Morale a terra e difficoltà nelle forze armate ucraine tra preparativi per offensiva russa estiva
Le forze armate ucraine affrontano stanchezza e carenze nel reclutamento, mentre la Russia intensifica le offensive nel Donbass, minando il morale e la capacità di resistenza di Kiev.

Le forze armate ucraine, esauste dopo quattro anni di conflitto, affrontano gravi difficoltà nel reclutamento e nella carenza di risorse, mentre la Russia prepara una nuova offensiva estiva nel Donbass. - Unita.tv
Le forze armate ucraine si trovano sotto una pressione crescente in vista della campagna estiva lanciata dalla russia. Tra soldati veterani e nuove reclute, il senso di stanchezza fisica e psicologica ha raggiunto livelli critici, portando molti a interrogarsi sul senso del sacrificio richiesto. Le tensioni interne legate al reclutamento e alla carenza di risorse si sommano a una situazione bellica che si prolunga da oltre quattro anni, costringendo kiev a rivedere i piani di resistenza e sostegno internazionale.
La stanchezza delle forze armate ucraine dopo quattro anni di conflitto
Dopo quasi quattro anni di guerra, le forze armate ucraine mostrano segni evidenti di esaurimento. Molti soldati, ufficiali compresi, raccontano di una crescente fatica che va oltre il fisico, coinvolgendo il morale e la motivazione. La mancanza di una prospettiva chiara di fine conflitto pesa sulle loro convinzioni. Chi sul campo combatte sente il peso di un sacrificio continuo senza certezze su una risoluzione imminente o sui risultati concreti degli sforzi.
Questa sensazione viene amplificata dalle promesse non mantenute di alleati internazionali. Un episodio emblematico è la dichiarazione del presidente americano donald trump che aveva assicurato una soluzione rapida entro 24 ore, soggetto che ha acceso speranze poi deluse. Nel frattempo, il governo di kiev si prepara invece ad una guerra di lunga durata, con un sistema di reclutamento che fatica a reggere il peso delle necessità militari. Le difficoltà nel coinvolgere i giovani tra 18 e 24 anni, insieme alle accuse di corruzione e coercizione, rischiano di lasciare sempre meno riserve umane pronte al fronte.
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Problemi e criticità nel reclutamento militare ucraino
Il sistema di mobilitazione in ucraina presenta diverse criticità che minano la capacità di mantenere l’esercito in condizioni operative adeguate. Definito da fonti interne come “caotico e inefficace”, il reclutamento si caratterizza per pratiche invasive e coercitive, con numerosi casi di uomini costretti a firmare contratti militari sotto pressione, spesso prelevati direttamente dalle strade. Questo ha generato anche tentativi di fuga all’estero e nascondigli improvvisati per sfuggire all’arruolamento.
Solo il 30% delle reclute previste tra i giovani under-25 è stato effettivamente raggiunto, con conseguenze evidenti sulle unità operative che oggi mostrano vuoti e mancanze critiche. Questa scarsità di personale si somma alla stanchezza accumulata in combattimento, generando uno stato di attesa passiva nelle trincee. Il morale cala e la tensione si fa palpabile: ogni posizione fortificata appare come un luogo dove la rassegnazione prende il sopravvento, riducendo la capacità di reazione e resistenza.
Obiettivi e strategie della nuova offensiva russa
L’esercito russo ha completato il reclutamento necessario e sta riorganizzando le riserve in vista di una offensiva estiva concentrata in donbass. Le città di kostyantynivka e pokrovsk sono indicate come obiettivi prioritari. Secondo gli analisti militari, mosca adotterà una tattica definita di “lancio morbido”, cioè un aumento progressivo di attacchi di intensità variabile, pensati per logorare le difese ucraine nel tempo.
Dal lato ucraino la situazione è resa più fragile dalla carenza di artiglieria pesante e sistemi antiaerei. Le difese stanno cedendo sotto la pressione continua e mostrano segni di affaticamento. Le innovazioni tattiche russe complicano il quadro: gli attacchi mirati ai radar utilizzati per controllare i droni hanno ridotto di circa il 40% l’efficacia delle contromisure ucraine. Inoltre, la russia utilizza sistemi avanzati di intelligence per localizzare gli operatori dei droni, minando le capacità di ricognizione e sorveglianza di kiev.
L’impatto degli attacchi alle infrastrutture e le sfide sul fronte internazionale
Oltre ai combattimenti diretti, la russia ha intensificato gli attacchi contro infrastrutture civili, soprattutto energetiche, e centri abitati. Lo scopo di queste operazioni è minare la fiducia della popolazione e ridurre il sostegno internazionale a favore di kiev. La strategia mira a indebolire non solo le forze militari ma anche la capacità civile di resistere alla pressione bellica.
ucraina conta sull’arrivo di nuovi rifornimenti militari dall’europa, ma restano evidenti i limiti soprattutto nella difesa aerea e nella dotazione di razzi a lungo raggio. Senza un afflusso continuo di risorse e truppe fresche, le vittorie sul campo rischiano di durare poco. Per ora, l’obiettivo principale di kiev è resistere almeno fino a Natale, ma la situazione rimane precaria in vista della pressione crescente sul fronte orientale.