nuove tensioni tra Parigi e Roma per la guerra in Ucraina e il ruolo dell’Italia negli incontri europei
Tensioni tra Italia e Francia dopo l’assenza di Giorgia Meloni al vertice di Tirana, con critiche interne e divergenze sulla posizione italiana riguardo al conflitto in Ucraina.

Lo scontro tra Meloni e Macron sulla mancata partecipazione italiana al vertice di Tirana evidenzia tensioni tra Roma e Parigi sul coinvolgimento militare in Ucraina e complica il coordinamento europeo sul conflitto. - Unita.tv
La guerra in Ucraina continua a generare frizioni tra gli stati europei, questa volta con uno scontro acceso tra la premier italiana Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron. La divergenza nasce dall’assenza di Meloni a un vertice sul conflitto tenuto a Tirana a cui hanno partecipato Francia, Germania, Regno Unito, Polonia e Ucraina, mentre l’Italia era contemporaneamente presente in Albania per un incontro bilaterale. La questione ha sollevato critiche interne e ha segnato un momento di distacco nei rapporti tra Roma e Parigi.
Il vertice di tirana e il forfait di giorgia meloni: cosa è successo
A metà febbraio 2025 a Tirana si è tenuto un incontro informale tra i leader di Francia, Germania, Regno Unito e Polonia con il presidente ucraino. In quel momento Giorgia Meloni era presente nella stessa città per un colloquio con il premier albanese Edi Rama. La premier italiana però ha scelto di non prendere parte all’incontro diretto, limitandosi a un breve collegamento a distanza durante il vertice. Questa decisione ha scatenato critiche, anche perché sembrava contraddire l’impegno dichiarato dell’Italia verso l’Ucraina.
La posizione del governo italiano
Il governo italiano ha spiegato che la sua leader non ha voluto partecipare a un confronto che poteva prevedere un eventuale coinvolgimento militare europeo, posizione che Roma non condivide. Meloni ha sottolineato che l’Italia non intende inviare soldati sul campo di battaglia. Questa spiegazione è stata però messa in discussione da Macron, che ha precisato che gli incontri a Kiev e Tirana non prevedevano discussioni su un dispiegamento di truppe europee in Ucraina.
Il presidente francese ha puntualizzato che si parlava di una tregua e di un cessate il fuoco, e ha ammonito Meloni a non diffondere quello che lui ha definito “fake news”, riferendosi ai contenuti di un eventuale invio militare. Lo scambio di accuse ha messo a fuoco un livello di tensione significativo tra i due capi di governo.
Le reazioni politiche in italia e il clima fra alleati
In Italia, la decisione di Meloni e il successivo scontro verbale con Macron hanno suscitato reazioni molto critiche da parte dell’opposizione. Alcuni partiti hanno denunciato una mancanza di coesione nella politica estera italiana e un isolamento crescente nell’ambito europeo.
D’altro canto, la premier ha potuto contare sul sostegno del ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha difeso Meloni definendo ingiustificate le critiche francesi e attribuendo le parole di Macron a difficoltà di natura politica interna in Francia. Crosetto ha liquidato le tensioni come “frecciatine” che non intaccano i rapporti tra Roma e Parigi, evidenziando che la premier mantiene rapporti regolari e strette comunicazioni con gli altri leader europei.
Nonostante queste rassicurazioni da parte italiana, resta evidente uno strappo nei canali diplomatici usuali e un clima di incertezza nel coordinamento delle strategie relative al conflitto ucraino.
Il ruolo di friedrich merz nei colloqui a roma
Il gelo tra Francia e Italia è emerso anche nei giorni precedenti quando Meloni ha incontrato altri leader europei assieme a Zelensky, in assenza di Macron. In quella occasione la premier italiana si è posta come interlocutore degli alleati, ma allo stesso tempo si è tenuta a distanza dal gruppo dei cosiddetti “Volenterosi”, che spingono per un maggiore impegno militare in Ucraina.
Friedrich Merz, leader tedesco atteso a Roma per colloqui bilaterali, potrebbe avere un ruolo importante nel tentativo di sanare le divergenze tra Roma e Parigi. Il coinvolgimento diretto di altri rappresentanti europei suggerisce che la situazione non è destinata a restare bloccata a lungo, anche se non si intravedono aperture immediate sul cambio di posizione italiana.
Il contesto degli alleati europei e le prospettive future sul cessate il fuoco
Il tema centrale rimane il cessate il fuoco. La posizione ufficiale italiana resta quella di evitare un coinvolgimento militare diretto, mentre altre capitali spingono per un approccio più deciso. Questa linea di condotta rende ancora più complesso il dialogo all’interno del fronte europeo, soprattutto tra i partner più influenti.
Lo sviluppo degli eventi nelle prossime settimane sarà decisivo per l’andamento delle relazioni tra Roma e Parigi, con possibili ricadute sul coordinamento politico nei confronti dell’Ucraina e sull’efficacia delle strategie comuni nel conflitto.