
Nicoletta Romanoff racconta con commozione la tragica perdita del fratello Enzo Manfredi, suicidatosi nel 1997, e il dolore profondo che ha segnato la sua vita, trovando nella fede la forza per andare avanti. - Unita.tv
Nicoletta romanoff ha raccontato con grande commozione la perdita del fratello Enzo Manfredi, che si è tolto la vita il 26 maggio 1997 a soli 21 anni. In un’intervista con Caterina Balivo a “La volta buona”, l’attrice ha ripercorso quei momenti drammatici e ha parlato del grande dolore che ha segnato la sua vita e quella della sua famiglia. Le parole di Romanoff mostrano quanto sia ancora vivo il ricordo di quel fratello che lei definisce “il mio scudo”, una figura protettiva che nonostante tutto continua a essere presente nel suo cuore.
Il dramma del suicidio di Enzo manfredi
Il racconto di Nicoletta romanoff parte da quella tragica mattina del 1997. La famiglia era impegnata in un funerale quando Enzo rimase a casa. Durante la cerimonia, Nicoletta sentì un urlo provenire dalla chiesa: sua madre aveva appena ricevuto la notizia dal portiere dello stabile dove abitavano. Enzo si era ucciso, un gesto che sconvolse profondamente la famiglia e innescò un dolore difficile da affrontare.
L’attrice ha ammesso di essere caduta in un “tunnel devastante” da cui non sapeva come uscire. Ha spiegato di aver trovato una forza dentro di sé, che all’inizio non riusciva a identificare appieno ma che poi ha riconosciuto come un aiuto divino. Romanoff ha sottolineato che la sua fede, anche se non del tutto chiara all’epoca, ha rappresentato la sola ancora capace di sostenere la famiglia in un momento così tragico.
Il ricordo di un fratello dal grande fascino
Nicoletta ha parlato del fratello come di una persona con una forte presenza fisica e carismatica. Enzo Manfredi era alto un metro e novanta, con capelli lunghi e pelle olivastra. La sua bellezza e il suo modo di fare attiravano molte attenzioni per strada. Nicoletta ha descritto quanto fosse impossibile tenere il passo con lui nei giochi e nelle corse, e come fosse ammirato da tutti quelli che lo incontravano.
Un fratello che resta un scudo anche dopo la morte
Ma, oltre all’aspetto esteriore, ha sottolineato il ruolo che aveva nella sua vita: Enzo era “il mio scudo”. Anche dopo la morte, la sua presenza continua a proteggere Nicoletta, anche se a “cambiato luogo dal quale esserlo”. Questo legame intimo racconta la profondità di un affetto familiare che supera la morte, offrendo a Nicoletta una fonte di forza interiore.
La vita di Nicoletta romanoff dopo la tragedia
Nicoletta ha vissuto anche importanti momenti familiari e personali dopo la perdita di Enzo. Sposata con Federico Alverà dal 2019, ha una figlia nata nel 2018. Prima di questo matrimonio ha avuto altri tre figli da due diverse relazioni: Francesco e Gabriele dal matrimonio con il produttore cinematografico Federico Scardamaglia, a cui è seguita la separazione nel 2004, e Maria nata dalla relazione con l’attore Giorgio Pasotti, durata dieci anni.
Il dolore e la forza di andare avanti
Il dolore per la perdita del fratello appare ancora vivo nei suoi racconti, eppure Nicoletta continua a portare avanti la sua vita e la sua carriera con la consapevolezza che quell’affetto profondo rimane una parte essenziale del suo percorso personale. La sua testimonianza pubblica serve a ricordare la drammaticità di un evento che, anche a distanza di anni, segna indelebilmente chi lo ha vissuto da vicino.