Nuovo sviluppo sul giallo di garlasco: il medico legale fortuni fa chiarezza su impronte e lesioni
Nuove dichiarazioni del dottor Fortuni sul caso di Chiara Poggi rivelano tracce femminili e dettagli sulle dinamiche dell’omicidio, sollevando interrogativi sulla presenza di più individui sulla scena del crimine.

Il medico legale Fortuni riapre il caso Chiara Poggi, evidenziando una possibile presenza femminile sulla scena del crimine tramite un’impronta insanguinata e una lesione compatibile con una scarpa da donna, complicando ulteriormente le indagini. - Unita.tv
Il caso di Chiara Poggi torna al centro dell’attenzione con nuove dichiarazioni del dottor Fortuni, medico legale intervenuto negli studi di Mattino 5. L’esperto ha fornito dettagli importanti riguardo alcune tracce finora trascurate, come l’impronta insanguinata trovata sul pigiamino della vittima e le lesioni compatibili con una scarpa da donna. Le sue osservazioni aprono nuovi interrogativi sulla possibile presenza femminile sulla scena del crimine, arricchendo una vicenda già complessa che coinvolge nomi noti come Alberto Stasi e rilancia temi ancora irrisolti.
L’impronta insanguinata sul pigiamino: una traccia femminile mai analizzata
Il medico legale Fortuni si è soffermato sull’impronta trovata sul pigiamino di Chiara Poggi, un dettaglio rimasto nell’ombra perché quel capo d’abbigliamento sarebbe stato manomesso durante le indagini. Le impronte di polpastrelli insanguinati, visibili in alcune foto, sarebbero minute, appartenenti a una mano dall’aspetto, secondo Fortuni, più femminile che maschile. L’esperto non afferma con certezza il sesso, ma sottolinea come la dimensione dei polpastrelli sia ridotta rispetto a una mano maschile comune. Questa impronta non è mai stata analizzata ufficialmente dagli inquirenti, lasciando spazio a dubbi importanti sulla presenza di altri soggetti legati alla scena del crimine.
Consulenza difensiva e controposizioni giudiziarie
Negli ultimi giorni, la difesa di Alberto Stasi ha depositato una consulenza che sostiene proprio la presenza di un’impronta femminile sul luogo dell’omicidio. Questo elemento fa da contraltare alle posizioni della procura e di altri legali, che invece considerano alcune tracce, come l’impronta “33”, irrilevanti per il procedimento. È significativo che questa nuova lettura si basi su un dettaglio così piccolo e finora sottovalutato; mette in discussione alcune certezze e rilancia il dibattito sulle dinamiche della notte del delitto.
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La lesione sulla coscia: una ferita provocata da una scarpa a punta femminile?
Tra i dati riportati nell’autopsia di Chiara Poggi, emerge una lesione sulla coscia sinistra giudicata compatibile con un calpestamento violento. Fortuni ha precisato che si tratta di una ecchimosi figurata, riproducente la forma di un contatto diretto. L’esperto è convinto che questa ferita sia stata causata da una scarpa da donna, probabilmente a punta, escludendo altre ipotesi come calzature maschili o oggetti accidentali.
Presenza femminile e dinamiche del trasporto
Secondo Fortuni, su quella scena ci doveva essere una donna presente, almeno nel tragico momento che ha portato la vittima a terra. Non si parla solo della fase successiva al decesso, ma proprio di un coinvolgimento attivo mentre Chiara era ancora viva. Questo dettaglio si mette in relazione con la consulenza di Francesco Maria Amato, docente e medico legale di Ferrara, che ha ipotizzato il trasporto del corpo da parte di almeno due persone. Amato ha spiegato come il corpo avrebbe potuto essere spostato con un sostegno diviso tra tronco e arti inferiori. Quel “doppio supporto” potrebbe corrispondere a una coppia uomo-donna, ipotesi che rafforza la possibilità di presenze multiple.
I segni sul cranio e gli oggetti metallici: i dettagli dell’azione omicidiaria
La perizia di Fortuni ha offerto anche una descrizione dettagliata della dinamica dei colpi fatali. Le ferite alla testa della vittima indicano un’azione con un oggetto metallico dalla forma particolare. L’esperto ha escluso l’uso della parte ad uncino di un attizzatoio, ipotizzando invece l’utilizzo della sezione tonda di questo oggetto. La lesione più grave mostra un affossamento di circa cinque centimetri, con una distruzione violenta dell’osso, tanto che secondo il medico legale l’azione ha comportato una vera e propria distruzione della scatola cranica.
Dinamica della forza e strumenti utilizzati
Fortuni ha spiegato come la forza applicata è andata crescendo col passare del tempo, con i primi colpi più superficiali e l’ultimo, definito “colpo di grazia”, in grado di provocare la morte. A questo proposito è stata citata la figura del calzascarpe con in cima una pigna, un attrezzo già mostrato da Mattino 5 in passato. L’elemento ha una forma sufficiente a giustificare la natura delle lesioni subite.
Inoltre, la serie di colpi e la differenza di intensità fa pensare all’intervento di più mani o più strumenti metallici. Fortuni, collegando quei dettagli all’impronta femminile e alla presenza della scarpa a punta, ha ipotizzato che sulla scena potrebbero essere stati presenti almeno due individui, probabilmente un uomo e una donna. Questo quadro aggiunge complessità all’interpretazione del fatto, senza però fornire prove dirette, ma suggestioni importanti.
Dibattito legale e testimonianze sulla scena del crimine
Il caso di Garlasco resta oggetto di contese anche tra legali e operatori dell’informazione. Uno degli ultimi interventi è quello di Francesco Maria De Giuseppe, inviato delle Iene, che ha definito attendibile una testimonianza chiave arrivata mesi fa nel corso delle indagini. De Giuseppe ha rifiutato ipotesi alternative come l’idea che un perito, definito “Garofano”, fosse coinvolto in modo inconsueto, sottolineando la mancanza di senso in questo quadro.
Mentre la difesa di Stasi prosegue con analisi e consulenze che spiegano alcuni dettagli sulla scena, altri elementi restano sotto osservazione, come lo scambio di video o messaggi tra Chiara e Alberto, menzionati in alcune fonti come possibili spunti per comprendere il contesto relazionale dei protagonisti.
Questi spunti alimentano discussioni e confermano quanto la vicenda non abbia ancora esaurito i suoi segreti. La nuova luce gettata da Fortuni sulla presenza femminile e sull’utilizzo di strumenti specifici porta a tornare indietro sulle ricostruzioni finora prevalenti. Intanto, gli appassionati di cronaca e i cittadini di Garlasco restano in attesa di ulteriori sviluppi.