Negli ultimi decenni, il papato ha mantenuto un ruolo rilevante nelle vicende politiche italiane, sebbene i pontefici non siano più italiani da 47 anni. L’attuale papa leone xiv, quarto pontefice consecutivo proveniente da fuori italia, ha confermato questa tradizione di influenza. Le sue parole e azioni hanno inciso su alcuni eventi politici nazionali, riflettendo un intreccio stretto tra santa Marta, movimenti politici e istituzioni italiane.
L’influenza diretta di papa leone xiv nella politica italiana recente
Papa leone xiv è stato protagonista di interventi che hanno attirato l’attenzione durante momenti delicati della vita politica italiana. Nel 2019, quando si verificò il ribaltone di governo, il Papa espresse simpatia per l’allora premier, giuseppe conte, segnando un raro coinvolgimento visibile del pontefice nelle fasi politiche interne. Questo gesto non passò inosservato, specie perché si sviluppò in un contesto dove la lega venne estromessa dalla maggioranza, mentre il pd tornò a fianco del movimento 5 stelle, sostenuto anche dal presidente della repubblica sergio mattarella.
Il rapporto con il M5S è rimasto stabile nel tempo. Santa Marta ha monitorato questo movimento che ha ricevuto attenzioni dirette: pochi mesi dopo, nel 2020, beppe grillo rilasciò un endorsement significativo all’appello pasquale di leone xiv per un reddito universale, una proposta che suggeriva un nuovo approccio sociale nelle politiche italiane. Ancora, il leader grillino giuseppe conte, considerato cattolico-democratico, ha rilasciato immediatamente un’intervista alla stampa dopo l’elezione del papa, rafforzando così un legame riconosciuto anche a livello mediatico.
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Il ruolo istituzionale del papa nella crisi pandemica e l’ascesa politica di mario draghi
Durante la pandemia, nel luglio 2020, papa leone xiv invitò mario draghi alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. In quel momento, draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea, stava elaborando il Recovery Plan europeo, strumento fondamentale per la ripresa economica post-covid. Questo invito, apparentemente formale, prese un significato politico importante, visto che in pochi mesi draghi divenne il premier tecnico di un governo di larghe intese in italia, assumendo un ruolo decisivo nei destini del paese in un momento di crisi.
Il pontefice si è sempre mostrato critico nei confronti dell’Europa dominata da una visione liberal-tecnocratica, soprattutto rispetto a leader come emmanuel macron. Eppure, con l’innalzarsi della presenza politica delle destre moderate e conservatrici, la distanza si è ridotta. L’elezione di donald trump alla Casa Bianca, figura controversa e rappresentante di un governo più conservatore, ha segnato un ulteriore cambiamento nelle relazioni tra il Vaticano e il panorama politico internazionale.
Le relazioni con la politica internazionale e il peso della dottrina sociale del papa
Il giudizio di papa leone xiv sul presidente americano joe biden, cattolico “dem” che guida la Casa Bianca, non è mai stato positivo. Questa distanza si riflette sia sulle questioni etiche sia sulla gestione di aree di crisi internazionale come l’ucraina e la striscia di gaza. La leadership democratica di elly schlein in italia, con passaporto americano e radici nelle campagne presidenziali degli obama e biden, rappresenta una prova immediata della complessità di una sovrapposizione tra chiesa e politica che coinvolge movimenti cattolici di varie tendenze.
Dietro le quinte, il papa ha promosso un rinnovamento nelle comunità ecclesiali italiane, principalmente attraverso il rilancio della “scuola di bologna”. Questo gruppo, che si richiama ai valori del Concilio Vaticano II, si presenta come custode di una lettura ortodossa della dottrina sociale della chiesa, in particolare rivendicando un’attenzione per la questione sociale che riporta al pontificato di leone xiii. Questa linea ha un peso diretto nella politica italiana anche attraverso certe frange del pd, intrecciate con la socialdemocrazia europea, che non sempre dialogano facilmente con altri soggetti politici.
L’eredità politica dei cattolici italiani e le nuove sfide con il papa americano
Il percorso storico dei cattolici in politica italiana si è sviluppato soprattutto intorno a una direttrice moderata di centro-sinistra. Personalità come sergio mattarella e romano prodi incarnano questa tradizione. Tuttavia, la leadership del pd di elly schlein ha generato tensioni in questa area, alimentando desideri di un partito cattolico più centrista. Scelta Civica, nata in questo ambiente agli inizi del pontificato di francesco, ne è stato un esempio.
Questa fitta rete politica guarda anche a nuovi riferimenti europei, come emmanuel macron e il suo governo guidato da frances bayrou, cattolico, e meno a leader come friedrich merz in germania. Con papa leone xiv, definito “americano” per la sua provenienza dal continente oltre oceano, si profila un ulteriore cambiamento di equilibri, che mette alla prova l’identità dei cattolici italiani in politica.
Alla fine, l’unità cattolica in politica appare frammentata. Le divisioni emerse nel recente conclave tra i cardinali italiani riflettono questa realtà. Le recenti interviste e dichiarazioni pubbliche vanno interpretate anche come segni di scontri e alleanze che influenzano il dibattito politico nazionale.
L’attenzione vaticana al governo di giorgia meloni e alle questioni militari italiane
Giorgia meloni, premier e leader di Fratelli d’Italia, si presenta come una figura cristiana soprattutto nel suo approccio alla politica culturale e familiare. La relazione tra il governo meloni e la Santa Sede si è mantenuta istituzionale, con il segretario di stato pietro parolin che sembra sostenere l’esecutivo pur con riserve diverse da quelle espresse dalla CEI guidata da zuppi.
Nel periodo dell’elezione di papa leone xiv, il presidente mattarella ha convocato il consiglio supremo di difesa. L’incontro ha avuto luogo per aggiornare la posizione italiana sulle future strategie militari europee. È stato anche firmato un importante accordo per l’acquisto da parte di Leonardo delle attività per la difesa di Iveco, la divisione militare del gruppo Stellantis, controllato in gran parte dalla famiglia Agnelli. Questo passaggio conferma l’attenzione del capo dello stato per la sicurezza e gli aspetti industriali legati alla difesa nazionale in un momento di tensioni geopolitiche.
Il mosaico tra Vaticano, politica italiana e poteri economico-militari rimane dunque complesso. Le mosse di papa leone xiv e delle principali figure del paese confermano che religione e governo continuano un dialogo costante, che si intreccia con gli sviluppi politici e sociali in atto.