nuovo accordo tra stato e regioni ridefinisce formazione e sicurezza sul lavoro in italia
L’accordo tra stato e regioni modifica la formazione obbligatoria in Italia, estendendo l’obbligo ai datori di lavoro e introducendo corsi specifici per garantire una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’intesa tra Stato e Regioni aggiorna il decreto legislativo 81/2008, estendendo la formazione obbligatoria sulla sicurezza a tutti i datori di lavoro, preposti e dirigenti, con nuovi corsi, modalità e certificazioni per migliorare la prevenzione e tutela nei luoghi di lavoro in Italia. - Unita.tv
L’intesa siglata sabato 24 maggio tra stato e regioni cambia profondamente la formazione obbligatoria e la tutela della salute nei posti di lavoro in italia. Con il testo unico che sostituisce tutte le norme precedenti, la normativa aggiorna il decreto legislativo 81 del 2008, richiedendo partecipazione attiva anche ai datori di lavoro senza ruolo specifico nella prevenzione. Questo aggiornamento punta a rafforzare la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso corsi dettagliati, nuove regole e certificazioni.
Il quadro normativo che modifica il decreto legislativo 81 del 2008
L’accordo si concentra sull’articolo 37, comma 2, del decreto legislativo numero 81 del 2008, una pietra miliare nella regolamentazione italiana sulla sicurezza sul lavoro. La novità principale riguarda l’estensione dell’obbligo formativo anche ai datori di lavoro che non ricoprono il ruolo di responsabile del servizio di prevenzione e protezione . Prima di questa modifica, solo chi aveva responsabilità dirette in materia di sicurezza seguiva determinati corsi, adesso invece anche chi non svolge questo ruolo deve frequentare programmi ben precisi.
Corsi e durata per datori di lavoro senza incarichi specifici
La norma puntualizza che i datori di lavoro senza incarichi di prevenzione devono seguire un corso di almeno 16 ore con successivo aggiornamento di 6 ore ogni cinque anni. Questo passo mira a coinvolgere chiunque nel processo di sicurezza, sottolineando che la tutela del lavoratore è compito condiviso e non solo una responsabilità limitata agli addetti specifici. Il testo unico elimina qualsiasi regolamento precedente, semplificando e uniformando la normativa a livello nazionale.
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Formazione specifica per preposti e dirigenti: durata e aggiornamenti
L’accordo ridefinisce pure i percorsi formativi per preposti e dirigenti, qui con modalità e durata diverse a seconda delle responsabilità. I preposti dovranno svolgere una formazione di 8 ore, in calo rispetto alle precedenti 12, con aggiornamenti ogni due anni. Questo segmento di lavoratori ha un ruolo cruciale nel controllare e far rispettare le norme di sicurezza direttamente in cantiere o in azienda.
Per i dirigenti è previsto un corso base di 12 ore, che sale a 18 ore nel caso di attività svolte in cantieri edili. L’aggiornamento per i dirigenti si attesta a 6 ore ogni cinque anni. Queste ore sono pensate per mantenere alto il livello di attenzione su rischi specifici, cambi normativi e gestione delle emergenze. La modulistica formativa aggiornata punta a ridurre l’incidenza degli infortuni migliorando la capacità di prevenzione da parte dei responsabili a tutti i livelli.
Restrizioni e obblighi per lavoratori autonomi e ambienti con rischio inquinamento
Tra le novità più importanti c’è l’obbligo che alcune categorie di lavoratori frequentino corsi in presenza. I lavoratori autonomi, datori di lavoro e dipendenti operanti in ambienti potenzialmente inquinanti, devono svolgere almeno 12 ore di formazione obbligatoria esclusivamente in aula. Questo criterio nasce dalla necessità di garantire una formazione più approfondita e la possibilità di un confronto diretto su tematiche delicate come l’esposizione a sostanze pericolose o ambienti contaminati.
Al contrario, altre figure mantengono la facoltà di scegliere tra corsi in videoconferenza o sessioni dal vivo. La scelta impone un livello minimo di qualità della formazione e mira ad aumentare la consapevolezza dei rischi in posti di lavoro particolarmente sensibili alla sicurezza ambientale.
Modalità di formazione e qualità garantita
“La formazione in presenza rappresenta uno strumento fondamentale per sviluppare interazioni e un confronto diretto che non possono essere sostituiti dalla modalità a distanza”, spiegano gli esperti coinvolti.
Introduzione di nuovi corsi per specifiche mansioni e tutela dalle molestie
Il protocollo siglato estende l’offerta formativa con nuovi moduli specifici. Tra questi, spiccano i corsi sulle violenze e molestie nei luoghi di lavoro, un tema che acquisisce sempre più rilevanza pubblica e richiede strumenti adatti per prevenire e riconoscere comportamenti scorretti. Questa novità riflette una maggiore attenzione verso il benessere psicofisico dei lavoratori, inserendo nel processo formativo anche aspetti di tutela personale.
Vengono inoltre introdotti corsi obbligatori per dipendenti che operano su carriponte, macchine agricole raccogli-frutta e caricatori per movimentazione materiali . Per queste categorie, la formazione diventa un requisito essenziale per garantire l’uso corretto e sicuro di attrezzature spesso complesse e potenzialmente pericolose.
Certificazione e controllo degli esiti formativi post-corso
Dopo aver superato i corsi, i lavoratori e datori di lavoro ricevono una certificazione che attesta l’avvenuto aggiornamento e la conformità alle nuove regole. Gli enti incaricati raccolgono e validano questi riscontri, assicurando che l’attestazione sia ufficiale e riconosciuta a livello nazionale. Questa fase è fondamentale per monitorare l’efficacia della formazione e per mantenere un registro chiaro delle competenze acquisite.
Il certificato rappresenta un documento di riferimento per eventuali controlli sul posto di lavoro e costituisce prova del rispetto della normativa vigente. Inoltre, dà modo agli operatori di sicurezza di intervenire tempestivamente in caso di trasgressioni o carenze formative.
“L’intesa annunciata getta le basi per un ambiente lavorativo dove la sicurezza non è solo obbligo formale ma una pratica diffusa e condivisa”, concludono fonti istituzionali.
Lo stato e le regioni spingono verso un sistema più solido di prevenzione, puntando su formazione costante e regole chiare che coinvolgono tutte le figure presenti in azienda.