenze di questa profezia hanno superato la mera curiosità o il folklore urbano. Dalle agenzie di viaggio fino alle compagnie aeree, si registra un drastico calo nelle prenotazioni verso il Giappone. Bloomberg segnala come in Hong Kong, patria di una grande comunità di viaggiatori per il Giappone, le prenotazioni siano scese del 50% rispetto all’anno precedente, e addirittura dell’83% se si considerano solo i mesi di giugno e luglio.

Un esempio concreto arriva da Greater Bay Airlines, con la sua filiale giapponese. Durante la primavera, stagione tradizionalmente affollata per la fioritura dei ciliegi e la primavera pasquale, la compagnia si aspettava una riempitura dell’80% dei posti a bordo, ma ne ha raggiunto appena il 40%. Questo dato rappresenta un drastico calo, che non solo preoccupa le compagnie aeree ma mette in crisi le strutture ricettive, gli operatori turistici e l’indotto legato al turismo.

La diffusione online che alimenta la paura tra i viaggiatori

Ad alimentare l’allarme contribuiscono numerosi contenuti diffusi sul web, che propagano messaggi di allerta e di pericolo imminente. Secondo i bollettini delle autorità giapponesi e le segnalazioni della rete nazionale NHK, più di 1.400 video su Youtube si sono concentrati su questo tema, raggiungendo oltre 100 milioni di visualizzazioni. Questi post suggeriscono scenari di catastrofi naturali come eruzioni vulcaniche o impatti meteorici, senza basi scientifiche ma con un forte effetto emotivo.

La posizione geografica del Giappone, situato sulla “Cintura di Fuoco” del Pacifico, rende reale la possibilità di terremoti ed eruzioni vulcaniche. Questo elemento, noto a tutti, viene sfruttato da chi diffonde allarmismo, mescolando fatti concreti con supposizioni infondate e alimentando così tensioni e incertezze nelle menti dei turisti.

Le autorità giapponesi invitano alla calma senza risultati

Le istituzioni del Giappone hanno lanciato appelli pubblici per ignorare questa profezia e mantenere la tranquillità, evidenziando la natura infondata delle previsioni. La loro voce però incontra difficoltà a farsi ascoltare, mentre il calo dei visitatori si fa evidente e concreto. Dopo una ripresa significativa del turismo post-pandemia, con numeri tornati vicini ai 3,9 milioni di visitatori, il timore di un disastro imprevisto rischia di bloccare un settore che già fatica.

La paura genera inoltre effetti collaterali economici per chi opera nel turismo e nei servizi connessi, che contano sugli arrivi e sulla stabilità delle prenotazioni. A breve distanza dall’estate, il numero di turisti in Giappone potrebbe ridursi ancora, mentre la diffusione di allarmi infondati cambierà probabilmente l’immagine del Paese agli occhi di chi, fino a poco tempo fa, pensava a un viaggio da sogno nella terra del Sol Levante.

Written by
Serena Fontana

Serena Fontana è una blogger e redattrice digitale specializzata in cronaca, attualità, spettacolo, politica, cultura e salute. Con uno sguardo attento e una scrittura diretta, racconta ogni giorno ciò che accade in Italia e nel mondo, offrendo contenuti informativi pensati per chi vuole capire davvero ciò che succede.

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