Home Nuovi sviluppi nel caso garlasco: dubbi e scetticismo sugli indizi emersi contro andrea sempio

Nuovi sviluppi nel caso garlasco: dubbi e scetticismo sugli indizi emersi contro andrea sempio

Indagini sul delitto di Garlasco si intensificano con nuovi elementi, tra cui impronte e bigliettini di Andrea Sempio, mentre Massimo Lugli esprime dubbi sulla loro rilevanza e attendibilità.

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Il caso di Garlasco torna in luce con nuove indagini su Andrea Sempio, ma prove e testimonianze restano confuse e insufficienti per una svolta definitiva. - Unita.tv

Il caso di cronaca che ha segnato la provincia di Pavia torna al centro dell’attenzione dopo le ultime indagini su Andrea Sempio, nuovo indagato per il delitto di Garlasco. Che cosa emerge davvero dagli elementi raccolti? Tra impronte, bigliettini e testimonianze, il panorama resta confuso e molti punti restano lontani da una conclusione chiara. A fare il punto è stato stamane il giornalista Massimo Lugli durante la trasmissione Storie italiane su Rai Uno, esprimendo perplessità sul valore delle prove emerse.

Le impronte e i bigliettini in casa: pochi elementi concreti o indizi sospetti?

L’attenzione si è concentrata soprattutto sull’impronta lasciata sul muro della taverna di Garlasco e sui bigliettini rinvenuti nell’abitazione di Andrea Sempio durante una perquisizione recente. In uno di questi fogli, si leggeva la frase “ho commesso cose orribili”, un messaggio che subito ha alimentato la pista accusatoria. Lugli però rivela un sospetto importante: dopo un controllo approfondito potrebbe emergere che questi scritti non indicano necessariamente un’ammissione di colpa, bensì semplici riflessioni personali.

Il rischio di fraintendere i messaggi

Un racconto di questo genere può essere facilmente frainteso, soprattutto se valutato fuori dal contesto. Inoltre, come sottolinea Lugli, chiunque fruga tra i documenti o i dispositivi informatici di una persona può facilmente estrapolare frasi fuori misura. Sul piano tecnico invece, il genetista Capra ha spiegato in trasmissione che a casa Sempio si trovano soltanto due impronte di scarpe, pertanto l’impronta sul muro deve essere analizzata con attenzione. Restano pochi elementi certi a sostegno dell’inchiesta. Basta pensare al fatto che l’impronta potrebbe essere lì da tempo, senza riferimenti chiari ai fatti in questione.

Le telefonate e la testimonianza del borsone: fra memoria e confusione

Uno dei temi più discussi riguarda le telefonate che Andrea Sempio avrebbe scambiato con Chiara Poggi prima dell’omicidio. Nei primi accertamenti quelle chiamate vennero considerate un punto a favore dell’imputato, oggi invece ci si interroga sulla loro attendibilità. Chi ha ascoltato gli scambi si divide tra chi ancora ritiene veritiero quanto emerso e chi invece pensa che quei contatti nascondano dinamiche più complesse.

Il borsone nel canale di tromello

Un’altra testimonianza tornata in luce è quella raccolta dal programma Le Iene: un uomo avrebbe visto una ragazza gettare un borsone carico di oggetti nel canale di Tromello, poco distante dalla zona del delitto. Questo canale è stato recentemente dragato, alimentando speranze che qualcosa di rilevante possa emergere. Eppure non c’è certezza sull’orario preciso né sulla persona coinvolta. Inoltre, come osservano alcune persone, il canale ospita spesso rifiuti e altri oggetti di vario tipo, quindi è difficile attribuire un significato sicuro a questa osservazione. Serve prudenza nel collegare questa testimonianza al caso di Garlasco.

La misteriosa testa di martello: quesiti irrisolti e difficoltà nelle analisi

Un elemento che coinvolge anche l’avvocato di Francesco Chiesa Soprani e gli investigatori è la cosiddetta “testa del martello” ritrovata sulla scena oppure nei dintorni: un oggetto senza manico lungo, che potrebbe appartenere a svariati strumenti. La difficoltà principale riguarda il dato tecnico: dopo 18 anni di immersione nel fango, potrebbe non essere possibile rilevare tracce di sangue o DNA con metodi convenzionali.

Si ipotizza addirittura che il manico si sia disciolto nel limo, lasciando solo questa parte. Perché il manico sarebbe stato staccato? E quale peso può avere questo dettaglio nelle indagini? Per il momento, nessuna risposta definitiva è arrivata, ma si tende a considerare i riscontri su questo punto ancora troppo vaghi per supporre connessioni dirette con l’omicidio. Gli inquirenti dovranno fare luce anche su questi aspetti, che al momento restano sospesi tra il mistero e la speculazione.

Il punto di vista di lugli e le prossime mosse degli avvocati

Massimo Lugli si mostra perplesso sull’effettiva consistenza degli indizi finora emersi, definendo molte notizie come “bombe mediatiche” più che elementi di fatto concreti. L’impressione che lascia è quella di una vicenda ancora molto lontana da una svolta decisiva. La memoria di quel delitto è ormai molto datata, e potersi basare su tracce residue è complicato.

Intanto l’avvocato di Alberto Stasi, Antonio De Rensis, fa sapere che non è escluso che nei prossimi giorni possano emergere altri sviluppi. Le deduzioni delle difese e le nuove analisi saranno fondamentali per orientare le indagini e mettere a fuoco una ricostruzione più precisa dei fatti. Nel frattempo, la vicenda di Garlasco resta uno dei casi irrisolti più seguiti dagli appassionati di cronaca nera e continuerà senz’altro a far discutere.