Nuovo sviluppo nel caso garlasco, l’avvocato di alberto stasi invita alla prudenza e al rispetto delle indagini ufficiali
L’avvocato di Alberto Stasi, Giada Bocellari, chiede cautela e rispetto delle procedure ufficiali nella nuova indagine sul caso Garlasco, sottolineando l’importanza delle prove scientifiche e il garantismo.

Il caso Garlasco si riapre con una nuova indagine, mentre la legale di Alberto Stasi invita alla prudenza, sottolineando l’importanza di rispettare le procedure ufficiali e di basarsi solo su prove scientifiche, contrastando speculazioni mediatiche che rischiano di compromettere le indagini. - Unita.tv
Il caso di garlasco torna a far discutere dopo l’avvio di una nuova indagine da parte della procura di pavia. Mentre emergono ipotesi contrastanti sui media, spicca l’appello alla cautela e al rispetto delle procedure ufficiali lanciato dalla legale di alberto stasi, il principale imputato nella vicenda. La vicenda giudiziaria, ancora viva nella memoria collettiva, riceve ora un nuovo capitolo che invita a distaccarsi dalle speculazioni e dalle accuse non fondate che possono compromettere il lavoro degli inquirenti.
L’appello alla prudenza della legale di stasi sul caso garlasco
La dottoressa giada bocellari, avvocato di alberto stasi insieme al collega antonio de rensis, ha espresso un invito chiaro a mantenere un atteggiamento di prudenza nei confronti del nuovo indagato nell’inchiesta sulla morte di chiara poggi. In un’intervista al Resto del Carlino ha sottolineato l’importanza di affidarsi esclusivamente alle carte e alle informazioni ufficiali fornite dalla procura di pavia.
Bocellari ha evidenziato che spesso le piste alternative, circolanti sui giornali e in rete, alimentano solo confusione e mettono in cattiva luce persone estranee all’inchiesta.
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Il ricordo dell’accanimento mediatico nel 2007
Per la legale va evitato un trattamento simile a quello subito da stasi nel 2007, quando, secondo lei, si è assistito a un accanimento mediatico e giudiziario ingiustificato. La sua posizione ribadisce il principio del garantismo, ricordando che ogni individuo coinvolto deve godere delle presunzioni di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.
Bocellari ha inoltre evidenziato come tali speculazioni mediatiche possano compromettere le indagini, distogliendo l’attenzione dagli elementi concreti riconosciuti dalla procura.
L’importanza delle prove scientifiche nelle nuove indagini
Il dibattito sulle prove, in particolare sul cosiddetto “impronta 33”, resta al centro delle nuove contestazioni giudiziarie. La legale ha precisato che qualora tale prova fosse stata distrutta non si dovrebbe pensare a manovre occulte o errori volontari, ma piuttosto all’applicazione puntuale delle disposizioni stabilite dalla corte d’assise d’appello, che ha ordinato la distruzione delle prove dopo la condanna di stasi.
Nonostante ciò, Bocellari ritiene che questa impronta possa contenere ancora materiale biologico utile all’indagine.
Dna e tracce ematiche: chiavi per sbrogliare il caso
Al centro dell’attenzione restano il dna e le tracce ematiche rinvenute durante le fasi investigative, considerate decisivi per sbrogliare la matassa del delitto. A detta dell’avvocato, è fondamentale che gli inquirenti lavorino senza pressioni mediatiche e con un focus univoco su queste evidenze scientifiche.
Secondo lei, l’attenzione dovrebbe concentrarsi esclusivamente su quelle e su altri elementi concreti, evitando di disperdere energie in ipotesi poco fondate o troppo suggestive.
La denuncia contro il caos mediatico e la difesa dell’attendibilità della procura
La dottoressa bocellari ha parlato di “macchina del fango” e “rumore di fondo” creato dalle speculazioni giornalistiche che punteggiano questo nuovo capitolo. Secondo lei, questa dinamica finisce per danneggiare le indagini perché crea un’immagine errata di disorientamento tra gli inquirenti.
Sottolinea che benché alcune piste alternative vengano continuamente sollevate, la procura ha chiare indicazioni su come procedere.
Fiducia nell’operato degli investigatori
La legale sposta l’attenzione su elementi precisi che devono guidare il lavoro delle autorità giudiziarie, riaffermando la fiducia nell’operato degli investigatori. Ricorda che l’obiettivo deve rimanere quello di arrivare a una “verità con la ‘v’ maiuscola” senza lasciarsi distrarre da voci di corridoio o ipotesi infondate, che spesso riguardano anche persone non indagate.
Questo richiamo punta a proteggere la dignità di individui estranei a qualsiasi coinvolgimento con il delitto, che rischiano danni sul piano personale e sociale.
Il caso garlasco resta così una delle inchieste più controverse nella cronaca nera italiana recente. Le parole della legale di stasi evidenziano quanto sia difficile mantenere un equilibrio tra il desiderio di risposte e le garanzie legali necessarie a ogni fase del processo. Il lavoro della procura di pavia prosegue, con l’obiettivo di chiarire definitivamente i fatti e fornire risposte alla famiglia di chiara poggi e alla comunità intera.