Un’azienda biofarmaceutica ha presentato uno studio su un vaccino sperimentale che unisce la protezione contro il covid e l’influenza stagionale. La sperimentazione coinvolge la stessa tecnica dell’rna messaggero già usata nei primi vaccini anti covid durante la pandemia. Questo nuovo approccio prova a fornire una risposta immunitaria mista, soprattutto per le persone sopra i 50 anni, con l’obiettivo di semplificare la prevenzione di due malattie respiratorie diffuse.
Il futuro della vaccinazione e altri progetti in corso
Il vaccino combinato di moderna è solo uno dei progetti in campo nel 2025. Altre aziende come novavax stanno continuando a sviluppare vaccini alternativi, come profili proteici, in parallelo alla tecnologia rna messaggero.
Nel frattempo, la diffusione del covid appare meno impattante rispetto ai primi anni della pandemia. Tuttavia il virus rimane presente e si sovrappone spesso al quadro influenzale. Questa sovrapposizione rende difficile distinguere le due infezioni senza test diagnostici specifici.
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Il lavoro su questo fronte non si ferma. Il possibile arrivo di un vaccino unico potrebbe cambiare le abitudini di prevenzione, con un’unica vaccinazione annuale. Resta da vedere se l’ente regolatorio darà il via libera al prodotto di moderna e come si muoveranno le altre case farmaceutiche nei prossimi mesi.
Il funzionamento del vaccino e la risposta immunitaria osservata nello studio
L’esperimento, condotto su circa 8.000 partecipanti, ha mostrato che il vaccino combinato riesce a stimolare il sistema immunitario contro il coronavirus e contro gran parte dei ceppi influenzali. La tecnica usata sfrutta gli anticorpi generati dall’rna messaggero, lo stesso meccanismo che ha permesso lo sviluppo rapido dei vaccini contro il covid.
I ricercatori hanno sottolineato come la risposta immunitaria sia risultata più ampia rispetto ai vaccini tradizionali che agiscono solo contro un virus singolo. La maggiore efficacia si è registrata in modo particolare nelle persone oltre i 50 anni, fascia considerata maggiormente a rischio per entrambe le malattie. Tra gli effetti collaterali principali sono emersi i sintomi abituali dopo la vaccinazione: dolore e gonfiore nella zona dell’iniezione, mal di testa, un senso di affaticamento passeggero. Nessun evento grave particolarmente rilevante è stato segnalato.
Questo programma di prove cliniche apre la strada a una futura approvazione da parte della Food and Drug Administration, l’ente statunitense responsabile per la valutazione dei farmaci. Per il momento la valutazione è in corso e si attendono dati più dettagliati sull’efficacia complessiva.
Il dibattito sull’efficacia e la sicurezza del nuovo vaccino
Curioso è anche il confronto tra le istituzioni sanitarie e alcune voci critiche riguardo alla sicurezza dei vaccini a rna messaggero. Il ministero della salute degli Stati Uniti, guidato da Robert F. Kennedy Jr., esprime riserve sulla sicurezza di questi vaccini, mentre i vertici dell’azienda mantengono un dialogo aperto e produttivo con l’ente regolatorio FDA.
Il presidente di moderna ha riferito che i colloqui con la FDA proseguono regolarmente per chiarire gli aspetti tecnici e clinici del nuovo prodotto. La richiesta principale dell’agenzia riguarda dati approfonditi non solo sulla capacità di prevenire la malattia in sé, ma soprattutto sulla riduzione dei casi gravi che richiedono ospedalizzazione.
L’attenzione su questo punto è la chiave per comprendere il reale potenziale del vaccino. Si vogliono certezze sulle prestazioni oltre la protezione contro i sintomi lievi o moderati.
La novità della tecnologia rna messaggero applicata all’influenza
Questa sperimentazione rappresenta una novità nel campo dei vaccini antinfluenzali perché è la prima volta che si utilizza la tecnologia dell’rna messaggero per contrastare un virus influenzale. Di solito, l’rna messaggero è stato impiegato esclusivamente contro il covid e, più recentemente, contro il virus respiratorio sinciziale .
L’utilizzo di questa tecnica per proteggere dall’influenza potrebbe rivoluzionare il modo di affrontare questa malattia stagionale. La società produttrice sottolinea che questo tipo di vaccino potrebbe garantire una miglior copertura rispetto ai prodotti convenzionali, basati su virus inattivati o attenuati. Inoltre, un vaccino unico per entrambe le patologie contribuirebbe a migliorare l’adesione ai programmi di vaccinazione: spesso molti evitano di fare due vaccinazioni separate, una per il covid e una per l’influenza.
Nonostante questo potenziale, alcuni esperti manifestano prudenza. Il dottor Greg Poland, immunologo della Mayo Clinic, fa notare che l’influenza ha una stagionalità ben definita, colpendo prevalentemente nei mesi freddi, mentre il covid continua a circolare senza una precisa periodicità. Di conseguenza restano aperti dubbi su quando effettuare la vaccinazione per assicurare una protezione duratura ed efficace su entrambi i fronti.