Nuovo report rivela lo stato attuale del turismo e dell’ospitalità in Italia: dati e prospettive 2025
L’industria del turismo e dell’ospitalità italiana mostra segnali di ripresa, con un aumento degli arrivi stranieri e investimenti governativi per migliorare infrastrutture e sostenibilità nel settore.

L’articolo analizza la ripresa del turismo e dell’ospitalità in Italia, evidenziando dati di crescita, l’importanza delle infrastrutture, le strategie governative per il rilancio e l’attenzione crescente a sostenibilità e nuove esperienze turistiche. - Unita.tv
L’industria del turismo e dell’ospitalità italiana continua a mostrare segnali di ripresa e crescita dopo gli anni segnati dalla pandemia. Un’indagine recente condotta da Tecnè per Federalberghi, presentata a Merano durante la 75esima assemblea annuale della federazione, fotografa il mercato alberghiero italiano, mettendo in luce numeri significativi e tendenze riguardanti arrivi, presenze, spesa dei turisti e attenzione verso l’ambiente. Questi dati sono fondamentali per capire come il settore si sta rimodellando e quali sfide affronterà nel 2025.
Il ruolo delle infrastrutture e del network territoriale per il turismo italiano
Bernabò Bocca ha evidenziato durante l’assemblea l’importanza di un lavoro di squadra più esteso. Il turismo non può crescere se le destinazioni risultano difficilmente raggiungibili o non collegate a una rete efficiente. La presenza di buone infrastrutture rappresenta un pilastro fondamentale per attrarre viaggiatori e garantire una permanenza soddisfacente.
L’ospitalità italiana deve quindi compensare queste carenze costruendo sinergie tra operatori, istituzioni locali e nazionali. La capacità di fare rete è una condizione necessaria per una proposta turistica completa che coinvolga più territori, non solo i grandi centri urbani o le località di punta. Ammodernare strade, trasporti e collegamenti aeroportuali può fare la differenza per un settore che si basa proprio sull’accessibilità e sulla scoperta di territori.
Leggi anche:
Dati su arrivi, presenze, spesa dei turisti e principali trend nel 2024-2025
L’anno 2024 ha segnato un nuovo record per il turismo alberghiero italiano, con oltre 283 milioni di pernottamenti e 89 milioni di arrivi. La permanenza media si è attestata sui 3,2 giorni. Il volume di pernottamenti è cresciuto del 3% rispetto al 2023 e dello 0,9% rispetto al 2019, anno che aveva registrato il record precedente.
Il quadro, tuttavia, si compone di due varie dinamiche contrapposte. Le presenze degli italiani sono diminuite, dell’1,2% rispetto all’anno scorso e del 4,2% rispetto al 2019. Mentre gli stranieri hanno aumentato le loro presenze dell’7,1% rispetto al 2023 e del 6,1% rispetto al 2019. Nel primo trimestre del 2025, le presenze alberghiere sono state intorno ai 44,5 milioni, con un calo dell’1,8% sullo stesso periodo dell’anno precedente.
Per quanto riguarda la spesa, i turisti stranieri hanno lasciato in Italia 54,2 miliardi di euro nel 2024, segnando un aumento del 4,9%. Anche il numero di visitatori stranieri alle frontiere è aumentato: da 85,7 milioni a 88,6 milioni , mentre il numero di pernottamenti è leggermente calato dell’1%. Nei primi due mesi del 2025, la spesa dei turisti stranieri ha toccato quota 5,5 miliardi, con un incremento del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Interventi del governo e la strategia per il rilancio del turismo
Nel corso dell’assemblea a Merano, la premier Giorgia Meloni è intervenuta tramite videocollegamento per ribadire l’importanza attribuita dal governo al turismo come motore economico. La decisione di rifondare il ministero del turismo con risorse dedicate ha permesso di mettere in piedi programmi concreti e strategie a medio-lungo termine.
Tra i progetti principali, il governo ha puntato sulla destagionalizzazione dei flussi turistici e sullo sviluppo nelle aree meno frequentate, come i piccoli borghi e la montagna. Per esempio, è stato stanziato un fondo da 34 milioni di euro per i comuni con vocazione turistica e altri 470 milioni per interventi infrastrutturali nelle zone montane, tra cui impianti di risalita e neve artificiale.
L’attenzione si è concentrata anche su misure per sostenere le imprese che operano nel settore, in particolare le piccole e medie realtà. Gli investimenti hanno mirato alla riqualificazione strutturale e al miglioramento della qualità dei servizi. Sono stati introdotti incentivi fiscali per i lavoratori del turismo, come la riduzione delle tasse sugli straordinari e il lavoro notturno, e fondi per la formazione professionale destinati ad aumentare le competenze e facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro.
Altra questione affrontata è stata la regolamentazione delle locazioni turistiche e degli affitti brevi. Attraverso la creazione del codice Cin, il governo intende garantire maggiore trasparenza e combattere l’abusivismo, tutelando le imprese oneste e migliorando l’esperienza per i turisti.
Analisi dettagliata del mercato alberghiero italiano nel 2024
Federalberghi rappresenta oltre 32 mila alberghi sul territorio nazionale, con un’offerta che supera il milione di camere e circa 2,3 milioni di posti letto. Il report presentato mostra come la composizione delle strutture si sia modificata rispetto al passato. Nel 2023, gli hotel 4 e 5 stelle hanno raggiunto il 22% del totale, crescendo rispetto all’8,9% del 2000. Nel frattempo, gli alberghi a 3 stelle e le residenze turistico-alberghiere restano la categoria più diffusa, salendo dal 42,2% al 55,2%.
Nel 2024, gli arrivi turistici sono lievemente diminuiti se confrontati con il 2019, mentre le presenze turistiche sono aumentate grazie soprattutto ai visitatori stranieri. Nei primi due mesi del 2025, la spesa degli stranieri ha superato i 5,5 miliardi di euro, con una crescita del 6,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo andamento indica un cambio di passo, dove gli stranieri contribuiscono più intensamente all’economia turistica del paese.
Secondo il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, il settore ha recuperato i livelli pre-Covid, confermandosi fondamentale per l’economia italiana. Bocca ha sottolineato come il turismo italiani abbia saputo adattarsi alle nuove esigenze, puntando alla qualità e all’adeguamento alle tendenze green. “Senza però dimenticare i limiti infrastrutturali che ancora pongono limiti seri allo sviluppo ottimale delle destinazioni.”
L’influenza dei social media e la crescente attenzione alla sostenibilità
Secondo l’indagine Tecnè per Federalberghi, i social media si confermano un elemento determinante per la scelta della meta turistica da parte degli italiani. Più della metà si lascia influenzare, con il 12,1% che dichiara un’influenza molto forte e il 43,9% abbastanza forte. Prima di decidere la destinazione, circa il 75% degli italiani controlla le recensioni online, con un 27,7% che lo fa sempre e un 49,8% che lo fa qualche volta.
Il tema della sostenibilità ambientale si fa spazio nelle preferenze della clientela italiana. Il 12,7% degli intervistati preferisce alloggiare in strutture con certificazioni ambientali, mentre il 38,8% sceglie realtà che adottano pratiche sostenibili. Le politiche green diventano così un elemento competitivo per gli operatori del settore.
Gli italiani mostrano anche un interesse crescente per le esperienze che arricchiscono il soggiorno oltre la semplice permanenza. Circa il 44,3% è attratto da tour e visite guidate nel territorio, il 32,7% preferisce attività legate al benessere e relax, mentre il 32,2% predilige esperienze culturali o musicali di carattere esclusivo. Vino locale e laboratori creativi completano la lista delle proposte appetibili, rispettivamente con il 25% e il 20,6% di interesse.
Questi elementi segnano un’evoluzione della domanda turistica, che cerca autenticità, qualità e coinvolgimento diretto con le peculiarità del luogo visitato. La sfida per gli operatori resta quella di rispondere tempestivamente a queste richieste con offerte innovative e strutturate.