Nuova scossa di terremoto magnitudo 3.1 nei campi flegrei: 30 scosse in 24 ore a pozzuoli
Intensa attività sismica nei Campi Flegrei, con scosse fino a magnitudo 3.1. Preoccupazione tra gli abitanti di Pozzuoli e monitoraggio costante da parte dell’Ingv per possibili esplosioni freatiche.

Un’intensa attività sismica con scosse fino a magnitudo 3.1 sta interessando i Campi Flegrei, in particolare Pozzuoli, suscitando preoccupazione e monitoraggio costante da parte degli esperti per possibili rischi vulcanici e ambientali. - Unita.tv
Un’intensa attività sismica continua a interessare l’area dei Campi Flegrei, con una serie di scosse registrate nelle ultime 24 ore. L’evento più forte ha raggiunto la magnitudo 3.1, causando una rinnovata preoccupazione tra gli abitanti di Pozzuoli e comuni limitrofi. Il fenomeno rientra in uno sciame iniziato già nei giorni scorsi e monitorato costantemente dagli esperti. Il quadro attuale invita a mantenere alta l’attenzione sul territorio, soprattutto per l’evoluzione delle attività vulcaniche e di bradisismo.
Qualche numero sulle scosse registrate
Tra il pomeriggio di mercoledì 14 maggio 2025 e la mattina successiva, sono stati rilevati 30 movimenti tellurici nella zona dei Campi Flegrei, con magnitudo comprese tra 0.3 e 3.1 della scala Richter. La scossa più significativa è avvenuta alle 14:23 del 14 maggio e ha raggiunto i 3.1 gradi. A pochi minuti di distanza si sono manifestate altre tre scosse importanti: una da 2.5 gradi, un’altra da 1.3 e infine una di entità 1.0. Questi eventi si collocano all’interno di uno sciame sismico in corso, che ha visto la frequenza delle scosse aumentare nelle ultime settimane, interessando in particolare la zona urbana di Pozzuoli, epicentro abituale del fenomeno.
Conferme dal sindaco
Il sindaco di Pozzuoli ha confermato nel comunicato ufficiale l’entità e la frequenza del fenomeno, sottolineando come la magnitudo più bassa registrata nelle ultime settimane sia di 0.3, mentre la più alta resta la già citata di 3.1. Non si tratta di eventi isolati ma di una sequenza che coinvolge l’intera area, spostando l’attenzione anche su possibili ripercussioni sull’ambiente circostante e sulle strutture civili.
Il parere dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia
Fabio Florindo, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia , ha fornito una valutazione riguardo la situazione sismica attuale. Il rappresentante dell’Ingv ha spiegato che nonostante la magnitudo delle scosse resti moderata, l’elevato numero di eventi causa un aumento del rischio per le infrastrutture presenti, soprattutto quelle più vecchie o non adeguatamente controllate. Per Florindo la problematica principale riguarda il modo in cui il tessuto urbano può rispondere a continue sollecitazioni sismiche, in particolare in aree densamente popolate come Pozzuoli.
L’esperto conferma inoltre un’ipotesi concreta di esplosioni freatiche, cioè emissioni violente di vapore o gas legate all’attività idrotermale sottostante. Questi fenomeni rendono la situazione ancora più complessa perché si potrebbero manifestare in maniera improvvisa, generando danni localizzati. Florindo ha sottolineato l’importanza di monitorare costantemente le variazioni nel comportamento del suolo e le emissioni di gas, per avere una stima affidabile dell’evoluzione sismica.
Voci raccolte tra la popolazione e discussioni sui social confermano una percezione diffusa di allarme, che si accompagna a un aumento della tensione e della preoccupazione generale per la tenuta del territorio e la sicurezza.
Aree a più alto rischio nei campi flegrei
La zona dei Campi Flegrei ospita punti di forte attività idrotermale, come Pisciarelli e la Solfatara, considerati ad alto rischio per esplosioni causate dall’interazione del magma con l’acqua sotterranea. Questi eventi si caratterizzano per danni improvvisi ma circoscritti a aree limitate. Secondo l’Ingv, lo sciame sismico non è da collegare a un’accelerazione del bradisismo — cioè al movimento verticale del suolo — ma piuttosto a microfratture generate dalla pressione sotterranea.
La scossa di magnitudo 4.4 del 13 maggio scorso, la seconda più intensa degli ultimi decenni, sembra infatti derivare da queste microfratture della crosta terrestre più che da un’imminente eruzione o da uno spostamento rapido del terreno. Questa distinzione aiuta a mantenere la valutazione del pericolo nella giusta misura, pur segnalando cause di attenzione.
Prospettive e raccomandazioni per la popolazione
Florindo ha ribadito che il fenomeno del bradisismo continua a manifestarsi con deformazioni del suolo persistenti. Il rischio di una possibile fase eruttiva, sebbene non ravvisabile nel breve periodo, non si può escludere del tutto. La sorveglianza scientifica resta quindi alta, soprattutto per eventuali segnali che potrebbero anticipare un incremento delle attività vulcaniche più marcate.
Nel rivolgersi agli abitanti della zona rossa, il presidente dell’Ingv ha chiesto calma ma consapevolezza. Invita a informarsi solamente attraverso fonti ufficiali e a non diffondere notizie non verificate. La protezione civile e l’Ingv organizzano esercitazioni cui partecipare per migliorare la preparazione complessiva.
La prevenzione passa attraverso la conoscenza del territorio e dei piani di emergenza. Le autorità raccomandano di mantenere comportamenti responsabili, imparando a riconoscere i segnali di pericolo e seguendo le indicazioni delle forze di sicurezza. Dalla risposta collettiva dipende il grado di contenimento e limitazione dei danni in una zona dove la natura ricorda costantemente la sua potenza.