Nuove minacce e scritte vandaliche contro silvia sardone in via gola a milano, polemiche sui centri sociali
La campagna intimidatoria contro Silvia Sardone a Milano si intensifica con scritte minacciose in via Gola, mentre l’europarlamentare ribadisce la necessità di chiudere i centri sociali.

Una nuova scritta intimidatoria contro l’europarlamentare Silvia Sardone è stata trovata a Milano in via Gola, confermando una serie di minacce legate alla sua posizione critica verso i centri sociali e gli ambienti antagonisti della città. - Unita.tv
La campagna intimidatoria contro silvia sardone continua a Milano con un nuovo episodio in via Gola, dove è stata trovata una scritta offensiva accompagnata da simboli anarchici e di una bomba disegnati. L’europarlamentare ha denunciato l’accaduto attraverso i social, sottolineando la presenza di centri sociali nella zona e rilanciando la sua richiesta di chiusura di questi luoghi. Il contesto si inserisce in una serie di minacce e attacchi contro la politica lombarda, legati alla sua posizione netta contro certi ambienti antagonisti presenti in città.
L’aggressione simbolica in via gola e i precedenti episodi a milano e oltre
L’ultimo episodio registrato in via Gola conferma una strategia intimidatoria che va avanti da tempo contro silvia sardone. La scritta trovata è offensiva e include un disegno di bomba e un simbolo anarchico, elementi che vogliono sottolineare un messaggio minaccioso e provocatorio. Non si tratta di un caso isolato: in passato si erano verificate altre azioni simili in quartieri come Bovisa, sempre a Milano, ma anche fuori regione, a Verbania. A questo si aggiungono minacce diperse su diversi canali, come i messaggi di odio sui social e le intimidazioni verbali rivolte a sardone da parte di trapper incontrati su treni in Piemonte.
Ambienti ostili contro sardone
Questi fatti evidenziano quanto la figura politica di sardone sia sotto tiro da ambienti che non accettano la sua linea contro i centri sociali e certe frange antagoniste. Le intimidazioni vanno avanti da anni e comprendono vari modi di agire che spaziano dagli insulti virtuali fino a minacce di morte, dimostrando una continua tensione nel tessuto urbano e politico milanese.
La posizione di silvia sardone sui centri sociali: una battaglia tra polemiche e minacce
Silvia sardone ha scelto di non arretrare davanti alle intimidazioni. Nel suo post su Instagram in cui denuncia la scritta vandalica in via Gola, ha precisato che la zona è nota per la presenza di centri sociali, spazi spesso al centro di episodi di violenza e illegalità. Ha citato in particolare il suo ruolo e quello di altri esponenti politici, come l’europarlamentare ilaria salis, sottolineando un legame con l’area e un passato di occupazioni abusive.
“Definiamo certi luoghi covi di delinquenti”, la sardone continua a sollevare la questione della chiusura di questi centri, ribadendo la necessità di un intervento per riportare ordine e legalità in quelle zone. La sua battaglia politica è legata a una visione netta contro gli ambienti antigovernativi, che secondo lei minano la sicurezza dei quartieri milanesi. La determinazione con cui porta avanti questa linea la rende un bersaglio costante di attacchi, ma allo stesso tempo rappresenta la cifra di un confronto acceso sulle modalità di gestione della città.
Reazioni e interventi: il contesto politico e i livelli della tensione
In risposta agli attacchi ricevuti, nei mesi scorsi è intervenuto direttamente anche davide caparini, marito di sardone e consigliere leghista, che ha preso posizione contro alcuni trapper autori di minacce nei confronti della moglie, arrivando a registrare un “dissing” per difenderla. Un episodio che testimonia la tensione cresciuta intorno alla figura di sardone e la polarizzazione del dibattito attorno alle questioni sociali e politiche legate ai centri sociali.
L’intervento di ilaria salis e la complessità del fenomeno
La citazione di ilaria salis, europarlamentare leghista con un passato da attivista in questi ambienti, ha alimentato ulteriormente la discussione. Salis ha sottolineato il proprio coinvolgimento diretto in occupazioni abusive, contrapponendolo all’attività politica di sardone, che invece non si tira indietro e prosegue con le denunce e le richieste di intervento contro quelle realtà. La dichiarazione mette in luce la complessità del fenomeno, dove coexistono posizioni diverse e riferimenti a esperienze politiche e personali che si intrecciano sullo sfondo della sicurezza urbana e delle tensioni sociali.
L’episodio di via Gola è quindi parte di un disegno più ampio di conflitti che riguardano Milano e i suoi quartieri, segnati da contrasti fra politica, movimenti sociali e forme di protesta spesso oltre il limite della legalità. La risposta di sardone e dei suoi alleati riflette una determinazione a non lasciare spazio a intimidazioni che, però, pesano sul clima politico e sociale della città.