Home nuovi dettagli sull’omicidio di liliana resinovich: il caso si infittisce tra dubbi e accuse precise

nuovi dettagli sull’omicidio di liliana resinovich: il caso si infittisce tra dubbi e accuse precise

Il caso dell’omicidio di Liliana Resinovich a Trieste si complica con l’incriminazione di Sebastiano Visintin, mentre emergono dubbi sulla permanenza del corpo e nuove indagini su Claudio Sterpin.

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Il caso dell’omicidio di Liliana Resinovich a Trieste vede Sebastiano Visintin accusato di aggressione e strangolamento, ma permangono dubbi scientifici e investigativi sulla dinamica e i tempi del delitto, con nuove piste aperte e testimonianze contrastanti. - Unita.tv

Il caso dell’omicidio di liliana resinovich a trieste continua a muovere gli investigatori e a dividere l’opinione pubblica. Negli ultimi giorni la procura ha aggiornato le accuse contro sebastiano visintin, ritenuto il principale sospettato dell’aggressione e strangolamento. La vicenda ha attirato l’attenzione di esperti, familiari e media, con testimonianze contrastanti e ricostruzioni diverse sul modo in cui il corpo è stato ritrovato. La complessità del caso emerge anche dagli esiti di perizie e analisi scientifiche sull’ambiente dove è stata rinvenuta la vittima e sulla sua permanenza lì.

L’accelerazione delle indagini e l’incriminazione di sebastiano visintin

Negli ultimi giorni, la procura di trieste ha aumentato i tempi delle indagini sul delitto di liliana resinovich, puntando decisamente su sebastiano visintin. L’uomo è stato formalmente accusato di aver aggredito e strangolato la donna nel boschetto dove poi è stato trovato il corpo senza vita. L’azione degli inquirenti ha seguito le prime ipotesi, mostrando un cambio di ritmo dopo settimane di incertezze e pochi dettagli certi.

Le accuse contro visintin si basano su una serie di elementi raccolti sul luogo del delitto e sulle testimonianze emerse in merito alla serata del 14 dicembre 2021, data indicata come probabile momento del delitto. Dopo le prime indagini, le accuse ufficiali hanno preso forma anche grazie a un quadro ricostruito con elementi descrittivi e scientifici: la dinamica dell’aggressione, la posizione nel bosco e i segnali lasciati sulla scena sono centrali per sostenere l’ipotesi accusatoria che vede visintin coinvolto direttamente.

Parallelamente all’attività della procura, la vicenda ha visto reazioni pesanti da parte della famiglia della vittima. Il marito di liliana resinovich ha dichiarato “che non sarà possibile conoscere mai la verità completa sulla morte della moglie”, mentre il fratello ha dato giudizi duri sull’accusato, definendolo “un pagliaccio”. Questi commenti riflettono lo stato di tensione e frustrazione intorno a una vicenda ancora lontana dalla soluzione definitiva.

le perplessità del biologo ex ris salvatore spitaleri sulla ricostruzione ufficiale

Salvatore spitaleri, biologo ed ex componente del ris, ha espresso dubbi sulla precisione delle conclusioni della procura durante una trasmissione televisiva. Secondo spitaleri, la certezza mostrata dagli inquirenti sulla ricostruzione della morte di liliana resinovich appare eccessiva, specie per quanto riguarda i dettagli dell’aggressione e la permanenza del corpo nel bosco per 21 giorni.

Spitaleri ha consigliato prudenza nell’accettare una versione così netta senza la presenza di testimoni o prove schiaccianti. Ha fatto notare che, a meno che non siano comparsi elementi nuovi come un “supertestimone”, le ricostruzioni puntuali sembrano fuori misura. In particolare, il biologo si sorprende della capacità della procura di indicare con esattezza modalità e circostanze così dettagliate, senza aver chiarito completamente certi aspetti scientifici legati al ritrovamento del cadavere.

Le osservazioni di spitaleri si concentrano anche sull’ambiente che ha ospitato il corpo. La zona boschiva dove liliana resinovich è stata trovata presenta condizioni naturali tali da modificare rapidamente i resti umani. Lui sottolinea come in 21 giorni le condizioni meteorologiche, come pioggia e temperature, assieme alla presenza di animali selvatici, avrebbero inevitabilmente alterato la situazione visibile al momento del ritrovamento.

Dubbi sulla permanenza del corpo durante 21 giorni nel boschetto

Uno dei nodi più dibattuti nel caso riguarda proprio il tempo e le condizioni in cui il corpo è rimasto nel bosco tra dicembre 2021 e gennaio 2022. L’ipotesi che liliana resinovich sia rimasta indisturbata per oltre tre settimane in quel luogo appare difficile da accettare secondo molti esperti.

Spitaleri nota che un cadavere lasciato in un bosco con temperature invernali variabili, pioggia per diversi giorni e attività animale non potrebbe mantenere la stessa integrazione. Ci sarebbero infatti segnali alquanto inconsueti rispetto a quanto ci si aspetterebbe da una presenza così prolungata. L’esperto ipotizza che il corpo possa essere stato tenuto temporaneamente in un altro luogo, magari più freddo e meno esposto, come in montagna.

In più, spitaleri ritiene che durante la fase di spostamento del cadavere nel boschetto siano stati coinvolti almeno una o due persone oltre a visintin. Questo elemento schiude scenari diversi rispetto alla versione di un delitto compiuto da una sola persona, lasciando spazio a ulteriori indagini e verifiche da parte degli inquirenti.

La consulenza cattaneo, depositata dalla procura, non spiega secondo spitaleri come il corpo sia potuto restare nelle condizioni trovate per tutto quel tempo, né chiarisce al meglio la dinamica dell’aggressione. La discordanza tra le risultanze scientifiche e le narrazioni ufficiali evidenzia incertezza sul quadro complessivo della vicenda.

sequestri di coltelli e ipotesi di incidente probatorio su claudio sterpin

Il caso ha avuto una nuova evoluzione con il sequestro di altri coltelli a sebastiano visintin, segno che le autorità stanno approfondendo ogni dettaglio e possibile collegamento con le armi usate. Questa mossa segue un accertamento più ampio sugli elementi materiali ritrovati e sui possibili strumenti che avrebbero causato la morte di liliana resinovich.

La procura sta inoltre valutando la possibilità di un incidente probatorio per claudio sterpin, un’altra persona collegata al caso. Sterpin, già citato in alcune ipotesi investigative, potrebbe essere sottoposto a interrogatorio speciale per chiarire ruoli e responsabilità sulle diverse piste aperte. La fase di raccolta testimonianze e dati si conferma molto articolata e di difficile quadratura.

Spitaleri, infine, tornato sul tema dell’alibi di sebastiano visintin, ha evidenziato il carattere serio delle prove difensive prodotte. L’alibi basato su una registrazione go pro, con orari precisi, difficilmente potrebbe essere inventato, dato che copre un arco temporale completo su diversi giorni. Questo particolare mette in discussione la fondatezza assoluta delle accuse, lasciando aperte molte incognite sulle ricostruzioni ufficiali.

Il caso di liliana resinovich resta quindi una storia complessa e ancora da definire. Le tensioni tra accuse, perizie e dichiarazioni pubbliche proseguono senza una soluzione chiara, mentre chi segue la vicenda attende sviluppi decisivi nelle prossime settimane.