Portogallo, elezioni del 18 maggio: alleanza democratica avanti al 32%, ps e chega tra sfide e divisioni politiche
La campagna elettorale in Portogallo si intensifica con l’alleanza democratica di Luís Montenegro al 32%, mentre il partito socialista scende al 25% e Chega cresce al 19%.

In vista delle elezioni del 18 maggio, l'alleanza democratica di Luís Montenegro guida i sondaggi in Portogallo con il 32%, ma senza maggioranza assoluta. Il partito socialista è al 25%, mentre l'estrema destra di Chega cresce al 19%. Il quadro politico è frammentato e complicato da una recessione economica e alta astensione. - Unita.tv
La campagna elettorale in Portogallo si avvicina al dunque con l’alleanza democratica di luís montenegro che guida i sondaggi con il 32% dei consensi. A pochi giorni dal voto previsto per il 18 maggio, il quadro politico resta frastagliato. Il partito socialista arretra al 25%, mentre il partito di estrema destra chega conquista un posto di rilievo con il 19%. L’instabilità politica sembra imprimere il passo agli equilibri nazionali proprio dopo la caduta del governo montenegro a marzo. La sfida tra le forze principali si intreccia con una crescente disillusione elettorale e segnali economici preoccupanti.
L’alleanza democratica in vantaggio, ma lontana dalla maggioranza
I dati raccolti tra l’11 e il 14 maggio confermano l’alleanza democratica al 32%, in crescita di tre punti rispetto al 29% dell’anno precedente. Questa crescita però non basta a garantire il raggiungimento della soglia necessaria per governare da sola. Le proiezioni indicano un numero di seggi compreso tra 84 e 95, molto sotto i 116 necessari per la maggioranza assoluta in parlamento. La leadership di luís montenegro punta a un messaggio di stabilità, rivolgendosi agli elettori stanchi di tre tornate elettorali in tre anni. Montenegro invita a scegliere il pragmatismo e a chiudere una fase di instabilità cronica che secondo lui deriva dall’opposizione.
Il partito socialista, guidato da pedro nuno santos, vede invece un lieve calo al 25% e alle prese con la sfida del rapporto di fiducia perso verso AD. Santos resta convinto della possibile vittoria malgrado i numeri più bassi. Nel frattempo, chega si conferma la terza forza nazionale, con una forte crescita che lo porta al 19%. Il quadro parlamentare resta perciò molto frammentato e pone il centrodestra davanti alla necessità di trovare alleati per evitare un nuovo impasse.
Le alleanze e la posizione di arriva
montenegro ha chiarito che l’alleanza democratica esclude qualsiasi coalizione con chega, definendolo incompatibile con principi democratici. La posizione però apre uno scenario complesso. Senza alleanze con questa formazione di estrema destra, AD rischia di non raggiungere i numeri per governare. chega, guidato da andré ventura, ha messo al centro della sua campagna temi come immigrazione e sicurezza, ottenendo un notevole incremento di voti. Ventura ha denunciato la distanza dell’establishment politico dalle preoccupazioni dei cittadini, insistendo su tagli fiscali e politiche securitarie.
Dal canto suo, pedro nuno santos ha indicato disponibilità a dialogare con forze moderate per evitare paralisi istituzionali. L’iniziativa liberale , con una previsione del 6%, potrebbe diventare un interlocutore chiave in caso di accordi per formare un nuovo governo. Rui rocha, esponente di IL, ha immaginato collaborazioni con AD sulla base di riforme liberali. Questo quadro riflette una politica frammentata, dove anche piccole formazioni o coalizioni miste determineranno gli equilibri parlamentari.
Il contesto economico e sociale complica il voto: recessione e astensione altissima
Ai problemi politici si aggiunge la situazione economica in peggioramento. Il PIL del Portogallo ha registrato un calo dello 0,5% nel primo trimestre del 2025, segnando una recessione tecnica che pesa sul clima del voto. La crisi economica si traduce in un aumento della sfiducia verso i partiti e verso l’azione politica in generale. Le stime indicano un’astensione vicina al 40%, un dato record figlio del distacco crescente tra cittadini e classe dirigente.
Salari bassi, sotto i 2.000 euro medi, e difficoltà a trovare una casa rappresentano le priorità segnalate dal 62% degli elettori. La questione immigrati, anche se enfatizzata da chega, interessa solo il 18% dell’elettorato. Maria do rosário carneiro, vicepresidente della commissione giustizia e pace, ha denunciato una campagna elettorale povera di proposte concrete, dominata da conflitti e rumorosità, senza un progetto chiaro su welfare o lotta alla povertà, che tuttora coinvolge il 14% della popolazione.
Disparità territoriali e malcontento sociale nelle periferie
I dati del centro studi CESOP-UCP mettono in luce divari netti tra regioni e fasce sociali. L’alleanza democratica supera il 40% nel nord del paese, mentre il partito socialista ha consenso più forte nel sud, intorno al 30%. chega cresce nelle periferie urbane, dove la crisi abitativa si fa sentire pesantemente. I prezzi delle case sono saliti del 9% nel 2024, aggravando le difficoltà per le fasce più povere.
La mancanza di servizi efficaci e la scarsità del welfare alimentano insoddisfazione e consenso verso proposte di rottura. ventura parla apertamente di un Portogallo affetto da “instabilità cronica” che per debellare, servono misure drastiche. Dall’altra parte, il PS propone interventi più tradizionali come sussidi per l’affitto e rafforzamento del settore pubblico, mentre AD punta su sgravi fiscali per imprese. Le tensioni tra queste visioni riflettono divisioni profonde nel paese.
Le implicazioni per il futuro politico e la sfida della riconquista del consenso
Gli scenari aperti dalle urne indicano possibili mesi difficili per la formazione del governo. La possibilità che si ripeta il copione di una legislatura breve è concreta. Dopo una crescita economica post-pandemia, le prospettive sono segnate dal rallentamento degli investimenti e dalla recessione in corso. Progetti fondamentali come le miniere di litio o la privatizzazione della compagnia aerea TAP rischiano ritardi pesanti.
I sindacati chiedono un patto ampio sulla sanità e l’economia per evitare il deterioramento sociale. Il PS mira ad aumentare il salario minimo, fermo a 820 euro, mentre AD si concentra su alleggerimenti fiscali. Nel frattempo, emerge un fenomeno d’emigrazione giovanile che riguarda il 44% degli under 35. Bruxelles osserva da vicino l’impiego dei fondi europei, ritardati del 30%. Resta da vedere quale sarà la direzione della prossima legislatura e come il Portogallo riuscirà a governare tra spinte populiste e bisogni concreti dei cittadini.