Minacce e intimidazioni in diretta tv contro inviato di Ore 14 durante servizio a Monreale

Un inviato di Ore 14 ha subito minacce e intimidazioni durante un collegamento in diretta a Monreale, suscitando preoccupazione per la sicurezza dei giornalisti in contesti delicati come il quartiere Zen di Palermo.
Un inviato di "Ore 14" è stato minacciato e quasi investito in diretta tra Monreale e il quartiere Zen di Palermo mentre copriva la strage di Monreale; l’episodio ha suscitato solidarietà da parte di stampa e politica e ha acceso il dibattito sulla sicurezza dei giornalisti. - Unita.tv

Il servizio in diretta di un inviato di Ore 14, il 7 maggio scorso, ha raccontato un episodio di minacce e intimidazioni mentre si trovava tra Monreale e il quartiere Zen di Palermo. L’inviato ha rischiato di essere investito da un’auto che ha sfrecciato con fare minaccioso, mentre faceva aggiornamenti sulla strage avvenuta a Monreale. Il clima di tensione intorno al caso si è subito manifestato anche in un’aggressione verbale a telecamere accese.

L’episodio: minacce, paura e intervento dei carabinieri

Durante il collegamento in diretta, l’inviato di Ore 14 e il suo operatore sono rimasti vittime di un episodio di vera intimidazione. Un’auto è arrivata a forte velocità sulla strada dove si trovavano e li ha sfiorati in un gesto minaccioso. L’uomo alla guida ha urlato: “Se non vi levate, vi ammazzo”, lasciando sgomenti la troupe e il pubblico. Il fatto si è svolto nel contesto delle indagini sulla strage di Monreale, tema di cronaca che già portava grande attenzione e tensione.

I carabinieri, intervenuti prontamente, hanno fermato il conducente e verificato i documenti. Nel corso della giornata lo stesso inviato ha riportato che è stato convocato in caserma e che l’uomo è stato sanzionato. Nonostante le dimostrazioni di forza e la contestuale presenza delle forze dell’ordine, il giovane ha continuato a provocare, rivolgendogli gesti di sfida e scherno alla fine della procedura.

Il racconto di milo infante e il momento di riflessione in diretta

Il conduttore di Ore 14, Milo Infante, ha affrontato la situazione dopo aver ripreso la linea dal collegamento ed espresso gratitudine ai carabinieri per l’intervento rapido. Ha riconosciuto la gravità del gesto ai danni del collega, soffermandosi su una riflessione più ampia. Infante ha porto alla luce la domanda se un’aggressione così spudorata e palese, con le forze dell’ordine presenti, sia solo stupida o anche pericolosa sotto altri profili.

Milo Infante ha sottolineato altresì di non volere alimentare un clima di paure generalizzate. Ha rimarcato che il quartiere Zen e la città di Palermo non si riducono a questa immagine di violenza, ricordando che esistono molte altre realtà e persone dentro le comunità. Il suo discorso mirava a sfuggire da facili stereotipi ma non ha negato la serietà di quanto accaduto.

Reazioni della stampa siciliana, fnsi e politica sul caso

Dopo l’episodio avvenuto in diretta, la solidarietà nei confronti del giornalista di Ore 14 non si è fatta attendere. L’Associazione Siciliana della Stampa, assieme ad Assostampa Palermo e al Gruppo cronisti siciliani, ha evidenziato come il caso si inserisca in un quadro di crescente pressione e minacce che ostacolano il lavoro dei cronisti nei territori più delicati. Viene evidenziato che questo clima rende il mestiere giornalistico ancora più difficile.

Anche la Federazione nazionale della Stampa italiana ha aderito all’appello per tutelare il diritto dei giornalisti di svolgere il proprio lavoro senza timori. L’episodio ha attirato attenzione politica, con esponenti del Movimento 5 stelle in commissione vigilanza Rai che hanno definito l’aggressione ai danni del giornalista un atto “vile e inaccettabile”. L’attenzione rimane alta, soprattutto per la sicurezza degli operatori dell’informazione in zone delicate come il quartiere Zen e Monreale.

Il peso del racconto e la difficoltà del mestiere

Il clima di tensione di questi giorni mette in evidenza come la cronaca possa travolgere chi la racconta, eppure la presenza sul luogo e il racconto dettagliato restano strumenti fondamentali per mantenere alta l’attenzione sulle vicende di interesse pubblico.