Negoziati tra gli stati uniti e iran verso un accordo per l’eliminazione delle scorte di uranio arricchito
Colloqui tra Stati Uniti e Iran per un accordo nucleare avanzano, con Teheran pronta a ridurre l’arricchimento dell’uranio in cambio della revoca delle sanzioni economiche.

Stati Uniti e Iran stanno negoziando un accordo nucleare che prevede lo smantellamento delle scorte di uranio arricchito iraniano in cambio della revoca delle sanzioni, con segnali di progresso ma ancora alcuni nodi da sciogliere. - Unita.tv
In questi giorni si stanno svolgendo a ritmo serrato colloqui tra Stati Uniti e iran per un possibile accordo sul nucleare. Le trattative puntano a far sì che Teheran elimini le sue scorte di uranio arricchito in cambio della sospensione delle sanzioni economiche imposte negli ultimi anni. Il presidente statunitense ha riferito di PROGRESSI concreti e di un’intesa quasi raggiunta, lasciando intendere che il prossimo incontro potrebbe sancire un compromesso formale.
Avanzamento dei negoziati e condizioni proposte dalla delegazione americana
La delegazione Usa ha presentato un piano a metà gennaio 2025, a Oman, che prevede l’abbandono da parte dell’iran di ogni attività nucleare legata alla produzione di armi. In cambio, gli Usa offrono la revoca delle sanzioni e la possibilità per Teheran di mantenere un programma atomico a scopi civili. In pratica, l’iran dovrebbe smantellare le sue riserve di uranio arricchito e consentire un controllo internazionale serrato, mentre potrà continuare la ricerca e lo sviluppo energetico pacifico. Lo stesso presidente Trump ha sottolineato l’impegno a evitare escalation militari, riconoscendo che l’opzione bellica resterebbe sullo sfondo solo nel caso in cui le trattative fallissero.
La posizione iraniana sul disarmo nucleare
Ali Shamkhani, consigliere dell’ayatollah Khamenei, ha confermato da parte iraniana la volontà di impegnarsi sul disarmo nucleare. Ha dichiarato in un’intervista alla CNBC che l’iran è disposto a ridurre l’arricchimento dell’uranio solo per scopi civili e a autorizzare la supervisione da parte degli ispettori internazionali. Queste aperture fanno intravedere una possibile soluzione diplomatica a una crisi che si trascina da anni.
Dubbi e punti critici emersi nel dialogo tra le delegazioni
Nonostante i segnali di distensione, alcune fonti vicine ai negoziatori, raccolte dall’agenzia Reuters, hanno segnalato che restano nodi da sciogliere. Tra questi, la destinazione e il trattamento delle scorte di uranio arricchito rappresentano un tema complesso, così come le tempistiche e le modalità operative per realizzare la smaltitura. Questi dettagli non risultano ancora definiti nel documento proposto dagli Stati Uniti.
La mancata chiarezza su queste questioni potrebbe rallentare la firma definitiva del patto. Resta anche aperto il confronto sulla supervisione internazionale perché qualunque programma atomico civile dovrà sottostare a rigide verifiche. Una risposta concreta a questi punti sarà cruciale nel prossimo incontro ufficiale.
Impatti economici e geopolitici sulla regione e sul mercato globale
L’annuncio dei negoziati in fase avanzata ha avuto ripercussioni immediate sui mercati. Il prezzo del petrolio ha registrato una discesa, segnalando un clima di maggiore fiducia sulla possibilità di un ritorno stabile dell’Iran nel commercio globale. La presenza di Teheran nel mercato energetico potrebbe modificare gli equilibri regionali e influenzare i flussi internazionali.
Dal punto di vista politico, gli Stati Uniti perseguono una soluzione che stemperi la tensione in Medio Oriente senza interventi bellici. I colloqui con l’Iran si inseriscono anche nel quadro più ampio delle relazioni con altre crisi internazionali e tentativi di mediazione, come dimostra l’interesse statunitense nel promuovere negoziati di pace per l’Ucraina, sebbene con modalità diverse e interlocutori diversi.
Le prossime settimane saranno decisive per confermare o meno nuovi sviluppi e punteranno a definire se la diplomazia prevarrà nelle scelte strategiche o se invece resteranno scenari di instabilità.