Ponte del 2 giugno 2025: quasi 15 milioni di italiani in viaggio verso mete italiane e località alternative
Il ponte del 2 giugno 2025 vedrà circa 15 milioni di italiani in viaggio, con preferenze per località marine e città d’arte, generando un fatturato turistico tra i 6 e i 7 miliardi di euro.

Il ponte del 2 giugno 2025 vedrà circa 15 milioni di italiani in viaggio principalmente verso località di mare, città d’arte e terme, con un forte interesse per vacanze brevi e sostenibili, generando un giro d’affari di 6-7 miliardi di euro per il turismo interno. - Unita.tv
Il ponte del 2 giugno 2025 segna un momento importante per l’inizio della stagione estiva in Italia. Sono circa 15 milioni gli italiani pronti a partire per qualche giorno di vacanza, scegliendo spesso destinazioni vicine e soggiorni brevi per contenere la spesa. Le preferenze si concentrano su località di mare, città d’arte e luoghi termali, mentre cresce l’interesse per mete meno conosciute ma economiche.
L’aumento degli italiani in viaggio e le destinazioni preferite per il ponte
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio di Federturismo, durante il weekend che include il ponte del 2 giugno 2025 circa 15 milioni di italiani sceglieranno di spostarsi, principalmente all’interno del territorio nazionale. Questa mobilità rappresenta una prova di vitalità per l’avvio della stagione estiva. Il soggiorno medio si aggirerà tra una e due notti, confermando l’intenzione di sfruttare al massimo il breve intervallo di tempo a disposizione. La scelta dell’alloggio cade quasi sempre sull’hotel, che rimane la soluzione più gradita per comodità e servizi.
Mete principali per il ponte
Le mete più gettonate sono in prevalenza località marine della Puglia e della Campania, dove il clima e il paesaggio continuano a richiamare moltissimi visitatori. Anche le città d’arte restano al centro dell’interesse, con capitali come Roma, Venezia e Firenze che attirano un elevato numero di turisti stranieri. I viaggiatori cercano pause di relax alle terme, segno di una tendenza che continua a consolidarsi tra i soggiorni brevi e curativi.
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Un dato significativo riguarda il fatto che metà degli italiani che viaggiano in queste giornate lascerà la propria regione di residenza per scoprire altre zone del Paese, mentre circa il 10% deciderà di spostarsi all’estero, privilegiando principalmente grandi capitali europee. La scelta di mete alternative e più economiche punta a contenere la spesa senza rinunciare a momenti di svago.
Impatto economico e spesa media dei viaggiatori durante il ponte
Il ponte del 2 giugno fa segnare un giro d’affari rilevante per il settore turistico. Uno studio di Tecnè per Federalberghi stima che la spesa media per ciascun viaggiatore si aggiri intorno a 470 euro, con un fatturato complessivo stimato tra i 6 e i 7 miliardi di euro per l’intero periodo legato alla Festa della Repubblica. Questi numeri confermano il valore economico del turismo interno e l’importanza di momenti di vacanza anche brevi ma molto ricercati.
L’esodo si concentra soprattutto verso la fine di maggio, con il picco delle partenze registrato il 30 maggio, quando quasi 9 milioni di italiani si muoveranno per iniziare il breve periodo di vacanza. La preferenza per l’Italia resta alta: oltre il 92% dei viaggiatori sceglie mete nazionali, dimostrando una fiducia consolidata nelle destinazioni del Belpaese.
Il paese vive così una sorta di “revival” nel turismo interno con numeri in crescita soprattutto grazie all’arrivo di turisti stranieri nelle città d’arte e nelle zone di mare. L’opzione di distanze ridotte, costi più contenuti e la voglia di riprendere il viaggio in maniera più consapevole e misurata spingono sempre più italiani verso mete di prossimità.
Preferenze di destinazione e attenzione alle vacanze sostenibili
Le scelte turistiche per il ponte del 2 giugno 2025 evidenziano una forte predilezione per il mare, che resta la meta privilegiata da oltre il 40% dei viaggiatori. Tra i luoghi più popolari ci sono ovviamente località della Puglia e della Campania, aree che continuano a catalizzare l’interesse per la combinazione di clima, costa e offerta turistica.
Le città d’arte attirano quasi un terzo degli italiani in vacanza, con Roma, Firenze e Venezia che mantengono il loro ruolo centrale nell’offerta culturale e turistica nazionale. La scelta di località montane coinvolge circa il 15% dei viaggiatori, mentre il lago e le terme rappresentano mete minoritarie ma in crescita, con un 6,8% e un 5,9% di preferenze rispettivamente.
Molti italiani preferiscono non allontanarsi troppo e quasi il 60% sceglie la propria regione di residenza o zone limitrofe per la vacanza. Questo fenomeno si lega alla volontà di contenere le spese e allo stesso tempo godere di una pausa rigenerante.
Chi decide di uscire dall’Italia predilige le capitali europee, con una scelta netta che riguarda oltre il 93% di questi viaggiatori. L’attenzione crescente verso mete più sostenibili e facilmente raggiungibili si riflette nelle scelte dei viaggiatori e favorisce la diffusione di turismo locale e regionale.
Focus su turismo sostenibile
Le dichiarazioni degli operatori turistici e le prospettive per l’estate
Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, osserva che la mobilità registrata in occasione del ponte lascia intravedere una ripresa del turismo italiano legato soprattutto a vacanze di prossimità. “Le famiglie sembrano riscoprire il piacere di viaggiare insieme, preferendo mete raggiungibili e soggiorni brevi ma intensi.” Bocca segnala quanto l’interesse per le strutture alberghiere sia ancora forte, con alberghi e villaggi turistici scelti da quasi un quarto dei viaggiatori.
Questo quadro rappresenta un segnale positivo per il comparto, soprattutto perché la richiesta si dirige verso offerte alberghiere che cercano di adattarsi alle nuove esigenze della clientela. Le strutture si stanno aggiornando e modificando l’offerta per accogliere meglio chi desidera soggiorni brevi ma di qualità.
Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, sottolinea come la centralità del turismo rimanga fondamentale per l’economia nazionale. “Quasi 15 milioni di persone in viaggio e un fatturato vicino ai 7 miliardi dimostrano la forza di questo settore.” L’impegno del Ministero resta focalizzato sul miglioramento dell’offerta turistica e la valorizzazione delle eccellenze italiane, sia naturali che culturali. L’obiettivo è rendere l’Italia sempre più competitiva a livello globale.
Restano comunque alcune criticità da segnalare: tra chi ha deciso di non partire, il 35,6% indica motivi economici e il 21,9% motivi familiari. Questi dati mostrano quanto importanti restino le condizioni sociali ed economiche per lo sviluppo del turismo, anche durante un periodo in cui la domanda sembra in crescita.